“Il documento segreto per decidere chi salvare, direttiva choc ai medici”
I nostri lettori ci chiedono di approfondire un titolo comparso nell’edizione cartacea di questa mattina sul Giornale, secondo il quale esisterebbe un documento segreto che dispone sulla scelta dei medici sulle persone da salvare tra i casi di Coronavirus.
Il documento segreto per decidere chi salvare.
Direttiva choc ai medici: curare prima chi ha qualche speranza.
In primo luogo questa prima pagina è reale come dimostra la rassegna stampa pubblicata dall’agenzia Dire a questo indirizzo. A questo giro è meritevole il fact-checking pubblicato da Giornalettismo questa mattina, dal quale apprendiamo che il documento cui si riferisce Il Giornale non è affatto segreto dal momento che è disponibile online.
Un documento che non è segreto
Trattasi, in primo luogo, di una serie di direttive rivolte ai medici dei reparti di terapia intensiva in caso di estremo contagio. Tale documento è reso pubblico dalla SIAARTI a questo indirizzo. La SIAARTI è un’agenzia medica che, come riporta Giornalettismo: “Si occupa di specializzazioni e della collaborazione alla formazione per quanto riguarda le discipline di anestesia, terapia intensiva, rianimazione e analgesia. Non si tratta, insomma, di alcun organo vincolante“.
Come già accennato, il documento contiene alcune linee guida indicate ai medici per fronteggiare eventuali casi di contagio estremo, ma Il Giornale liquida la notizia come una serie di regole categoriche che porterebbero i medici a dare priorità esclusiva ai pazienti con più speranze. Non è così e lo leggiamo nel documento ufficiale:
È comprensibile che i curanti, per cultura e formazione, siano poco avvezzi a ragionare con criteri di triage da maxi-emergenza, in quanto la situazione attuale ha caratteristiche di eccezionalità. La disponibilità di risorse non entra solitamente nel processo decisionale e nelle scelte del singolo caso, finché le risorse non diventano così scarse da non consentire di trattare tutti i pazienti che potrebbero ipoteticamente beneficiare di uno specifico trattamento clinico.
È implicito che l’applicazione di criteri di razionamento è giustificabile soltanto dopo che da parte di tutti i soggetti coinvolti (in particolare le “Unità di Crisi” e gli organi direttivi dei presidi ospedalieri) sono stati compiuti tutti gli sforzi possibili per aumentare la disponibilità di risorse erogabili (nella fattispecie, letti di Terapia Intensiva) e dopo che è stata valutata ogni possibilità di trasferimento dei pazienti verso centri con maggiore disponibilità di risorse.
È importante che una modifica dei criteri di accesso possa essere condivisa il più possibile tra gli operatori coinvolti.
La “Medicina delle Catastrofi”
Cosa abbiamo appena letto? È vero che l’interesse si concentra sui pazienti che presentano un quadro clinico meno grave, ma la scelta è consentita se e solo se sono già state messe in atto tutte le manovre possibili su tutti i pazienti affetti da Coronavirus. Nessuna selezione definitiva, in pratica.
Soprattutto ricordiamo che stiamo parlando, in sostanza, della cosiddetta Medicina delle Catastrofi dalla quale le linee guida traggono spunto come semplici linee guida per fronteggiare l’eventuale peggioramento della situazione. Nessun documento segreto: tutto consultabile online, dunque il titolo del Giornale disinforma.
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