I nostri lettori ci chiedono conferma su un’affermazione attribuita a Gabriele Michieletto, consigliere regionale del Veneto della lista Zaia che in un post pubblicato su Facebook avrebbe detto: “Agli stranieri il reddito di cittadinanza. Ai disabili 289 euro al mese”. Il post esiste ed è ancora online sulla pagina Facebook ufficiale del consigliere:
Il post è stato pubblicato il 5 dicembre 2019 alle 17:45. Al suo messaggio, Michieletto ha aggiunto l’hashtag #paeseFallito. Il riferimento interessa lo “sblocco” dell’accessibilità al reddito di cittadinanza per i cittadini extracomunitari, sospeso a seguito dell’Emendamento “Lodi” che prevedeva:
Sia ai fini dell’accertamento del reddito e del patrimonio, sia ai fini della composizione del nucleo familiare, il cittadino straniero non comunitario dovrebbe presentare documentazione rilasciata dalla “competente autorità dello Stato estero” tradotta e legalizzata dall’autorità consolare italiana nel paese di origine. Il testo prevede anche che entro tre mesi il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali debba emanare un decreto contenente l’elenco dei Paesi nei quali è “oggettivamente impossibile” procurarsi i documenti. Inoltre sono esentati dall’obbligo di fornire la documentazione i rifugiati, ai quali però (paradossalmente) nel testo attualmente in discussione non viene nemmeno riconosciuto il diritto ad accedere il Reddito di Cittadinanza.
All’Emendamento Lodi si era opposta in prima linea l’ASGI, Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione. Negli ultimi giorni il Ministero del Lavoro ha sbloccato la situazione e ha reso noto l’elenco di 19 stati in cui i cittadini sono tenuti a produrre la certificazione richiesta.
Parlare di “reddito di cittadinanza agli stranieri” nel linguaggio di Michieletto liquida con una frase una situazione più complessa e ancora in via di risoluzione, ma serve soprattutto a cercare una polemica innescata con un riferimento ai cittadini disabili. L’accostamento è forzato e puramente ideologico, perché si tratta di questioni differenti.
I 279,47 euro mensili (non 289) spettano – lo riporta l’INPS – agli invalidi parziali (74% – 99%) di età compresa fra i 18 e i 65 anni che non superino un reddito personale di 4800,38 euro. Tale assegno mensile potrebbe essere incrementato da una maggiorazione: “La misura dell’ assegno, in condizioni particolari di reddito, può essere incrementata di un importo mensile stabilito dalla legge (maggiorazione)”.
Troviamo tutte le informazioni sulle varie tipologie di disabilità riconosciute dallo stato a questo indirizzo.
Le due realtà sono messe a paragone senza una logica, ma con il classico intento polemico di creare divisioni e cercare un nemico anziché intervenire sul problema contestato.
Parliamo di notizia vera, dunque, in quando Michieletto ha davvero pubblicato il post sulla sua pagina Facebook.
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