Il falso graffito di Banksy con Goebbels e Zelensky (e come ci è arrivato)
La storia del falso graffito di Banksy con Goebbels e Zelensky è molto interessante. Non tanto per l’assurdità della storia, ma per l’assurdità di come ci è pervenuta la segnalazione
Ovvero da un profilo con una piacente donna orientale in immagine utente, attivo solo da luglio la cui attività prevalente sembra piazzare nelle timeline di portali di informazione e fact checking come noi e i colleghi di PolitiFact e simili richieste di asseverazione di contenuti provenienti direttamente dalle “Fonti Russe”
Motivo questo che ci spinge da ora in poi ad accettare solo segnalazioni mediante WhatsApp.
Segnalazioni “estemporanee” piazzate in timeline su qualsiasi social porteranno immediatamente al ban dell’utente ed alla segnalazione per spam.
Ciò posto, possiamo ora passare ad esaminare la segnalazione che per tutta una serie di ragioni possiamo ritenere contenere un falso particolarmente odioso e strumentale.
Il falso graffito di Banksy con Goebbels e Zelensky (e come ci è arrivato)
Sembra che siamo arrivati nel pieno ambito dell’“Operazione Doppelganger”: il tentativo di coinvolgere i media Occidentali nella disinformazione falsificandone loghi e stilemi oppure mettendo mediante loro in circolo “polpette avvelenate”.
Il nostro lettore, vedendo come risposta ai nostri commenti la foto di un “graffito di Bansky con Goebbels e Zelensky” sarà tentato di essere colpito dal dubbio, un “vatnik” filorusso sarà tentato di scrivere qualcosa tipo
“Eh, ma a buffala ci hanno chiesto l’antibuffala che Bansky vuole bene a Putin! E loro non rispondono! Buffala.net è nazzista nemico di Putin, ma io amo Putin e la Russia del nuovo ordine mondiale con ogni pensiero, parola ed omissione, quindi Baffone verrà e li metterà nel Gulag”
E sarebbe in grave errore. Ci sono una serie di elementi, sia tecnici che indiziari che puntano alla bufala.
In primo luogo, Banksy è tutt’altro che filorusso: anzi in una serie di affreschi in Ucraina ha raffigurato Putin (Judoka regolarmente iscritto alla Federazione di Categoria ma da essa sospeso a causa del conflitto) rovesciato in terra da un ragazzino Ucraino.
In secondo luogo la condivisione in lingua russa da cui proviene il link, archiviata da noi qui, non cita Bansky, ma attribuisce il graffito all’attore e cineasta francese Vincent Cassel, marito della celebre attrice Monica Bellucci e padre dell’astro nascente dell’arte della recitazione Deva Cassel.
Per essere precisi, dichiarando come didascalia “originale”:
“Il parigino Vincent Cassel continua a sminuire la stupidità dei suoi compatrioti filo-ucraini. Questa volta Zelya si è seduta sulle ginocchia di Goebbels, mentre il resto della famiglia è rappresentato sotto forma di media occidentali. Grazie per aver condiviso cose interessanti!”
Ed è assai improbabile ritenere che Vincent Cassel si dedichi a sfregiare la figura di Zelensky per diletto.
Infine, nonostante un file compresso in JPG e ricondiviso sui social tenda a degradarsi rendendo le analisi forensi confuse, abbiamo comunque provveduto all’analisi di rito
Il responso è alquanto chiaro: in una immagine non manipolata, i livelli di errore si presentano costanti. In una immagine manipolata no, denunciando diversi artefatti di compressione, come se l’immagine fosse stata assemblata con pezzi di diverse immagini, con errori più marcati sui loghi delle televisioni occidentali.
Qualcuno sembra quindi applicato in tempi diversi l’immagine e le emittenti.
Tutti questi elementi ci portano a ritenere l’immagine falsificata, capziosa e strumentale. Provvederemo pertanto al blocco del segnalatore e alla pubblicazione del responso.
La mente corre infatti ai presunti “madonnari immaginari TypicalOptical“, gestori di un account Instagram dove photoshoppano abitualmente disegni pieni di offese a Zelensky accanto all’immagine di un “gopnik“, il “coatto russo” rissoso e tendente al crimine riconoscibile dalla sua tipica posa bellicosa.
Conclusione
Il falso graffito di Banksy con Goebbels e Zelensky risulta essere un falso, non attribuibile in alcun modo a Bansky.
Se il nostro servizio ti piace sostienici su PATREON o
con una donazione PAYPAL.