Il film di Legend of Zelda è stato smentito: “Non capiamo chi ha diffuso la voce”. Con queste lapidarie parole comincia e finisce la saga di un film che non c’è mai stato.
Comincia tutto una settimana fa circa, quando, a seguito del successo del film di Super Mario e del lancio mondiale del secondo gioco di Legend of Zelda per Switch, “Tears of the Kingdom”, partono insistenti le voci che vogliono Nintendo pronta a lanciare un vero e proprio “Nintendo Cinematic Universe”.
Volano nomi come il film di Legend of Zelda e due spin-off della saga di Mario già visti nei videogame: Donkey Kong e Luigi’s Mansion, rispettivamente dedicati a Link, eroico spadaccino del regno fantasy di Hyrule, protettore dei deboli, degli oppressi e della Principessa Zelda contro il malvagio Ganondorf, Donkey Kong Jr. l’eroico scimmione peraltro apparso nel film di Mario (ma in realtà, nella saga videoludica, suo predecessore) e a Luigi nel ruolo di un pavido acchiappafantasmi armato di aspirapolvere.
Le indiscrezioni rimbalzano fino all’Italia e infine la doccia fredda: niente da vedere, tutti a casa, nessun film di Zelda bolle in pentola.
È lo stesso Chris Meledandri, per Illumination, a negare che il film sia in corso d’opera o anche solo ne sia previsto lo sviluppo in tempi brevi.
“Non capiamo chi ha diffuso la voce”, ha detto Meledandri a proposito delle notizie su “Legend of Zelda”. “Voglio dire che posso capire che la gente possa supporre ogni sorta di cose, perché ovviamente abbiamo avuto una grande esperienza di lavoro insieme. Il mio rapporto con Nintendo include la partecipazione al loro consiglio di amministrazione, quindi capisco che la gente possa supporre queste cose. Ma per quanto riguarda i dettagli, si tratta solo di qualcosa che mi è stato riferito da più parti. Si tratta solo di ciò che riguarda il futuro di Nintendo e Illumination”.
Effettivamente la saga di Zelda si sarebbe ben prestata ad un mondo cinematografico. Nata nel 1986 per la console NES di Nintendo, nasce ai suoi esordi come un umile gioco fantasy in 2D dove lo spadaccino Link vaga in un mondo pieno di mostri e nemici per salvare la bella principessa Zelda dal crudele uomo-maiale Ganon.
Evolverà nel tempo in un complesso universo fantasy declinato su ben tre linee temporali basato su un mondo fantastico con diverse razze principali (gli esseri umani, gli Hylian, esseri umani dalle caratteristiche elfiche e dalle orecchie a punta in grado di “Sentire la voce degli dei”, gli acquatici Zora, i Goron, uomini di pietra “nati dalla roccia stessa”, i Rito in grado di volare nel cielo, le amazzoni Gerudo, donne guerriere in grado di partorire un solo uomo ogni cento anni destinato ad essere un condottiero, i buffi follettini d’erba Korogu, successori degli eterni bambini Kokiri…) unite da una trama leggendaria, un destino più che una trama.
Un mondo creato nella notte dei tempi da tre dee benevole e la Dea degli Hylian, la Dea Hylia, che innamorata di un eroe leggendario che aveva sacrificato la sua intera vita per proteggere i suoi compagni mortali dal Re dei Demoni aveva da lei ottenuto un dono dal vago sapore di maledizione: Hylia avrebbe rinunciato alla divinità per incarnarsi periodicamente in una principessa di sangue reale (a cui sarebbe stato dato il nome di Zelda) per vegliare sulla sua creazione, ma anche l’Eroe sarebbe rinato ad ogni rinascita di Zelda per avere l’occasione di cercarla, proteggerla e innamorarsi di lei come avrebbe voluto nella prima vita che gli era stata negata, armato della “Master Sword”, la “Spada Suprema”, moderna “Spada nella Roccia” arturiana col potere di esorcizzare il Male e trarre potenza dalle energie positive del mondo.
Maledizione perché anche il Re dei Demoni avrebbe trovato il modo di tornare in questo bizzarro triangolo: concedendo però il suo potere e la sua essenza a Ganondorf, ultimo uomo nato tra le Gerudo, da loro (ignare) cresciuto per essere un leader e un conquistatore, ma corrotto per diventare un implacabile conquistatore, spesso deformato dalla magia nera, erede del Re dei Demoni e desideroso di strappare a ogni Link e Zelda che incontrerà nella sua eterna vita dannata il segreto della Triforza, il potere divino di Hyrule che lo renderà conquistatore.
Le stesse linee temporali si snodano da un capitolo della saga, Ocarina of Time, in cui i viaggi nel tempo rendono possibile osservare tre linee temporali in cui Ganon ha trionfato (anche se per poco), in cui Ganon è stato sconfitto ed in cui le ambizioni di Ganon sono state fermate ancora prima che le mettesse in atto.
Capirete come una saga del genere poteva avere tutti i numeri per i botteghini, mettendoci tutti i crismi cari al cinema moderno: personaggi fantasy di ogni tipo, un personaggio femminile forte, un eroe senza paura e un cattivo implacabile, evocando in salsa occidentale concetti cari al mondo orientale e non solo (come una famiglia reale divina per eredità immanente, vedi la famiglia reale Giapponese ma anche il mito di Enea…), suscitando attenzione.
Ma a questo turno non si farà.
Potrete comunque arricchire la vostra cultura leggendo da noi come una volta Stalin sia riuscito in quello in cui Ganon aveva fallito, ordinando l’esecuzione di una principessa fonte di ispirazione sia per Padme Amidala di Star Wars che per Zelda.
O, se siete nostalgici dell’animazione, guardare il cartone animato DiC “Un Regno incantato per Zelda”, con un improbabile Link dalla personalità del comico Steve Martin (compreso l’eterno tormentone “Excuuuuuuuse me, princess!”) e una Zelda alle prese con un padre bamboccione e un eroe buffo e visibilmente arrapato in cerca di estorcerle baci.
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