Il falso documento con cui “Zelensky ha comprato la villa di Goebbels”
Ci segnalano i nostri contatti un presunto documento con cui Zelensky ha comprato la villa di Goebbels. Un documento anomalo, pieno di grossolani errori e falsificazioni, diffuso e reso virale grazie alla c.d. “Guerra Ibrida”.
Riassumendo quello che leggeremo, un falso documento pubblicato da una persona che non esiste, la quale a sua volta dichiara di aver conferito con una collega immaginaria ottenendo documenti redatti da un notaio che non avrebbe potuto produrli relativi all’acquisto di un immobile che non poteva essere venduto.
Tutto più chiaro? Lo sarà presto.
Il falso documento con cui “Zelensky ha comprato la villa di Goebbels”
Secondo la falsa narrazione, affrontata dalla testata tedesca T-Online una sedicente lavoratrice presso la Berliner Immobilienmanagement GmbH, importante società immobiliare tedesca, avrebbe sentito personalmente da una collega anonima (quindi siamo già nel campo del “de relato”, aka “Mi ha detto mio cuggino”) che Zelensky avrebbe comprato mediante una società Off-Shore di sua proprietà la villa di Goebbels.
La cosa colpisce tutte le caselle della narrazione filorussa: Zelensky come corrotto, Zelensky come miliardario, Zelensky come un Ucraino e quindi nazista per natura amante di tutti i feticci del nazismo.
Non è infatti un caso se l’account della sedicente immobiliarista riporta il logo “AntiFa”, come a suggerire un moto di ribellione verso gli Ucraini nazisti per natura.
E qui cominciano le magagne.
L’unica cosa vera di tutta la storia, usata come “pezza di appoggio” per simularne la veridicità è l’esistenza della società Film Heritage Inc in capo però a Olena Zelenska.
L’agenzia immobiliare BIM non ha mai avuto un impiegato col nome indicato nell’account YouTube, che non esistendo (o comunque non lavorando lì) non può aver visto alcunché o conferito con alcuno.
Il presunto documento inviato da “una collega anonima” è un evidente falso con la firma di un notaio in pensione da dieci anni (quindi impossibilitato a produrre alcunché) che ha provveduto a disconoscere la sua firma, privo del sigillo di copia autentica e ricco dei tipici errori ortografici che compaiono in molti falsi russi, malamente tradotti dal Russo a lingue occidentali.
Non esiste quindi il documento, non esiste l’impiegata/spia/whistleblower, non esiste il notaio e non esiste neppure l’immobile: o meglio l’immobile esiste, ma è di proprietà della città di Berlino e quindi indisponibile per la vendita.
Conclusione
Il falso documento con cui “Zelensky ha comprato la villa di Goebbels” è un falso prodotto con la firma di un notaio in pensione, carico di errori gravi ortografici e tecnici, prodotto da un presunto impiegato inesistente di una agenzia immobiliare che nega l’esistenza di documento e impiegato e relativo ad un immobile che non poteva essere venduto.
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