Phishing

Il falso sito del “sostegno fornito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per 500 euro”

Ci segnalano i nostri contatti l’ennesima bufala virale diffusa mediante Facebook e Whatsapp, relativa ad un presunto “sostegno fornito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per 500 euro”

Ovviamente, il solito link diffuso mediante WhatsApp e Facebook che invita a rispondere a 3 semplici domande per ottenere il desiderato dono, e la promessa ripetuta fino allo sfinimento, anche per ragioni di SEO (ottimizzazione nei motori di ricerca), di un “sostegno fornito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per 500 euro”

Questo appello è assai simile a tanti altri da noi esaminati, come quello relativo ad Adidas, creato con un nuovo template molto in voga dai viralizzatori: cliccando sul link, cosa che non suggeriamo e che noi abbiamo fatto solamente predisponendo una serie di misure di sicurezza che non avete sul vostro cellulare, ci ritroveremo di fronte ad una variante a marchio cambiato della truffa del finto sito LIDL, e giusto simile alla bufala identica legata al brand rivale Nike e successivo al precedente scam delle scarpe gratuite.

Una serie di domande banali, semplificate, che arrivano alla stessa conclusione

Anche in questo caso la riscossione del “presunto premio” non consegue la semplice risposta alle domande, ma come negli altri casi di phishing dovrai fornire gli estremi di venti amici da tirare dentro nell’operazione.

Premio che, come avrete notato diminuisce da 500 a 300 euro, proprio perché chi ha allestito questo sito di tutta fretta non poteva certo fermarsi a controllare.

Scelta assai avida peraltro: nelle bufale/phising precedente ecco l’elenco si fermava solo a cinque.

Ulteriori osservazioni sul “sostegno fornito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per 500 euro” e casi simili

Si applicano anche a questo pseudo-sondaggio le stesse osservazioni del sondaggio “Ikea” e dei sondaggi simili legati a Coca Cola e Nutella: cliccare sul link indicato porta ad una pagina, sempre uguale e con la stessa struttura delle altre dove, per quante volte tu possa ripetere il sondaggio, ci sarà sempre un contatore con numero arbitrario di buoni disponibili, foto stock di modelli e modelle presi da siti di immagini con finte rassicurazioni e dove, sempre, invariabilmente alla fine del sondaggio si sarà condotti presso una pagina in cui si chiede di condividere ad altri sventurati la stessa catena per poi essere ammessi ad un menù che richiede di inserire una serie di dati personali per accedere al premio.

Premio che non esiste: l’intero sondaggio è una scusa per pervenire a quella fatidica pagina, consegnando in modo irreversibile ogni dato personale ad un soggetto anonimo ed ottenendo che lo stesso riceva altre vittime che tu stesso gli hai indicato sperando di ottenere il premio finale.

Nell’attesa, vi troverete comunque come in attesa in una pagina piena di servizi a pagamento ai quali sarete invariabilmente abbonati. Oltre il danno la beffa quindi: subirete una perdita diretta di parte del credito del cellulare che, moltiplicata per tutti gli utenti che graziosamente avrete invitato nella Catena di S. Antonio, fa una bella sommetta a carico dell’animo phisher.

Si tratta infatti di una truffa ben nota, chiamata Phishing: laddove il truffatore di turno usa mezzi economici e facilmente replicabili, in questo caso addirittura prodotti in serie, per fingere di essere un commerciante, un’impresa o un soggetto di fiducia e carpire così la vostra fiducia, in un’evoluzione moderna del Totò che fingendosi l’Ingegner Trevi, discendente del Cavalier Trevi proprietario dell’omonima Fontana, riusciva a vendere la Fontana di Trevi ad un ignaro turista italoamericano, o del tipico truffatore che carpisce la fiducia degli anziani fingendosi un carabiniere o altra persona di reputazione.

Ci ritroviamo di fronte ad una pagina creata col presumibile scopo di raccattare dati sensibili, guidare l’utente in qualche banner, e lasciarlo alleggerito del necessario per iscriversi a servizi a pagamento e con in mano dati personali e numeri di telefono utili per altre azioni simili.

Il consiglio, come sempre, è non cliccare e, nel caso aveste indicato numeri di carte di credito e simili, provvedere a bloccarle e, in ogni caso, contattare la Polizia Postale per tutti gli altri dati personali rilasciati incautamente.

Ricordate che per le offerte e premi reali ogni organizzazione dispone di un proprio portale, da usarsi come punto di riferimento.

E se io avessi fornito i miei dati?

Abbiamo una guida utile anche per questo, dal titolo “E così sei cascato in un caso di Phishing…”

Il nostro consiglio resta sempre quello: cambiare le password degli account il cui indirizzo di posta avete usato per iscrivervi ai servizi in abbonamento, bloccare eventuali carte di credito conferite, contattare la Polizia Postale.

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