Il killer silenzioso che ci ucciderà lentamente: L’uso del forno a microonde provoca queste malattie

TgNews24 si presenta come sito satirico nel disclaimer, ma sulla differenza tra bufala e satira vi rimandiamo a un nostro vecchio articolo. In un articolo dell’11 novembre 2018 parla di un “killer silenzioso che ci ucciderà lentamente”, e già riecheggia un antico allarmismo da noi analizzato sulla tecnologia WiFi nel 2017. Oggi, invece, parliamo del forno a microonde

La dispersione di radiazioni dai dispositivi vecchi e i rischi per la salute

È stato ampiamente dimostrato che non esiste alcuna dispersione di radiazioni dall’interno del forno a microonde, né quando questo è vetusto, né quando è chiuso e, tanto meno, quando viene aperto. La stessa AIRC nega che vi siano pericoli per la salute dall’uso del forno a microonde. L’unica pecca è la cottura del cibo, che non consente l’eliminazione delle tossine che invece avviene nella cottura tradizionale.

Se si vogliono scomodare gli studi più accreditati, troviamo una relazione pubblicata su PubMed nel 2003 che raccoglie una serie di studi condotti tra il 1998 e il 2002 sulle possibilità del manifestarsi di gravi malattie (tumori cerebrali, leucemia) in relazione all’utilizzo dei forni a microonde. I risultati dimostrano che le possibilità sono minime e solamente in presenza di alte dosi di radiazioni. Nel 2008, un aggiornamento allo studio pubblicato nel 2002 – come riporta anche Wired – ha confermato che le possibilità di contrarre gravi malattie dalle radiazioni presenti nel forno a microonde sono minime.

Lo studio condotto in Spagna nel 2003

TgNews24 fa riferimento – e non linka la fonte nel tipico atteggiamento dei mendicanti del web – a uno studio condotto in Spagna nel 2003 che riportava che la cottura a microonde di frutta e verdura fa perdere il 97% delle sostanze che questi cibi contengono per contrastare le malattie coronariche. Ciò di cui parla realmente lo studio, piuttosto, lo troviamo sia su Google Libri che sulla Wiley Online Library e in entrambi i casi si parla di flavonoidi, sostanze chimiche naturali contenute in certi alimenti – lo spiega anche La Stampa – e conosciute per le loro proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. Ciò che leggiamo anche sull’Accademia Medica di Roma è che lo stress ossidativo può condurre a malattie cardiovascolari, o altrimenti un progetto condotto dall’Università di Bologna dimostra che alla base del cancro può esserci un’infiammazione cronica.

In sostanza: nutrirsi con verdure cotte al microonde, dunque private dei flavonoidi che hanno proprietà antiossidanti e antinfiammatorie potrebbe compromettere l’apporto consigliato di sostanze chimiche naturali che prevengono il manifestarsi di cancro e malattie cardiache. TgNews24 pone questa possibilità come certezza categorica, disegnando l’uso del microonde come il male assoluto, mentre lo studio condotto in Spagna nel 2003 afferma semplicemente che cucinare le verdure in pentola o in padella anziché nel forno a microonde favorisce il sapore e la salute, ma non riporta risultati catastrofici come invece opera TgNews24.

Lo “studio” Raum & Zelt del 1992

Per quanto riguarda l’altro studio riportato dal “sito satirico”, Raum & Zelt, i colleghi di Butac fanno notare che gli autori hanno trascritto forse troppo in fretta la fonte di riferimento (che, ripetiamo, non hanno linkato), visto che uno studio con firma Raum & Zelt non esiste. TgNews24, in ogni caso, riporta che era stato dimostrato che le microonde forzano un miliardo o più inversioni di polarità al secondo nelle molecole del cibo. Si tratta, piuttosto, di Raum & Zeit (la i al posto della l), una rivista scientifica bimestrale che nel 1992 aveva pubblicato uno studio condotto da Blanc e Hertel dal titolo Comparative study about food prepared conventionally and in the Microwave oven, riportato in un documento della National University of Medical Sciences (NUMS) di Rawalpindi, Pakistan. Lo studio spiegava, semplicemente, che i cibi cotti al microonde vengono alterati diversamente rispetto alla cottura tradizionale e che gli aminoacidi, per esempio, vengono resi inattivi. Tuttavia, questo studio non ha avuto alcun seguito e in diverse discussioni è emerso che dello studio originario non v’è traccia.

Il dottor Hans Ulrich Hertel e la dottoressa Lita Lee

In conclusione, troviamo uno studio del dottor Hans Ulrich Hertel sugli effetti “cancerogeni” del forno a microonde. Hertel era un nutrizionista e la sua ricerca non venne pubblicata, perché si trattava di un semplice esperimento e non dimostrò che i cibi cotti al microonde provocano il cancro. La sua indagine, poi, risultò approssimativa e inutile.

Infine, la dottoressa Lita Lee è stata spesso smentita sul tema delle alterazioni dei cibi provocate dal forno a microonde. Soprattutto, dei suoi studi condotti nel 1984 non esiste traccia, se non sui siti dediti al clickbait.

Conclusioni

Un terrorismo web di tale portata non può essere satira, in quanto è sempre d’uopo riportare fonti, specie se si tratta di notizie a carattere scientifico. TgNews24 pubblica l’articolo sul “killer silenzioso” e riporta studi mai conclusi, mai approvati e soprattutto fonti citate a caso, ma che si smentiscono da sé. La loro forza è il pubblico che non approfondisce, credendo quindi a qualsiasi cosa venga pubblicata.

Il forno a microonde, in sostanza, non è un killer silenzioso.

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