Bufala

Il mistero della “doppia dose di Moderna” risolto: nessun errore

Il mistero della “doppia dose di Moderna” è risolto: non vi è nessun errore. Si tratta semplicemente di una questione di efficienza.

Ma andiamo con ordine: sia per la seconda dose che per il ciclo booster per gli immunodepressi, la dose inizialmente prevista era di 100mg.

Come ci mostra dalla documentazione il dottor Salvo di Grazia (Medbunker), la dose di richiamo inizialmente utilizzata era di 100mcg.

Cosa che, ai fini della salute del paziente è del tutto indifferente. È il dosaggio consigliato, è nel dosaggio consigliato, non ci sono rischi per la salute.

È stato comunque osservato che, almeno per quanto riguarda la vaccinazione booster, la c.d. terza dose, basta una somministrazione di 50mcg per ottenere lo stesso effetto.

Semplificando in modo brutalmente profano, ci si arriva anche: il ciclo di richiamo postula la presenza di un ciclo di immunizzazione. Se lo scopo del richiamo è mantenere elevato il livello di protezione immunitaria, basta mettere in allenamento le difese immunitarie ottenute col ciclo primario.

Del resto è questa la differenza tra la dose aggiuntiva (seconda dose) e la dose “booster” (ciclo di richiamo): la prima serve a raggiungere un livello di copertura adeguata, il richiamo serve a mantenerla nel tempo.

Allora perché la doppia dose di Moderna e la dose dimezzata?

Semplicemente, se si è osservato che con 50mcg di Moderna la dose di richiamo ha lo stesso effetto, dalla singola fiala ci fai il doppio di vaccinazioni.

Ovviamente

Se ci fai il doppio di vaccinazioni, è un bel risparmio per le casse dell’Erario.

E non solo.

Non tutti i paesi sono avanti come in Italia nella campagna vaccinale: l’obiettivo dell’Oms è il 40% di popolazione vaccinata in ogni paese entro la fine del 2021, e il 70% entro metà del 2022.

Ad oggi ci sono paesi nelle economie emergenti la cui vaccinazione a stento si misura a singola cifra.

Se i paesi “ricchi” potranno comprare la metà delle dosi necessarie, la diminuzione dell’offerta consentirà anche ai paesi emergenti di accedere a programmi di acquisto a prezzi contenuti e solidarietà vaccinale.

Se i paesi “ricchi” avranno bisogno della metà delle fiale, metà delle fiale saranno “liberate” per essere donate o vendute a prezzi calmierati a chi non potrebbe permettersele.

Arrivando così al 70% di vaccinati nel mondo entro il 2022, con beneficio di tutti.

Non c’è mai stato quindi alcun errore, anzi, una precisa valutazione “al risparmio” che però non danneggia né efficacia né sicurezza.

 

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