Il Premio Nobel Giapponese Tasuku Honjo ha detto che il Coronavirus è artificiale – Tranne che non lo ha detto
Il Premio Nobel Giapponese Tasuku Honjo ha detto che il Coronavirus è artificiale è, ovviamente, una bufala.
È quel genere di bufale più odioso. Quello che affrontiamo non tanto perché sia platealmente un falso grossolano, ma perché sia quel genere di atto che ha delle vittime.
La persona “di autorità” alla quale viene incollata una bufala a vita, infamandola e danneggiandola potenzialmente per sempre.
Partiamo quindi da un concetto base, per i pigri che non amano leggere fino in fondo.
Non è affatto vero che “Il Premio Nobel Giapponese Tasuku Honjo ha detto che il Coronavirus è artificiale”.
Il Premio Nobel Tasuku Honjo si duole che gli abbiano attribuito una bufala così maiuscola e ha più volte pregato l’uditorio di smettela. Ma l’uditorio non lo fa, perché pur di aver ragione è pronto ad infamare un Nobel.
Ok? Chiaro? Ora passiamo alla spiegazione.
Il Premio Nobel Giapponese Tasuku Honjo ha detto che il Coronavirus è artificiale – Tranne che non lo ha detto
Curiosamente, secondo la bufala “il Premio Nobel Giapponese Tasuku Honjo ha detto che il Coronavirus è artificiale” ma su un account Twitter (ora rimosso), intitolato “Human being. Trying to work as the advocate of the supreme power: GOD” che si esprime in Inglese evidentemente tradotto con Google Translate e screen in Hindi.
Prima red flag, segnale di allarme, non pensate?
Sempre secondo la stessa bufala ha fatto il giro del mondo in brani tradotti con sistemi automatici
Il vincitore del Premio Nobel 2018, il medico, scienziato e immunologo giapponese,? il dottor Tasuku Honjo, ha fatto scalpore oggi nei media dicendo che il virus corona non è naturale. se è naturale, non avrà influenzato il mondo intero in quel modo. Perché, a seconda della natura, la temperatura è diversa nei diversi paesi. Se fosse naturale, avrebbe colpito solo paesi con la stessa temperatura della Cina. Invece, si diffonde in un paese come la Svizzera, allo stesso modo in cui si diffonde nelle aree desertiche. Mentre se fosse naturale si sarebbe diffuso in luoghi freddi, ma sarebbe morto in luoghi caldi. Ho fatto 40 anni di ricerca su animali e virus. *Non è naturale.* È prodotto e il virus è completamente artificiale. Lavoro da 4 anni nel laboratorio di Wuhan in Cina. Conosco bene tutto il personale di questo laboratorio. Li ho chiamati tutti dopo l’incidente di Corona. ma tutti i loro telefoni sono morti da 3 mesi. Ora si è capito che tutti questi tecnici di laboratorio sono morti.
Sulla base di tutte le mie conoscenze e ricerche fino ad oggi, posso dirlo con la certezza al *100% che Corona non è naturale.* Non veniva dai pipistrelli. La Cina ce l’ha fatta. se quello che dico oggi si rivela falso ora o anche dopo la mia morte, il governo può ritirare il mio premio Nobel. *Ma la Cina sta mentendo e questa verità un giorno sarà rivelata a tutti.*
Secondo cui “il Premio Nobel Giapponese Tasuku Honjo” praticamente è diventato la versione scientifica del “Miocuggino” di Elio, quello che è amico di tutti, una volta ha chiamato degli scienziati e dopo sono morti ed ha pure lavorato nel “laboratorio di Wuhan”.
Quello dove il vero Tasuku Honjo nega con tutte le sue forze di aver lavorato, dove abbiamo dimostrato mesi fa è impossibile sia saltato fuori un virus di quel tipo e dove gli ispettori dell’ONU recentemente tornati negano di aver trovato alcunché.
