Ci è stato segnalato dai nostri contatti il caso del kit di emergenza di Macron. Teoria che finisce dritta dritta nella nostra sezione complottismo.
Il post nasce da un recente discorso di Macron, che parlando della fine dell'”era dell’abbondanza”, precisa tale evento come
“il momento che stiamo vivendo sembra strutturato da una serie di crisi gravi — ha detto Macron — e alcuni potrebbero vedere il nostro destino come una perpetua gestione di emergenze. Da parte mia io credo che quello che stiamo vivendo sia piuttosto un grande ribaltamento, uno sconvolgimento”. I francesi si preparano a un’era segnata dall’avanzata dei regimi illiberali e dal rafforzamento di quelli autoritari, ai quali va opposta la “credibilità e serietà”.
Per poi declinarlo in salsa complottista dichiarando che siccome sul sito della Protezione Civile Francese sono descritti i kit di emergenza, e siccome nei kit non è inserito il denaro contante tra i beni di necessità, allora “ovviamente” il video diventa importante perché “il Green Pass è partito dalla Francia per poi arrivare in Italia”.
Con la solita teoria che lega tutto al Green Pass ed al presunto “Grande Reset”.
In realtà, come evidenziato da diversi colleghi, il portale della Protezione Civile Francese prevede istruzioni su come assemblare una “bug out bag” almeno dal 2009.
Peraltro sarebbe bastato leggere le istruzioni per capire che il NON SI PARLA DEI CONTANTI in tutto maiuscolo nel post è già una bufala nel complottismo
L'”argent liquide” è infatti il denaro cartaceo, che logicamente non è che non deve entrare nel kit di emergenza, ma è l’ultimo oggetto che deve entrarci assieme a medicine e cellulare con batteria carica per ovvi motivi.
Il cellulare perché lo devi staccare al momento dal caricabatterie, le medicine perché scadono, il contante e la carta di credito per avere una carta di credito in corso di validità o tutto il denaro di cui hai disposizione in valuta in corso di validità.
E avere una “bug-out bag” è semplicemente una buona pratica che molti ignorano ma sarebbe utile mantenere. Pensiamo ad esempio a casi come il terremoto di Amatrice.
Ogni buon “prepper” considererebbe l’idea che una bug-out bag sia il segno di qualcosa di più preoccupante risibile ed evitabile.
Si tratta di una buona pratica, suggerita anche dalla nostra Protezione Civile e che denuncia nei “notutto” una scarsa attenzione all’imprevisto ed al futuro.
Come per i defibrillatori, anche essi prevenzione utilissima, trasformati nella prova di presunti “danni da Pfizer”.
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