Editoriale

Il Crazy Cat Café attaccato dalla community di uno Streamer: il peso della Rete e le conseguenze

Quando Internet è stata creata come una collettività “libera”, come un mezzo per comunicare, non si era tenuto conto dei meccanismi della viralità.

Come ha scoperto il Crazy Cat Café a sue spese, spesso diventano la folla manzoniana 2.0, un gregge cattivo e infuriato pronto a tutto pur di compiacere il proprio capobastone. Anche a commettere atti imperdonabili e rovinare la vita del prossimo.

In un certo senso, le community alle spalle di molti “divi del Tubo” o del Twitch non sono diverse dalle community di Complottisti che ogni giorno si lanciano sulle pagine delle pagine di Fact Checking.

Folle pronte all’odio, vendicativi esseri da gregge pronti a belare il loro odio verso chiunque abbia messo in pericolo la loro amata guida.

Come ha scoperto il Crazy Cat Café

Il Crazy Cat Café attaccato dalla community di uno Streamer

Noi non vi diremo chi è lo Streamer.

Non si merita la nostra visibilità, dargliela sarebbe concedergli tutto quello che vuole ed è convinto di potersi prendere solo con la sua presenza.

Vi diremo però che questo è un segreto di Pulcinella: cercando “streamer Cat Café” e varianti simili troverete ogni dato della sua storia.

Catartico quanto ironico, vero?

Quello che vi diremo è il suo “format”: entrare in attività commerciali e dedite all’accoglienza rivolgendosi agli avventori ed agli esercenti con biasimevole petulanza.

Praticamente, una forma fisica del “Sealioning“: la tecnica di trolling in cui formalmente non compi niente di aggressivo o vietato, ma ti limiti a comportarti in modo petulante e insistente finché l’avversario, stremato, non ti caccerà via con stizza.

A questo punto, la stizza dell’avversario “sconfitto” viene gettata in pasto al pubblico, pronto a ergersi in difesa del loro paladino spesso con molestie: telefonate ripetute, recensioni negative, video virali e commenti contro un esercente spesso duramente colpito dalla pandemia… cosa successa al Cat Café.

Cosa è il Cat Café

Il Cat Café è l’equivalente di un “Neko Café” giapponese. Entri per la colazione, ti fermi a coccolare dei teneri micetti ben custoditi dagli esercenti.

Vincono tutti: dei gattini vengono tenuti lontani dal randagismo, un’attività commerciale ottiene la giusta remunerazione, l’utente ha un servizio di qualità e coccola dei gattini.

Cosa è successo

Succede che il 16 Giugno accade questo

Pubblichiamo un estratto rilevante della lettera del Crazy Cat Café

Come da copione il suo comportamento sopra le righe ha infastidito diversi clienti ed esausti dalle iniziative dei suoi sostenitori (che hanno iniziato incessantemente a telefonare al locale, con scherzi, battute oscene e altro) abbiamo chiesto allo streamer di uscire, e cortesemente di non tornare.
Pensavamo fosse tutto finito, invece da quel momento stiamo ricevendo una “shitstorm” su tutti i nostri social, ma la cosa peggiore sono le recensioni da 1 stella non veritiere che stanno intasando la nostra pagina google.
Dopo mesi di lockdown, gestire nella terza settimana di apertura una situazione così spiacevole, ci sta mettendo a dura prova.

Abbiamo già visto questo copione, e sappiamo come può andare a finire.

Ricordate quando demmo risalto alla storia di un barista falsamente accusato di pedofilia per una crudele burla o altro screzio che vide il suo esercizio commerciale distrutto?

E non eravamo in mezzo ad una lunga pandemia che ha costretto alla chiusura diversi esercizi commerciali.

Cosa che ha reso lo scherzo particolarmente turpe

Il finale di partita: la solidarietà del clienti e le punizioni per lo streamer

Le storie non sempre finiscono bene. I lieto fine esistono solo nelle fiabe. A volte neppure in quelle.

Ma un po’ di catarsi esiste anche in questo mondo.

In questo preciso momento il canale dello streamer non è più disponibile

La cancellazione del canale dello streamer

Effettivamente il comportamento dei seguaci dello streamer si configura una violazione del regolamento del canale, in quanto “contenuto idoneo a suscitare odio e molestie”.

Twitch infatti considera il gestore del canale, lo “streamer” diretto responsabile delle azioni dei suoi commentatori per omissione.

Sostanzialmente, ti punisce col ban (non ci è dato di sapere per quanto) per non aver provveduto a bloccare i commenti che incitavano alle molestie, oppure per non aver messo in cantiere misure per evitare che i tuoi utenti si dedicassero alle stesse contro il bersaglio indicato.

La presenza nel video che purtroppo è ancora disponibile su altre piattaforme di streaming (e potrebbe tornare elasso il tempo di ban) di volti in chiaro e l’assenza di liberatorie evidente nella lamentela del Cat Café ci fa inoltre pensare che i problemi per i coinvolti potrebbero anche non fermarsi qui, coinvolgendo il GDPR e la diffusione di volti e tratti distintivi di soggetti non consenzienti. Ma anche i profili di chi ha scritto false recensioni fomentato dal bisogno di appartenenza al “gruppo social”.

Per non parlare della “piccola” questione delle sequenze senza mascherina in un locale di consumazione alimenti al chiuso.

Tanti piccoli sassetti su una collinetta davvero assai brutta.

Ma dopo tanto male, ecco il bene: una mobilitazione social degli utenti passati e presenti del Crazy Cat Café ha riportato le recensioni ad un livello tale da arginare il danno sociale ed economico causato.

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