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Il Garante Privacy dispone il blocco di TikTok – va accertata l’età anagrafica con sicurezza

Il Garante Privacy dispone il blocco di TikTok è la notizia del momento.

Un delle concause, ancorché non il motivo primario della sanzione credo sia a conoscenza di tutti: la bambina di Palermo di dieci anni morte in circostanze collegabili con una delle “challenge” virali del momento.

Il problema sovente non diventa la challenge in se stessa, ma il rischio emulativo alla luce della presenza di soggetti impressionabili.

Ovvero quel delicato momento in cui l’informazione innesca un volano: un soggetto fragile rimane coinvolto in una challenge, finisce sui giornali, la challenge acquisisce viralità e gli eventi avversi che si vorrebbero evitare si moltiplica.

Parliamo del c.d. Effetto Werther: quando nel 1774 Goethe pubblicò un romanzo che si chiudeva col suicidio per amore dello sventurato protagonista de I dolori del Giovane Werther i suicidi aumentarono.

Giovani lettori suicidi di tutto il mondo, a causa della fama del romanzo furono esposti al concetto di suicidio, mitizzandolo.

Figurarsi cosa accade, nell’era Social, dando in mano ad un ragazzino impressionabile un computer connesso ad Internet. Una Internet dove si parla della Challenge del momento con, di fatto, istruzioni su dove trovarla.

Anche col comportamento più responsabile e coi media che ne parlino col maggior tatto, l’anello debole della catena resta evidente: una potenziale platea di ragazzini che si rifugeranno sui social viralizzando il contenuto.

Anche per questo ci sono delle norme che servono a limitare tali fenomeni.

Norme spesso aggirate dagli stessi soggetti a cui tutela sono state poste.

Il Garante Privacy dispone il blocco di TikTok – Vietato il trattamento dei dati in caso di dubbi sull’età

L’articolo 8 del Regolamento Europeo emesso il 25 Maggio del 2018 (il GDPR),  prevede il divieto di iscrizione ai social network per i minori di anni sedici senza il consenso dei genitori o del tutore.

Divieto che può essere abbassato ulteriormente fino agli anni 13 dalle legislazioni nazionali, come accade in quella Italiana.

In Italia non è consentito al minore di anni 13 l’accesso ai Social Network.

Ma come sapete, purtroppo i divieti sono fatti per essere violati, e il divieto di accesso ai social di fatto viene stabilito con una sorta di “patto tra gentiluomini”.

Nel quale il Social ti chiede di inserire i tuoi dati correttamente, solitamente nome, cognome e data di nascita corretta, dicendoti che in caso di discrepanze tra il dato fornito e quello reale ti sarà negato il servizio.

Come dimostrano la pletora di nomi falsi che con ostentata brutalità vengono ogni giorno nei commenti di pagine come le nostre a dare del loro peggio dichiarando che “Tanto anche se mi segnali io mi faccio un altro account e torno, faccio le scrinsciot e le metto ovunque!!” (sic!) in realtà è un diffuso malcostume per l’adulto, ma anche il ragazzino medio, dare dati falsi confidando sul fatto che finché nessuno li segnalerà sarà come nascondere il proverbiale albero nella foresta.

Il Garante, visti gli odierni risultati, ha deciso di applicare al Social di origine orientale una decisa stretta, ovvero il Provvedimento del 22 gennaio 2021 [9524194].

Il Provvedimento del 22 gennaio 2021 [9524194]

In realtà il provvedimento non affonda le sue origini nel caso di specie, ma ha origini più risalenti.

Infatti da una sua lettura scopriamo che già nel 15 Dicembre del 2020 il Garente

 nell’aprire un formale procedimento nei confronti di Tik Tok (di seguito anche “la Società”), ha contestato alla Società la presunta violazione di alcune disposizioni del Regolamento, rinvenendo forti criticità, fra l’altro, sotto il profilo della corretta base giuridica applicata al trattamento dei dati personali dei suoi utenti, delle modalità di rilascio dell’informativa, del trasferimento dei dati all’estero, del periodo di conservazione dei dati, del rispetto dei principi di privacy by design e by default e, soprattutto, delle forme previste per verificare l’età anagrafica degli utenti medesimi con evidente riferimento, in particolare, ai minori;

Stabilendo quindi una dilazione del tempo necessario per provvedere a causa della Pandemia.

Riassumendo dal legalese, il Garante aveva espresso dubbi sulla qualità della conservazione dei dati e sull’effettività ed efficacia dei controlli all’ingresso per “tenere fuori” i ragazzini di età inferiore agli anni 13, aveva raccomandato e sollecitato la necessità di provvedere, ma aveva accettato una “richiesta di proroga al 29 Gennaio” causa Pandemia e ferie.

La situazione corrente, semplicemente, non consente di attendere gli ulteriori sette giorni rimasti in assenza di quantomeno raccomandazioni nel tempo intermedio.

Inoltre, stabilita la competenza Europea del caso (in quanto i dati degli europei iscritti a Tik Tok ricadono nella sede Irlandese) e invocato il diritto di adire provvedimenti di urgenza, il social ha ricevuto

la misura della limitazione provvisoria del trattamento, vietando l’ulteriore trattamento dei dati degli utenti che si trovano sul territorio italiano per i quali non vi sia assoluta certezza dell’età e, conseguentemente, del rispetto delle disposizioni collegate al requisito anagrafico

almeno fino al 15 Febbraio 2021, in attesa dei riscontri già richiesti in passato.

Fino a quel momento, dal punto di vista formale Tik Tok non potrà più fornire servizio a tutti gli account “dubbi”.

Ma di fatto questo comporta il rischio del blocco totale del Social, che a questo punto si vede costretto ad un audit di ogni account per evitare di lasciar sfuggire anche solo un caso “sospetto”.

Rendendo quindi sempre più probabile il rischio di un blocco del servizio in quanto tale.

Al momento non è nota la replica del social: ne sarà dato atto quando perverrà.

 

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