Il Topolino armato di coltello a Napoli, altrimenti chiamato “Rubolino” è il tipico esempio di giornalismo che non dovrebbe esserci. Quello che non verifica, accetta in modo bulimico ogni dato virale presente sulla Rete in base al principio “pubblica prima, verifica poi”
Il che è l’opposto di come funziona il giornalismo, che non è la disciplina dello scrivere sul giornale “Tizio dice che piove a dirotto” ma quella che consiste nell’aprire la finestra e controllare il clima prima di un articolo.
Ma partiamo dalle origini del mito.
Un giorno fa il portale “Webboh” pubblica le avventure di “Rubolino”, con foto di un personaggio vestito da Topolino, come tanti ce ne sono in giro per negozi e simili, che “secondo quanto diffuso dai social” sarebbe armato di coltello e pronto a rapinare chi non gli rilascia offerte.
Ovvamente il “Rubolino di Via Toledo” è apparso su diverse testate nazionali, diciamolo, anche sulle ali dell’attitudine social ad attribuire a Napoli gli eventi più bizzarri e spesso anche criminosi.
Il presunto Topolino armato di coltello a Napoli in via Toledo e il giornalismo che non ci piace
Si moltiplicano quindi gli avvistamenti del “Rubolino”, ma anche le prime interviste che sì, confermano la presenza di un figurante a Piazza Toledo ma anche che si tratta di un banale figurante disarmato che non ha mai fatto male ad una mosca.
E che sbattuto sui social come il mostro del momento, a pensarci bene, ora è lui che rischia di essere colpito dalla “giustizia fai da te” cui i Social ci abituano.
Nei commenti degli articoli che ne approfondiscono la figura compare chi dice, già tre anni fa, di aver interagito col presunto Topolino armato, confermando che armi non ha mai avute.
Commenti che negano l’esistenza del “Rubolino”
Inoltre, quantomeno al momento non ci sono denunce presso le autorità di un “Topolino estorsore armato”.
Il sedicente “Rubolino” esiste solo nei commenti sui social, come un moderno “Momo” o Johnatan Galindo, “baubau” 2.0 nati dalla Rete e sospinti di like in like.
Scatta a questo punto la teoria del complotto: esiste un Topolino buono e un Rubolino cattivo che agiscono in via Toledo entrambi.
E secondo la scalcinata teoria, sottoposta a fact checking da divulgatori locali come Nico Falco, Rubolino sarebbe noto per i guanti neri e Topolino per i guanti bianchi.
Rubolino vs Topolino
Ma come Clark Kent e Superman nessuno ha mai visto Topolino e Rubolino nello stesso posto e anzi i presunti avvistamenti di “Rubolino guanti neri” mostrano un personaggio con la stessa maschera e frac di Topolino guanti bianchi, ovvero un frac nero alternato ad un frac arcobaleno.
Rubolino arcobaleno
È evidente che si tratti della stessa maschera in quanto istoriata con una scritta TOPOLINO a strass.
Ancora non solo non provando l’esistenza di Rubolino, ma confermando l’esistenza di un figurante del tutto innoquo al quale vengono attribuite le malefatte del malefico Rubolino o Topolino armato di Coltello a Napoli
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