Il nuovo video del dott. Roberto Petrella sul COVID-19 sta facendo un tour considerevole lungo le bacheche dei social, specialmente su Facebook. A questo giro Petrella, che il nostro archivio conosce bene, legge un comunicato che sembrerebbe di vitale importanza per tutti gli italiani e ne chiede la condivisione immediata dal momento che, secondo lui, le informazioni che fornisce non verranno mai diffuse dai media tradizionali.
Ciò che appare come una verità scottante che dovrebbe risvegliare dal torpore gli italiani, piuttosto, è lo stesso contenuto che i colleghi di Facta News avevano già smentito il 25 maggio 2020. Petrella, infatti, sostiene – leggendo – che il COVID-19 nasconde in realtà un acronimo che indica un Certificato di identificazione della vaccinazione e proprio per questo le vaccinazioni saranno terribili perché chi ce le somministrerà intende spopolare il mondo.
Ricordiamo, a tal proposito, che Petrella è un accanito no vax e anche per questo era stato radiato nel 2019 ma il suo nome è ancora presente nell’elenco anagrafico del FNOMCeO. Ciò è dovuto al ricorso che egli stesso aveva presentato.
Per un ulteriore approfondimento avevamo riassunto i 13 punti più cari ai complottisti in questo articolo.
Ha ragione Petrella, tuttavia, quando sostiene che COVID-19 non sia il nome del virus in quanto rappresenta, piuttosto, il nome della malattia. Il nome del virus, invece, è SARS CoV 2. Troviamo la fonte ufficiale sul sito dell’OMS.
Sbaglia e disinforma, invece, quando esplica l’acronimo COVID-19: le lettere non indicano un Certificato di Identificazione della Vaccinazione. COVID-19 sta per COrona VIrus Disease, mentre “19” indica l’anno in cui è stata identificata la pandemia. Secondo Petrella, invece, 19 indicherebbe “l’anno in cui [il virus] è stato creato”, dimostrando di supportare le teorie del complotto secondo le quali il virus SARS-CoV 2 sarebbe stato creato in laboratorio, una teoria smentita a più riprese dal mondo scientifico.
“COVID-19 significa sterminio di massa“, tuona Petrella parlando di “vaccini che ci faranno andare incontro alla morte”, pur essendo gli studi e le sperimentazioni sul vaccino ancora in corso e dunque, di fatto, pur non esistendo ancora un vaccino.
Un medico che si fida di un post virale su Facebook per estenderlo ai suoi estimatori come se fosse un comunicato ufficiale non può essere una fonte attendibile. Soprattutto, il video pubblicato da Petrella sul COVID-19 è un collage di materiale complottista già smentito in precedenza, specialmente quando si parla di virus creato in laboratorio e mortalità della vaccinazione prima dell’esistenza di un vero vaccino.
Per questo le esternazioni di Petrella sul COVID-19 si possono definire una bufala per complottisti: le fonti non esistono e Petrella si basa su un post divenuto virale nel mese di maggio, ma che nemmeno in quel tempo aveva riscontri ufficiali.
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