Editoriale

Il curioso caso dei commentatori social per cui i portuali di Los Angeles protestano contro il Green Pass…

Il curioso caso dei commentatori social per cui i portuali di Los Angeles protestano contro il Green Pass è l’ennesima tragedia dell’incapacità dell’utente social medio di comprendere un testo.

Anzi, andiamo oltre, di saper fruire di un testo. Ma andiamo ancora oltre: l’incapacità dell’utente social di comprendere il funzionamento stesso dei social su cui staziona.

E una delle regole dei Social è la stessa di ogni biblioteca: i libri sono scritti anche dentro.

Quindi, quando condividi un articolo sui Social, come fanno i giornali, dovresti guardare la foto, e leggere il titolo, per poi leggere l’articolo stesso.

Succede che il Fatto Quotidiano pubblica un articolo sul porto di Los Angeles.

Bloccato da una serie di fattori, e nessuna che riguarda il Green Pass.

Sostanzialmente, una combinazione del fatto del rallentamento di trasporti e produzione durante la pandemia, combinato all’aumento di consumi tra le varie ondate.

La gente resta a casa, e spende i soldi dello “stimulus”, degli aiuti economici per comprare merce. I produttori non riescono a stare al passo, e quando ci riescono spediscono container e container di roba per recuperare il tempo perduto. I porti si ritrovano dal “nulla” al “superlavoro” in poco tempo, con enormi difficoltà nello smaltimento.

Sono i tempi della Pandemia: ricorderete voi stessi quando durante la prima Ondata, con tutti gli Italiani chiusi in casa, il lavoro di corriere era diventato una partita dal vivo di Death Stranding coi corrieri chiamati a ricollegare i bisogni e le necessità della nazione.

E questo è ovvio leggendo gli articoli al riguardo. Ma non leggendo i commenti, che trasfigura la realtà in un mondo allucinato dove i portuali di Los Angeles protestano contro il Green Pass.

Il curioso caso dei commentatori social per cui i portuali di Los Angeles protestano contro il Green Pass…

Nell’allucinata visione dei nopass militanti da tastiera, alternativamente ebbri delle manifestazioni di Genova e scontenti dal fatto che sì, hanno avuto una certa presa ma non il successo oceanico e la nazione ridotta in ginocchio e pronta a “mangiare dalle loro mani” che sognavano, ecco apparire una realtà alternativa.

Un mondo in cui i portuali di Los Angeles protestano contro il Green Pass.

Green Pass che nemmanco esiste negli USA, ancorché il certificato vaccinale viene usato per limitare l’ingresso a università e luoghi lavorativi comunque negli stati dove le restrizioni si rendono necessarie.

Va bene così

Tutti uniti

Tutto il mondo deve fermarsi e riflettere

Sognano alcuni nopass che si sentono così internazionali da coinvolgere dapprima l’intero Commonwealth, poi il Mondo nelle loro elucubrazioni.

Probabilmente sognando il giorno in cui persino il Capitano Kirk si unirà ai loro scioperi.

Un mio PENSIERO. Anche negli altri stati temono di aver queste restrizioni perché hanno capito che.l’Italia è stata presa come Campione

Mentre altri si lanciano alla disciplina olimpica che abbiamo ribattezzato “pensiero mio”. Una locuzione che appare spessissimo negli angoli più remoti della Rete, premessa alle frasi più angoscianti, insensate o peggio.

A parte il fatto che, ovviamente, se lo scrivi tu non può che essere “pensiero tuo” e non di qualche alieno di passaggio che ha preso il controllo delle tue membra, il fatto che tu pensi qualcosa non ti rende possibile commentare a caso un articolo che dice il contrario delle tue illusioni.

Quindi no, possiamo confermare che non esiste uno sciopero dei Portuali di Los Angeles che preventivamente combattono Draghi perché potrebbe dire a Biden di mettergli il Green Pass.

Anche al porto di Salisburgo è tutto bloccato, tutti uniti contro il Green Pass

Draghi resta a guardare!!!! Ma arriverà il giorno che vi piegherete ……venali come siete …….no al ricatto !!!! O ti fai la sperimentazione firmando e prendendoti le responsabilità di reazioni avverse o non lavori ….. MALEDETTI chi ha colpa di tutto questo!!!!!!!

Ovviamente, dove c’è disagio, c’è trolling: così, incitati da chi parla del famoso “Porto di Salisburgo” (spoiler: nessuno sbocco sul mare), c’è chi inveisce contro Draghi.

Perché, ovviamente, a Los Angeles sono sempre in prima fila per combattere la “dittatura sanitaria” italiana…

E non è la prima volta che succede. Siamo solidali col Fatto Quotidiano: ricorderemo per sempre quella volta che orde di QAnonisti sono apparsi nella nostra sezione commenti pronti a giurare che la foto di Hackerino e Obama vicino al nome Soros in un nostro editoriale provasse un complotto spaziale con Renzi e Obama Hacker supremi e Mattarella Agente Segreto con licenza di Uccidere…

E la cosa fa ridere così.

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