Il meme per cui nel Regno Unito gli immigrati stupratori non vengono condannati è assoluta disinformazione
Ci segnalano i nostri contatti un “meme” per cui nel Regno Unito gli immigrati stupratori non vengono condannati, pubblicato ovviamente su quel TikTok che è diventato occasione di riciclo di bufale e disinformazioni.
La notizia, il riciclo di un vecchio post X, come si può vedere dalla grafica, in realtà omette diverse informazioni essenziali.
Il meme per cui nel Regno Unito gli immigrati stupratori non vengono condannati è assoluta disinformazione
Partiamo subito dalla fine per risparmiarvi la lettura del resto, che potrete leggere comunque se vorrete come prova dell’assunto: la differenza tra i tre condannati non è etnica, ma dell’età ai tempi della commissione del delitto, dato esistente anche nel sistema giudiziario Italiano.
Lo “stupratore che ha avuto solo 180 giorni di servizi sociali” in realtà era stato condannato a due anni di pena detentiva per i reati di violenza sessuale e aggressione con penetrazione (due reati che nel Regno Unito sono ancora distinti ma nell’ordinamento Italiano sono assorbiti nel reato di violenza sessuale tout court di talché la pena massima sia data con l’attingimento della zona erogena altrui anche senza che vi sia penetrazione).
Il reo era l’unico minorenne parte di una gang di stupratori.
Gang che nell’ordine si è trovata condannata a 18 anni, 13 anni e cinque anni e mezzo di reclusione per i tre maggiorenni, e due anni con pena sospesa in quanto minorenne, condanna ai servizi sociali e iscrizione nel registro dei predatori sessuali per dieci anni per il minorenne.
I tre maggiorenni saranno invece iscritti nel detto registro a vita, pena accessoria che comporta l’obbligo di registrazione annuale nell’apposito registro confermando i propri recapiti alle autorità di polizia locali perché vengano resi pubblici, sotto pena di una ulteriore condanna fino a cinque anni che nel casoo del minorenne porterebbe quindi alla revoca della sospensione della pena.
Quindi si è dimostrato che nel Regno Unito anche gli immigrati (giustamente) vengono condannati per i reati nello stesso modo degli “autoctoni”.
Per completare il meme, il primo soggetto “condannato per 15 settimane” era un tifoso calcistico condannato per aver postato messaggi razzisti e violenti all’indirizzo di un supporter straniero della sua stessa squadra, per questo punito con la reclusione e l’equivalente locale del nostro DASPO.
Il secondo un attivista di estrema destra noto per una campagna di tre anni di pubblicazione e affissione di manifestini e poster con contenuti razzisti e xenofobi, gestore di un canale Telegram dedito alla produzione e diffusione di contenuto xenofobo che peraltro è stato condannato a scontare solo metà della sua pena in detenzione, con possibilità di licenze premio.
Nel corso del giudizio verso il secondo si è dimostrato che egli peraltro deteneva materiale legato al nazismo ed a Sir Edward Mosley, uomo politico inglese simpatizzante del Nazifascismo e organizzatore di squadre di manganellatori sullo stile fascista.
La teoria del “doppio binario”
Questo “meme” fa parte della teoria di estrema destra del doppio binario, evoluzione della “discriminazione a rovescio”.
Teoria screditata, nata dai soliti canali Telegram e diffusa per mezzo social e da personalità di estrema destra per cui il sistema giuridico “favorirebbe gli stranieri” irrogando pene più severe ai “maschi bianchi eterosessuali inglesi” per “razzismo al contrario”.
Teoria facilmente riscontrabile falsa solo leggendo i casi giudiziari descritti, in cui di fatto tranne il minorenne sottoposto a pena alternativa, sono i due rei “bianchi” ad aver avuto le pene inferiori, con possibilità di licenza premio.
Il soggetto “straniero” in realtà ha usufruito della sospensione condizionale della pena soolo perché minore all’epoca dei fatti.
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