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Il missile che ha colpito l’ospedale a Kiev era russo: e Telegram e TikTok non sono “fonti militari”

Il missile che ha colpito l’ospedale a Kiev era russo: come vedremo, di questo non ci sono dubbi di alcun tipo. I dubbi vengono seminati da account TikTok e Telegram, ma abbiamo già visto, e più volte, in passato quanto poco affidabili essi siano.

Il missile che ha colpito l’ospedale a Kiev era russo: e Telegram e TikTok non sono “fonti militari”

Esiste ed è conclamata l’esistenza di una fortissima campagna di disinformazione filorusssa che si nutre anche di post social. La recente stretta del Cremlino sulle VPN certifica ulteriromente la cosa. Il Cremlino inibisce di fatto ai cittadini l’accesso al giornalismo indipendente ed alle analisi OSINT (le “fonti aperte”) ammanendo loro fonti chiuse, contenuti alterati non affrontabili col contraddittorio e detti contenuti tracimano sovente all’estero.

Il missile che ha colpito l’ospedale a Kiev era russo: e Telegram e TikTok non sono “fonti militari”

Possiamo quindi considerare la pletora di canali Telegram e social spesso citati come “fonti militari” fonti di dubbia efficacia: quando non palesemente legate alle “troll farm”, quantomeno legate alla diffusione di contenuti falsificati e inesatti.

Giornalisti indipendenti hanno avuto infatti modo di verificare come l’ospedale pediatrico di Okhmatdyt, specializzato in gravi malattie oncologiche e chirurgiche, sia stato effettivamente centrato da un Kh-101, missile da crociera stealth subsonico di fabbricazione russa, riconoscibile da ali, la prua, la fusoliera e il motore esterno tipici del missile.

Un problema non secondario dei Kh-101 è che essi richiedono parti occidentali per l’uso, come integrati Intel e Xilinx che ora vengono comprati dal mercato parallelo mediante la tratta cinese come molti altri beni tecnologici occidentali.

Abbiamo già visto in un precedente articolo come questo abbia distrutto la capacità russa di effettuare controlli qualitativi efficaci: si parla di un incremento di un intero ordine di grandezza (dal 2% al 20/40%) di integrati “Dead on Arrival”, del tutto o in buona parte non funzionanti, cosa che inevitabilmente secondo il Financial Times citato da AdnKronos impatta l’efficienza degli stessi mezzi militari russi.

L’analisi di Bellingcat conferma la presenza di un Kh-101, con video relativi al momento dell’impatto in cui la sua inconfondibile fusoliera viene mostrata.

Il video in cui, assai vittimisticamente, si chiede di “smettere di incolpare i Russi” veicola quindi un contenuto falso e sviato.

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