Stamattina è apparso sul gruppo Facebook Sinistra l’Alternativa una domanda cui è difficile dare risposta.
Il post si riferisce all’incidente avvenuto ieri durante un sit-in organizzato da Sinistra Italiana e i sindacati davanti la sede di Roma Metropolitane. Come scrive Ansa, si tratta dell’azienda pubblica che si occupa dell’ampliamento e del miglioramento delle linee metro della Capitale. Il deputato LeU era insieme a 54 lavoratori a rischio licenziamento a causa della decisione del comune di Roma di non ricapitalizzare la società. Aveva da poco dichiarato Stefano Fassina:
«La sindaca [n.d.r. Virginia Raggi] porta deliberatamente le aziende municipali verso il fallimento per privatizzarle e regalare ai soliti noti servizi essenziali e grandi profitti da attività in monopolio. Oggi in Giunta è il turno di Roma Metropolitane con conseguenti 45 esuberi».
Un collaboratore dell’assessore capitolino alle Partecipate doveva entrare nel palazzo dove ha sede la società Roma Metropolitane. L’ingresso è stato trovato intasato dal presidio di lavoratori. Per questo ha chiesto di essere scortato dalla Polizia per entrare nel luogo di lavoro.
Come si può vedere dal video caricato dall’agenzia DIRE e come da dichiarazioni dalla Polizia stessa riportato dall’Ansa, le forze dell’ordine non erano in tenuta antisommossa, come invece dichiara il Fatto Quotidiano. Il che significa che gli agenti di Polizia intervenuti sul luogo erano sprovvisti di manganello. Sono state espresse parole di vicinanza alla grave situazione del deputato di LeU sia dalla ministra Luciana Lamorgese che dalla sindaca Virginia Raggi. Inoltre il Viminale ha chiesto Franco Gabrielli, capo della Polizia, «di verificare se l’intervento delle forze di polizia presenti sia stato svolto in maniera corretta e senza violazioni di legge».
Approfondiamo l’analisi del post altamente disinformativo. Secondo gli admin di Sinistra l’Alternativa, il consigliere capitolino Stefano Fassina sarebbe stato preso a manganellate (quando i poliziotti non erano dotati neanche di casco) perché troppo di sinistra con la linea amministrativa del governo da lui stesso appoggiato. Ammesso che il governo sia quello della sindaca Virginia Raggi, sebbene il Fatto Quotidiano riporti la decisione di liquidare Roma Metropolitane, non risulta ancora nessun avallo del consigliere di opposizione Stefano Fassina perché ancora non c’è nessun Ordine del giorno in materia sul sito di Roma Capitale.
Per quanto ferito in una colluttazione, il deputato non è stato preso a manganellate. In secondo luogo, riveste il ruolo di consigliere di opposizione nell’assemblea capitolina presenziata dalla sindaca Virginia Raggi. Non che la situazione migliori nel caso in cui gli admin di Sinistra l’Alternativa intendessero il Governo Nazionale. Sarebbe come paragonare le pere alle mele.
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