Il “documento ufficiale” di Pfizer sul suicidio consensuale è quel genere di walltext che ha, sostanzialmente riattivato la teoria dello “spargimento virale”.
Ovvero la bizzarra teoria per cui non solo i vaccini facciano malissimo, ma siano addirittura contagiosi.
Partiamo dalle origini
Omettiamo per un attimo il fatto che un documento che cita come fonte “Deep Web Snowden” è ufficiale come un foglio di carta manoscritto ricevuto da uno sconosciuto al diurno della stazione Termini.
Evitiamo di infierire parlando di un documento che parla di Elite fuggita davanti ad un testo decisamente mal composto e ricco di bufale. Ma analizziamole una per una.
Ovviamente, i rischi di consegnare un documento tecnico ad un pubblico che di tecnico ha ben poco, se non animato da un forte bias di conferma che li porta a rileggere quello che vogliono, è evidente.
In realtà in nessuna parte del documento citato si parla di rischi di contagio, o di bambini con “malattie congetturali”, qualsiasi cosa ciò voglia dire.
Come confermato dai nostri colleghi alla Associated Press, il testo è scritto nel modo volutamente ampio di un documento che deve essere scientifico e legale allo stesso tempo per escludere, in una prima fase della sperimentazione, le donne incinte.
E non perché il vaccino non sia loro adatto, cosa come vedremo, appurata successivamente con un verdetto di promozione per il vaccino come strumento utile anche in gravidanza, ma perché le sperimentazioni funzionano a cerchi concentrici.
Prima i casi più comuni, poi man mano ci si espande.
Il Dottor Shobha Swaminathan, interrogato per la stampa, ha spiegato che nelle prime fasi si cerca quindi di escludere. Gli eventi descritti dal testo inoltratici come “poco chiari” si riferiscono ai casi, poi dimostrati infondati, di donna non parte della sperimentazione che si versi una fiala di vaccino addosso, si punga con una siringa a lei non destinata, o al sospetto che in qualche modo il vaccino possa raggiungere lo sperma.
Tutte ipotesi col tempo dimostratesi infondate: i vaccini non impattano la fertilità umana, non causano aborti, non puoi vaccinarti versandoti una fiala addosso e non puoi “farti contagiare il vaccino” da uno che lo aveva già.
Ma quest’ultima cosa la conoscevamo, ne abbiamo parlato assistendo al grottesco spettacolo di nomask e novaxx pronti a indossare mascherine e rispettare il distanziamento sociale per paura di “beccarsi il vaccino” da qualcuno.
Possiamo riassumere quello che abbiamo scoperto con una semplice frase. Per una donna incinta è meglio affrontare la gravidanza con un vaccino in corpo che col COVID19 e il rischio di una polmonite interstiziale a devastarle il respiro.
Contrariamente a quanto emerge dalla capziosa interpretazione del presunto “documento ufficiale” di Pfizer sul suicidio consensuale.
Il paper riesumato dai complottisti risale agli inizi della sperimentazione, quando si tendeva ad escludere le donne incinte cominciando la sperimentazione dal pubblico per cui il vaccino era più necessario: uomini e donne di mezza età ed anziani, più inclini a patire gli effetti della malattia.
Arrivati a maggio 2021, con molti più dati e una campagna vaccinale ampia, arrivano i risultati sul pubblico più ampio.
La sperimentazione da quel tempo era già andata avanti, e la campagna vaccinale ampia ha incluso molte più persone. Nonostante le prime raccomandazioni, la vita è andata avanti. Donne incinte sono state vaccinate, donne sono state vaccinate e poi sono diventate incinte.
E, come previsto, non hanno avuto alcun effetto avverso. Anzi.
Ed abbiamo dati per cui il CDC Americano approva, ed anzi consiglia la vaccinazione come mezzo per proteggere la donna ed il nascituro.
Nelle coorti di donne affette da COVID19 e non vaccinate, il rischio di gravidanze premature è stato riscontrato raddoppiato ed aumentati i rischi di aborto e complicazioni.
Nelle coorti di donne vaccinate non si sono evidenziate anomalie di rilievo, e vi è un forte interesse sui dati relativi al trasferimento di anticorpi che dovrebbe proteggere, almeno per un breve periodo, i neonati stessi.
I dati che sono arrivati sulle vaccinazioni delle puerpere sono stati definiti “in grado di cambiare il tavolo di gioco”.
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