Il mistero del manifestante col tatuaggio di Falce e Martello (o il simbolo satanico di Obama): QAnon torna alle origini

di Shadow Ranger |

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Il mistero del manifestante col tatuaggio di Falce e Martello (o il simbolo satanico di Obama): QAnon torna alle origini Bufale.net

Ci segnalano i nostri contatti la foto di un manifestante col tatuaggio di Falce e Martello. In realtà sempre la stessa identica foto di Jack Angeli “Il Vichingo”, personaggio affine a QAnon e così incerimoniosamente sdoganato, rigettato, rifiutato e rinnegato dai QAnon stessi da indurci qualcosa di affine ad un certo sentimento di pietà.

Nel tentativo di ripulire la propria immagine collettiva, i QAnon sono stati lesti nel rinnegare Angeli accusandolo di essere “pagato da Biden” se non addirittura un inflitrato.

Ma non è bastato rinnegare uno dei propri più accesi sostenitori in un modo così brutale da far sembrare il tradimento di Pietro a Gesù un pesce di Aprile.

Bisognava andare avanti e rinnegare tutti i presenti nella foto.

Il mistero del manifestante col tatuaggio di Falce e Martello (o il simbolo satanico di Obama)

Così ci è stata mandata la foto di un soggetto, impettito alla sinistra del Vichingo, con un tatuaggio sulla mano, ora attribuito al simbolo Comunista della Falce e del Martello, ora attribuito a “simboli satanici di Obama”

Il mistero del manifestante col tatuaggio di Falce e Martello

Il mistero del manifestante col tatuaggio di Falce e Martello

Obama che peraltro, ricordiamo, secondo le teorie del Complotto ha altro da fare che creare sette sataniche, in quanto impegnato con Matteo Renzi a combattere, e sconfiggere, il Patriota Q in una battaglia cyberspaziale a mezzo di satelliti.

Ma basta osservare meglio la runa per scoprire in essa non la falce e il martello ma il Marchio dell’Esterno, la runa comparsa nel videogioco “Dishonored”, che dona a chi attira l’attenzione dell’Esterno stesso (una sorta di onnipotente quanto immorale dio pagano) abilità supreme superiori a quelle dei normali esseri umani

La "Runa dell'Esterno", da Dishonored

La “Runa dell’Esterno”, da Dishonored

La Runa dell’Esterno: QAnon torna alle origini

Il legame tra QAnon e la fantasia escapista non è cosa nuova: le origini stesse del Patriota Q possono essere rintracciate in 4Chan, la patria internazionale del maschio bianco diseredato da una società che lo ignora, privato di tutto se non del consumistico escapismo.

Il videogioco, in condizioni ordinarie strumento di intrattenimento e rilassamento, nella patria del Patriota Q diventa fantasia escapista e fonte primaria di ispirazione.

Come abbiamo modo di ricordare l‘immaginario cinematografico-popolare e la fantasia escapistica videoludica sono la base e l’origine della “lore” del Patriota Q stesso.

Questi diventa infatti una sorta di Capitan Planet del maschio bianco insoddisfatto, in modo che dall’unione delle loro frustrazioni prenda vita il più grande difensore di Trump, il Patriota Q. Riporta un documentario al riguardo:

“Abbiate pietà per il giovane maschio bianco. Non ha lavoro, vive a casa con numeri da record. Non fa sesso (e se lo fa non è neppure un granché). È un infelice, spesso aggressivo e miserabile, e molti di loro si gettano negli abissi più oscuri della rete per cercare sollievo e commiserazione per la loro rabbia e risentimento contro donne, persone di colore e, generalmente, il tessuto stesso della società.”

Fin qui ci siamo? Il Patriota Q nasce come l’avatar di rabbiose masse di diseredati, un club di soli maschi nella loro casa sull’albero che, non a caso, si congregano sperando che il Patriota Q abbatta ogni vestigia di una società progressista (che gli nega il coito), donne bellissime come Katy Perry (che gli negano il coito), sognando una società sullo stile di Handmaid’s Tale, in modo che non gli si possa negare il coito.

Masse che vengono invitate col culto del Patriota Q a seguire Trump perché la Dittatura Mondiale Trumpista punisca i malvagi che gli impediscono di raggiungere fama, successo, un lavoro stabile e il coito e li ricompensi con un paradiso in Terra.

Nella finzione il Patriota Q comunica coi suoi adepti mediante i Drop, pizzini virtuali, messaggini Twitter lanciati da account con Q nel nome o messaggi anonimi sulle Imageboard 4chan ed 8chan (che accettano solo messaggi anonimi), spesso criptici ed evasivi, dove il Patriota Q rende i QAnon partecipi dei suoi grandi successi (del tutto inventati) nella lotta ai poteri forti, scelti apposta per espandere la portata del suo brand.

E nella sua finzione, l’intera mistica del Patriota Q nasce dall’immaginario più consumistico.

Declas e videogames: le origini del mito

Il Declas, il fantomatico Giorno del Giudizio in cui il Patriota Q sciamerà per le strade in un’orgia di violenza massacrando tutti i nemici di Trump?

In realtà è letteralmente ricalcato dalla saga cinematografica “The Purge – La notte del Giudizio”, amatissima in quelle lande virtuali, ambientata in una America distopica dove l’omicidio diventa legale una volta l’anno per consentire ai diseredati di sfogare le loro frustrazioni un’orgia di brutalità.

Insomma, una cosa così. Notare il Kalashnikov, arma ovviamente americanissima...

Insomma, una cosa così. Notare il Kalashnikov, arma ovviamente americanissima…

Lo stesso Trump appare talora trasfigurato in un allucinato Duke Nukem, il muscoloso e potentissimo “Falco Guerriero” sboccato e ipervirile, dal bicipite unto e luccicante

E questo è esattamente come i QAnon vedono Trump

E questo è esattamente come i QAnon vedono Trump

E non a caso abbiamo visto sulla mano di QAnon apparire il “Marchio dell’Estraneo”: un simbolo donato da un Dio onnipotente ed immorale che eleva i suoi prescelti al di sopra della condizione umana.

E in fondo, cos’è QAnon se non un culto di fatto che predica mendiante l’obbedienza a Trump e il Patriota Q l’ottenimento di abilità e possibilità superiori a quelle del comune e infelice essere umano?

Uno schema sulla radicalizzazione di QAnon

Uno schema sulla radicalizzazione di QAnon

Siamo di fronte al simbolo tratto da un videogioco, connotato nella narrazione interna dello stesso come il marchio di appartenenza ad un dio immorale che rende “protagonisti” le persone comuni.

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