“Il frigorifero è recuperabile”: questo è il contenuto di un audio WhatsApp che si sta diffondendo in queste ore durante l’infodemia conseguente l’alluvione in Romagna. Un audio con una serie di consigli, riassumibili sostanzialmente così.
Ovvero il fatto che essendo il frigorifero medio un dispositivo assai semplice, poco più che un klikson che regola l’accensione o lo spegnimento di una pompa che regola la distribuzione del refrigerante, lo stesso potrebbe sopravvivere ad un’alluvione senza essere buttato.
Per quanto per una persona che abbia perso tutto anche cento o duecento euro sono il mondo, abbiamo parlato con degli elettricisti e non ci sentiamo di accettare senza riserva alcuna il suggerimento. Con riserva sì.
Partiamo da un punto di vista: non è l’acqua che danneggia l’elettronica, ma la corrente elettrica e il detrito.
Volendo potresti gettare il computer dal quale stai leggendo questo articolo in un catino pieno di acqua distillata purché spento, smontarlo in tutte le sue componenti, asciugarlo accuratamente e rimetterlo assieme.
Il computer si riaccenderà senza problemi. Ma tuffato nella stessa acqua da acceso, si danneggerà quasi certamente perché la corrente sarà andata ovunque, anche dove non avrebbe dovuto. E tuffato in acqua minerale o meno pulita, condensa e detriti faranno da ponticelli, come se aveste un computer acceso e vi divertiste a toccare le varie componenti con un filo metallico scoperto.
Torniamo ora al nostro frigorifero in caso di alluvione: nel miglior scenario possibile un frigorifero staccato dalla corrente, del tipo più vecchio e più semplice (quindi solo un klikson, un sensore per la temperatura e una pompa) non si sarà fatto niente. È possibile provare a riaccenderlo.
Ma nella stragrande maggioranza dei casi avrete un frigorifero che è stato attaccato alla corrente fino a pochi secondi prima del disastro, in una stanza piena di acqua e fango che saranno entrati ovunque.
Un frigo del modello più semplice andrebbe comunque smontato e ripulito del fango e della mota: anche asciugandolo esternamente, la fanghiglia penetrata internamente potrebbe essere ambiente fertile per muffe e ruggine, mangiandosi il frigo dall’interno.
Un frigorifero più complesso, quelli moderni con sensori, monitorini LCD e sistemi automatici è a tutti gli effetti come un piccolo computer, e l’acqua potrebbe aver mandato in corto le preziose schede che regolano quelle funzioni avanzate.
È pur vero che ogni euro risparmiato fa, specie per persone che hanno perso tutto. Ma anche col frigorifero, o col più banale forno elettrico non ventilato, bisogna basarsi sui consigli base dell’elettronica.
Possibilmente con l’aiuto di un tecnico o persona che abbia dimestichezza con la corrente ogni elettrodomestico recuperato e del quale si ritiene si possa provare il riuso prima di gettarlo andrebbe smontato e ripulito, possibilmente usando acqua distillata all’inizio e ripassando tutto con alcol isopropilico, in grado di evaporare rapidamente portandosi via ogni residuo.
Una volta ripulito in profondità si potrà provare l’accensione: ogni abitazione moderna ha dispositivi che fanno saltare la corrente in caso di corto circuito. Se il frigorifero non ha subito danni, bene. Altrimenti, bisognerà provvedere a riparazioni.
Foto di copertina: Old rusted refrigerator a Flooded Woods, GJGK Photography, Canva
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