Il messaggio WhatsApp della Pediatra L.C.
Ci segnalano i nostri contatti un audio virale proveniente da una pediatra.
Sia pur non avendo modo di confermarne l’identità (che però i nostri lettori confermano coincidere pienamente), possiamo affermare senza ombra di dubbio che il testo letto dalla stessa è ineccepibile. A parte gli inevitabili momenti in cui la sintassi di un lungo testo dettato tende a sembrare involuta, le buone pratiche suggerite coincidono con quelle date dal Ministero della Salute e dagli Organi locali a più riprese
L’unico problema è il mezzo usato: abbiamo più volte detto che una catena di S. Antonio a mezzo WhatsApp si diffonde in un mezzo di cui la gente ha perso ogni fiducia.
Scriviamo quindi alla dottoressa, che ringraziamo, facendole notare che probabilmente ci sono persone che le hanno girato l’appello senza neanche sentirlo.
Perché WhatsApp è stato trasformato dai viralizzatori in un pozzo avvelenato. È come andare allo Speaker’s Corner di Hyde Park a parlare di salute e prevenzione dopo che quello prima di te ha parlato dei rettiliani che lanciano le scie chimiche per rubarci lo zucchero e sapendo che quello dopo di noi dirà che i Coronavirus è un complotto dei professoroni della kasta mentre lui con la quarta elementare misto malto fa già il grano e i soldi cash e quindi bisogna curarsi dai virus con una cipolla nelle scarpe e urlando insolenze agli orientali.
Tu hai detto una cosa saggia e giusta, ma l’hai detta da un palco dove la gente si aspetta i freak.
Il messaggio WhatsApp della Pediatra L.C.
Ma ora passiamo ad una fedele trascrizione dell’audio:
Ciao a tutti. Sono L. C., sono una pediatra di G.. Allora volevo darvi delle informative da parte… proprio dalla mia voce, perché secondo me in momento di grande causa… si ha bisogno di affidarsi ai dati! Alla scienza! E come pediatra mi sento in dovere …di dirvi alcune cose sacrosante. La prima è il Coronavirus è un virus nuovo, nessuno di noi ha gli anticorpi e quindi primo, nessuno di noi ha gli anticorpi, prima poi ce la faremo tutti, è il virus del raffreddore. In più per i bambini il problema esiste veramente molto poco perché… il bimbo, in generale, è abituato ad affrontare i virus che per lui sono tutti nuovi. Dal Coronavirus a raffreddore, all’influenza… la mononucleosi e come non vi ha preoccupato finora questo, non vi deve preoccupare coronavirus nuovo. Però è anche vero che pur essendo in Lombardia, essendoci strutture ospedaliere d’eccellenza, essendoci… il pediatra sul territorio che vi può comunque filtrare, è molto importante che l’epidemia non abbia dei picchi troppo… importanti, troppa gente contagiata tutta insieme. Questo succederà se ve ne andrete a zonzo, in giro, bellamente, senza rispetto del contagio verso gli altri. Non siamo una dittatura come in Cina nessuno ci imporrà, o meglio lo faranno forse ma comunque sia, secondo me deve partire proprio dal cittadino. Questo vuol dire che chiunque possa si fermi. I bimbi se vanno all’asilo forse bene che non ci vadano. Quelli delle elementari…. aspetteremo che il ministero della salute ci dia indicazioni, perché noi comunque dovremmo tutti obbedire a una persona in modo gerarchico perché altrimenti ci sarà il caos. I bambini, ma anche gli adulti che stanno bene avranno una forma virale similinfluenzale. A volte anche meno. È segnalato nei bambini a volte l’assenza della febbre. Questo per darvi l’idea… D 100 i persone, che comprendono i vecchietti e i cronici, 20 avranno la polmonite e di questi 4 finiranno in rianimazione 5 finiranno in rianimazione. Non ho ad oggi letto su PubMed, e sto facendo veramente un gran lavoro, oramai da un mese di bimbi in rianimazione. È medicina eh? Non è matematica, nel senso che è statistica che è matematica, ma la medicina è biologia. Però questo dovrebbe tranquillizzarvi, secondo me tantissimo. La mascherina… la mascherina se non è un SSP3, che io uso da due settimane, e che mi permette di non ammalarmi e di non ammalare, cioè io avrò visto probabilmente già qualcuno ammalato. Ma non l’ho restituito. Sicuramente è utile per chi, come me, deve gestire, curare e stare a stretto contatto con gli ammalati. Per chi non è diciamo così nell’ambito del Sistema Sanitario, quindi non è un soccorritore, non è un medico o un infermiere la mascherina chirurgica, che non protegge dai virus è utile però per non pagare quello che uno ha al mondo. Questo permetterà di non rispondere troppo velocemente il virus e permettere quindi al sistema di assorbire meglio e di curare meglio. Per quanto riguarda invece l’accesso dal pediatra, piuttosto che all’ospedale… ho girato ho fatto girare una locandina che non ho scritto io ma che ha scritto la SiMPeF che è la società dei pediatri, noi lavoreremo comunque in ospedale perché potremo così avere il selfhelp, cioè quelle metodiche di esclusione di altre patologie che a casa non avremmo. Ma ovviamente bambino andrà accompagnato in ospedale da una persona sola, possibilmente se l’avete una mascherina chirurgica per proteggere gli altri da voi e ovviamente l’accompagnatore se può… sano, essere sano e chiedendo prima l’appuntamento al proprio pediatra non recandosi. Solo se il pediatra vi consiglierà di fare 112 per il tampone, allora tornando a casa lo farete. Non intasare assolutamente il 112 non serve a niente si limita l’accesso che ha bisogno. Per qualunque informazione per qualunque in-out di materiale… di qualunque cosa è bene anche usare la mail, almeno per quanto mi riguarda perché la trovo una cosa comoda, ogni ora di solito mi fermo un secondo per guardarvi. Quindi anche abbastanza veloce, a meno che non ci siano delle emergenze, allora lì si usa il cellulare. Se tu ti facciamo bene tutti andiamo bene. Ciao a tutti. Un bacione grande
I consigli sono ineccepibili, e coincidono con tutte le buone pratiche da dare.
Ricordiamo più volte infatti che era fatale che il Coronavirus arrivasse anche in Italia. Un virus fa esattamente questo. È dannatamente bravo a diffondersi, è il suo unico scopo nell’esistenza, gli stessi sintomi sono un sottoprodotto della sua spinta a diffondersi in altri organismi.
Ricordiamo anche la bassa mortalità, perlopiù relativa a casi di individui già indeboliti.
Nonché, come non ci stancheremo mai di ripetere, la necessità della quarantena. Pensate al contagio come un incendio dove noi esseri umani siamo il combustibile. Se la legna viene spostata lontano dai focolai, l’incendio si spegne nel focolaio lasciato senza nuovo comburente.
Quindi, seguite i consigli: usate i numeri di informazione o di emergenza, a seconda dei casi, con raziocinio, obbedite alle autorità e tutto andrà bene.
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