Il Piano Vaccinale con Draghi: fuori le Primule, dentro volontari, caserme, fiere e palazzetti
Il Piano Vaccinale con Draghi si impronta ai risultati riscontrati nel resto del mondo.
Laddove in Inghilterra la posizione “Dati e non date” di Boris Johnson porta a rimettere mano al cronoprogramma di uscita dalla crisi profonda confidando nei primi, ma già buoni, risultati ottenuti dai vaccini e confermandoli e in Israele il vaccino Pfizer si diffonde rapidamente tra la popolazione spezzando le catene di contagio.
E laddove la nuova parola d’ordine a livello europeo è “accelerare”, anzi “VACCELERATE”, come il programma di studio e organizzazione in seno all’Incubatore Sanitario HERA.
Tutto questo vale ormai anche per l’Italia. Il Piano Vaccinale con Draghi si presenta essenziale, dritto al punto. Pronto a risolvere i problemi
Mancano le dosi di vaccino: la necessaria cooperazione con l’Europa per ovviare
Se ricorderete, la prima grande incognita che avevamo evidenziato è proprio la mancanza di dosi vaccinali.
Ovviamente, la campagna vaccinale è ancora al principio e stiamo assistendo ad una replica di quanto visto all’inizio della pandemia per le mascherine chirurgiche.
Quando un bene comincia ad essere nella disponibilità dei cittadini da poco è doveroso fare delle scelte. Lasciarlo nella disponibilità iniziale di chi ne ha più bisogno, ma lavorare perché la disponibilità aumenti.
Verosimilmente, ci riporta Sky TG24
La campagna di massa dovrebbe partire ad aprile: nel secondo trimestre sono previste 64,5 milioni di dosi, un terzo da Astrazeneca. E proprio nella serata del 17 febbraio si è appreso del via libera dalla Commissione tecnico-scientifica dell’Aifa alla possibilità di somministrare il vaccino di AstraZeneca ai soggetti fino ai 65 anni in buone condizioni di salute
Per quella data dovremmo aver comunque messo in sicurezza la maggioranza degli anziani over 80, dei ricoverati (degenti e personale) delle RSA e del personale sanitario, spezzando uno dei “serbatoi primari” di infezione durante il primo lockdown.
Non sarà ancora il momento di riposare sugli allori: l’Italia fa parte dell’Incubatore Sanitario HERA e al riguardo l’Università di Verona ha ricevuto l’incarico di coordinare gli sforzi di ricerca sugli studi clinici sui vaccini e la preparazione alle Pandemie.
Sotto l’egida dell’Unione Europea la sfida di Draghi sarà far pervenire le dosi sopraggiunte, quando la macchina produttiva (anche grazie agli sforzi congiunti dell’UE) sarà potenziata aumentando il ritmo delle vaccinazioni.
Al riguardo diciamo addio ad uno dei simboli del Piano Vaccini come l’abbiamo conosciuto nel precedente Governo, ed una rimodulazione del resto.
Addio alle Primule, entrino gli “Hub”
Le “Primule”, gli iconici gabbiotti simbolo della rinascita presentate all’inizio del Piano Vaccinale come un “simbolo di rinascita” sono fuori dai giochi.
Sopravviveranno sotto la forma di un logo, stampato o dipinto al di fuori dei luoghi deputati alla vaccinazione come segnalino.
L’addio alle Primule è stato sobrio, nello stile del nuovo Presidente del Consiglio
Non dobbiamo limitare le vaccinazioni all’interno di luoghi specifici, spesso ancora non pronti”, ha spiegato Draghi riferendosi chiaramente al progetto delle primule di Arcuri. “Abbiamo il dovere di renderle possibili in tutte le strutture disponibili, pubbliche e private”
La caccia alla struttura continua: ad Arcuri resterà probabilmente, invariate, la direzione degli acquisti, e la logistica e distribuzione vedranno l’impronta forte di Palazzo Chigi.
La Campagna Vaccinale ormai prossima non si terrà quindi nelle “Primule”, ma ovunque.
Nei “Drive Through” dell’Esercito, nelle caserme, nei Palazzetti e nelle Fiere.
Ma anche in Ipermercati, nelle grandi Stazioni Ferroviarie, nella Nuvola di Fuksas ed alla Stazione Termini.
La mente corre alla campagna vaccinale Americana, con gli stadi pieni, e a operazioni datate ma efficienti come il contrasto al Vaiolo ed alla Poliomielite.
Allo scopo medici (con la particolare partecipazione della pediatria e della medicina di base), Protezione Civile, Esercito e Volontari saranno schierati per una macchina umana che potrà arrivare fino a arrivare a 500mila vaccinati al giorno, 6 milioni di italiani al mese.
Perché la strada è tracciata: solo vaccinare senza tentennamenti potrà aiutarci.
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