Ci segnalano i nostri contatti una serie di consigli e raccomandazioni diffuse da un ritaglio di un documento interno di un reggimento di Carabinieri.
Sovente usato come fonte per condividere la bufala della vitamina C contro il Coronavirus, questo documento dimostra che il condivisore medio ha seri problemi con la lingua italiana.
E che non distingue le parole consiglio e raccomandazione, e neppure sa ordinare le fonti.
Un’infermeria presidiaria, per forza di cose, può dare consigli, e deferire poi ad un medico il caso conclamato.
Evidenziare: alla comparsa di minimi sintomi.
Sappiamo inoltre che, probabilmente al momento in cui è stato redatto questo testo, vi erano sospetti, poi superati (ve ne rendiamo conto qui) sul fatto che alcune categorie di farmaci potessero aumentare l’espressione dei sintomi da COVID-19.
Resta comunque il fatto che evitare il ricorso all’autoterapia e all’autodiagnosi è una cosa saggia che vale per ogni sindrome influenzale a prescindere dalla sua gravità.
Anche non in presenza di studi controversi su un virus che esiste letteralmente da pochi mesi, adottare autoterapie che occultano il sintomo e ti consentono di andare avanti ignorando la malattia e facendola “sbollire da sola” non è esattamente la cosa più intelligente da fare per fermare la pandemia di un morbo gravemente infettivo.
La cosa più saggia è chiamare il medico e rivolgersi a lui. Come previsto.
Consigliabile è diverso da Raccomandato.
Vi spieghiamo: sin da quando eravate bambini vi è stato che per evitare di ammalarsi bisogna dormire molto e mangiare sano.
Questo non vuol dire che con un pisolino di 12 ore COVID19 sparisce. Vuol dire che un organismo denutrito ed affaticato si ammala più facilmente di un organismo sano e vigoroso.
Quindi, specialmente se sei un soccorritore o un agente di polizia, quindi un soggetto che è ovvio che fa vita attiva, devi mangiare sano ed evitare l’avitaminosi.
Punto. Rileggerci altro non ha senso alcuno, se non provocare la resurrezione di Bufale che conosciamo.
Anche qui, siamo dinanzi al mero principio di precauzione. La tentazione di toccarsi il viso con le mani è forte. C’è sempre. Emblematico è il caso dell’annunciatrice estera che, subito dopo aver detto di non toccarsi il viso l’ha istintivamente fatto.
Perché per molti di noi è un incontrollabile riflesso condizionato.
Opinabile il consiglio sui lavaggi nasali
No. Non ci sono prove che i lavaggi nasali con soluzione salina possano proteggerci dall’infezione da nuovo Coronavirus. Praticare lavaggi nasali regolari può essere utile solo per prevenire o per curare il comune raffreddore, ma non per prevenire le infezioni respiratorie di nessun tipo.
Che acquisisce senso nell’ottica però di mantenere operativi soccorritori con un comune raffreddore.
Immaginate l’impatto sociale di essere soccorsi da qualcuno che all’improvviso starnutisce, in assenza di altri sintomi e voi non sapete che fare.
Il rispetto dell’igiene rientra nel “principio di precauzione”: avere un ambiente di lavoro pulito è una buona abitudine a prescindere. Il sottoscritto redige questo articolo da un portatile coperto con una pellicola da tastiera antibatterica.
Sa benssimo che SARS-CoV-2 è un virus. Ma sa bene che un po’ di igiene in più danno non fa.
Alcuni consigli sono decisamente iperreazioni, altri semplici consigli, altri andrebbero presi per quelli che sono, e non trasformati in quello che non sono.
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