Il nuovo leader della sinistra italiana Richard Gere ha cambiato barcone, e le sue infinite varianti sovraniste dimostrano quanto una foto decontestualizzata possa diventare oggetto politico.
Immaginate di chiamarvi Richard Gere. Come abbiamo già detto in un nostro precedente articolo che ora siete invitati a leggere siete una delle star più amate, e pagate, di Hollywood.
Ma non usate la vostra ricchezza solo per voi stessi: siete patroni di infinite carità. Viaggiate in tutto il mondo per dare aiuto a tutte le persone che patrocinate, e cosa succede?
Succede che queste azioni meritorie, anziché avere la risonanza che meritano, vengono crudelmente condannate.
La vostra vita viene posta sotto scrutinio, ed ogni momento di relax viene usato contro di voi per accusarvi di non si sa quale colpa. Avere una vita? Spendere del tempo coi propri affetti? Continuare a lavorare? Essere più ricchi e felici del pubblico di indinniati che ricondividono le vostre foto?
Ecco quindi che in ottica sovranista, un vero e proprio tributo all’odio social che sembra essere di moda si prendono una serie di scatti tratti da una vacanza a Taormina del 2015, in occasione della sua partecipazione al Taormina Film Festival e li trasformano in un bizzarro atto di accusa
Con le dovute varianti, ovviamente
Centinaia di condivisioni, e nessuno che si sia chiesto da dove provenga quella foto.
Nessuno che abbia notato che, a tutti gli effetti, non vi è nessuna contraddizione tra l’essere ricchi e felici e l’essere brave persone.
Quante delle persone che, ridendo sguaiate hanno condiviso questo meme, hanno donato anche solo una frazione dei loro averi ad una qualsiasi delle carità cui contribuisce quotidianamente Richard Gere o una di loro scelta?
Provocatoriamente lo chiedemmo al termine del nostro ultimo articolo al riguardo e, indovinate cosa? Non abbiamo avuto risposta alcuna. Zero, nada, nessun riscontro.
Se tanto “pauperismo” nascondesse solo una profonda invidia, insicurezza e la ricerca di scuse?
La prova è la risposta media che abbiamo al fact checking: il fatto che terminata la sua opera benefica a Lampedusa Richard Gere sia andato in vacanza sull’Isola del Giglio, a dire dei suoi hater lo renderebbe indegno come persona, come se detraesse qualcosa alle sue azioni.
Oltretutto, l’articolo di Leggo è del 16 Agosto: le foto di Taormina circolano dal 15 agosto, come potete vedere nelle foto. Siamo alla post-Vacanza? Si accusa preventivamente qualcuno di voler andare in futuro in vacanza, per poi trasformare la precedente bufala in una post-verità nell’opulento stile dell’America Trumpiana?
Il problema è quindi il “pauperismo”, l’aizzare le folle contro Richard Gere colpevole di essere felice, ignorando che probabilmente trae la sua felicità e sicurezza proprio dal bene che fa.
Strano paese l’Italia: dinanzi ad una persona come Richard Gere, che con la sua carriera di artista ha costruito per se stesso ed i suoi cari una vita felice e cerca di ripagare il mondo dando agli ultimi della terra un po’ di conforto, tutto quello che il cattivista da tastiera pensa è un malcelato sentimento di invidia.
Invidia verso il suo sorriso, verso le “gnocche”, verso la ricchezza.
Desiderio di distruggere, e non di costruire.
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