Disinformazione

Il grande capo della Nestlé: “Gli esseri umani non hanno il diritto di accedere liberamente all’acqua”

Il 30 dicembre 2017 Ambientebio.it ha pubblicato un articolo che attribuiva a Peter Brabeck-Letmathe, ex Amministratore Delegato (CEO) della Nestlé, l’affermazione secondo la quale l’acqua non dovrebbe avere accesso libero da parte di tutti gli esseri umani.

L’articolo di Ambientebio.it è stato ripreso e smentito da tante piattaforme, comprese Pagella Politica e i colleghi di Butac, e l’intento disinformativo di Ambientebio è chiaro: gli autori hanno decontestualizzato un’informazione per riproporla ai lettori in modo distorto, creando quel tasso di indignazione che è tipico di chi si informa dalle fonti sbagliate.

Nel loro articolo, gli autori di Ambientebio riprendono un video che conterrebbe le affermazioni attribuite all’ex CEO:

Il video era estratto dal documentario We Feed The World, uscito nel 2005. In sostanza, Peter Brabeck-Letmathe afferma che sull’accesso al consumo dell’acqua il mondo è diviso: da una parte ci sono le ONG che vorrebbero l’acqua come diritto pubblico per il genere umano; dall’altra si sostiene che l’acqua sia un alimento come gli altri e che dunque dovrebbe avere il suo valore di mercato. Brabeck considera estremo il punto di vista delle ONG, mentre sul secondo punto dichiara: “Credo che sia meglio dare un valore a un prodotto alimentare in modo che tutti siano consapevoli del suo prezzo, e quindi che si dovrebbero prendere misure specifiche per la parte della popolazione che non ha accesso a quest’acqua, e ci sono molte diverse possibilità”.

In nessun punto Brabeck sostiene che gli esseri umani non dovrebbero avere diritto ad accedere liberamente all’acqua. Si parla, ovviamente, di privatizzazione, e Brabeck si pone a metà strada tra le due scuole di pensiero: i Paesi con risorse sufficienti per pagare l’acqua devono pagarla, mentre in quelle parti di mondo in cui l’acqua scarseggia è giusto adottare misure che ne garantiscano l’accesso.

La disinformazione sulle affermazioni di Brabeck costrinse l’azienda Nestlé a diffondere un comunicato nel quale faceva chiarezza sulle affermazioni diffuse e distorte: “Crediamo che la gestione responsabile delle risorse idriche da parte di tutti sia una necessità assoluta”. Gestione responsabile delle risorse idriche, ecco il senso del discorso di Brabeck. In un video del 2013, del resto, l’ex CEO andava più nello specifico:

In poche parole: “Abbiamo bisogno di acqua nella misura che va dai 50 a i 100 litri al giorno, ma non riempire la nostra piscina o per lavare la nostra macchina, perché c’è una differenza: dobbiamo trasformare il nostro modo di pensare.

Nessuna negazione del diritto di accesso all’acqua per l’essere umano, dunque: una gestione responsabile e una distribuzione più equa, con determinati accessi da parte di Paesi più ricchi e con accessi più agevolati da parte di Paesi più poveri.

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