Le argomentazioni per cui “il Premio Nobel Giapponese Tasuku Honjo ha detto che il Coronavirus è artificiale” (da leggersi tutto attaccato) riecheggiano “stranamente” (sarcasmo) quelle di ogni altro complottista del “virus artificiale” limitandosi ad asserire che, come in una partita a Plague Inc. venuta male, i virus colpiscono solo ambienti simili a quelli dove sono nati.
In realtà se si chiama Pandemia esiste un motivo, e su WebMD troverete elencate tutte le ragioni per cui il problema di SARS-CoV-2 è sostanzialmente una contagiosità immonda ed un forte peso sulle strutture sociali che lo rende dannatamente bravo a fare quello che fa per vivere. Contagiare.
La smentita del vero Tasuku Honjo
A seguito del dolore, delle perdite economiche e della sofferenza globale senza precedenti causata dalla Pandemia da COVID19 sono fortemente addolorato per il fatto che il mio nome e quello dell’Università di Kyoto sono stati usati per diffondere falsità e disinformazioni.
È un tempo assai difficile per noi, specie coloro che dedicano le loro carriere alla prima linea della ricerca scientifica, per lavorare insieme contro il nemico comune. Non possiamo rimandare di un solo momento il nostro impegno per salvare vite umane. In questo momento, in cui ogni nostra energia serve per curare i malati, fermare l’avanzata del dolore e pianificare la rinascita, diffondere falsità non confermate sulle origini della Pandemia è pericoloso e distrae.
Questa Università si dedica al miglioramento della salute umana basandosi sulla coesistenza con l’ambiente naturale. È mio piacere e onore supportare tale obiettivo in toto. Cerchiamo di concentrarci sul massimo obiettivo per la nostra specie.
La risposta della nostra specie?
Snopes ha implorato tutti di smetterla con le bufale, Facta anche, e più volte.
Ma siamo a Febbraio 2021, e la giostra continua… non ci sembra, sinceramente, corretto. Nei confronti del vero Tasuku Honjo, nei confronti della ricerca, nei confronti di coloro che hanno sofferto e soffrono per il COVID.
I mali dell'”argomento di autorità”
Sostanzialmente chi crea queste bufale lo fa rifacendosi a proprie teorie del complotto o costruzioni individuali, ma messe “in bocca” ad un famoso per un perverso senso di Ipse Dixit.
“Se lo dice un uomo importante allora deve essere vero!”
Pensa il cliccatore seriale e compulsivo. Ignorando che il mondo della scienza funziona in modo diverso, con ogni argomento buono quanto le prove che ne porti a sostegno.
Ma non solo il mondo della scienza.
Lì fuori, ad esempio, è pieno di gente che nonostante Gigi Sanna, cantante degli Istentales, non si sia prodotto in grossolane esternazioni xenofobe continuano da anni a ricondividere meme con la sua faccia che lo descrivono come un folle ed allucinato xenofobo impegnato in una sua personale crociata antislamica.
E i suoi tentativi di liberarsi da questa macchia sono stati, negli anni, ulteriormente macchiati da gente volgare e cattiva che ha deciso di “Condividere perché conta il pensiero” se non rivolgergli ingiurie ed insolenze per non essere il volgare xenofobo iracondo descritto nel meme che hanno loro stessi condivisi.
Giobbe Covatta, famoso comico, attore, scrittore e testimonial AMREF, combatte da anni con meme che gli attribuiscono affermazioni contrarie all’AMREF stessa ed a tutto quello che rappresenta, anche lui trovandosi nell’imbarazzante situazione di essere aggredito da chi lo vorrebbe mostro.
Perché alla fine è questo che succede: il “nome famoso” che avete tirato nel mezzo per “rinforzare” le vostre idee è di qualcuno che a causa della vostra leggerezza soffre anche gravi conseguenze.
Ma a voi, evidentemente, non importa.
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