Il complotto dell’astronauta con le scarpe invertite non dimostra che non siamo mai stati nello spazio: anzi

Ci segnalano i nostri contatti un post Facebook ed uno X che mostrerebbero un astronauta con le scarpe invertite, cosa che dovrebbe fornire una prova per i negazionisti dell’allunaggio e della NASA, un gruppo di complottisti inclini a dimostrare che l’Uomo non è mai stato nello spazio, anzi che lo Spazio stesso non esiste e che ogni missione spaziale sia stata inscenata per occultare fondi o nascondere ai Terrapiattisti la verità.

Il complotto dell’astronauta con le scarpe invertite non dimostra che non siamo mai stati nello spazio: anzi
In realtà la storia è molto diversa e non c’entra alcun complotto.
Il complotto dell’astronauta con le scarpe invertite non dimostra che non siamo mai stati nello spazio: anzi
Succede che nel libro di Clay Anderson a pagina 111 dell’edizione inglese lo scrittore ci lascia questa chicca, traduco:
“Ci sono cose che un astronauta ovviamente non dovrebbe fare. Ad esempio non dovresti metterti le scarpe da passeggiata extraveicolo sui piedi sbagliati. Non dovresti dimenticare di attaccare la corda di sicurezza all’apposito gancio appena fuori dal portellone di uscita prima di uscire da quel portello nella tua passeggiata spaziale. […] Alcuni di voi penseranno: ok, basta battute, ora dicci qualcosa che è successo davvero. Ebbene, secondo le mie fonti, che sono dannatamente affidabili, tutto quello che ho elencato nei paragrafi precedenti è assolutamente vero“
Ora, la foto deriva dall’archivio della NASA, ed è la foto S122-E-008915 del 15 Febbraio 2008, riportata anche da ESA, pubblicata con la seguente didascalia:
L’astronauta Rex Walheim, specialista di missione, si sposta lungo l’esterno del laboratorio Columbus, il nuovo componente hardware sulla Stazione Spaziale Internazionale. L’astronauta Stanley Love (fuori inquadratura), specialista di missione, ha condiviso questo periodo finale di attività extraveicolare STS-122 con Walheim.
Siamo quindi nel 2008 sulla ISS, e questo è esattamente l’incidente di cui Anderson parlava.
Una tuta spaziale per attività extraveicolare infatti comprende delle suole multistrato in gomma e materiali compositi, con all’interno strati intermedi in Kevlar, Nomex e Teflon per isolamento termico. Sono lisci e rigidi perché nello spazio ovviamente non si cammina, ma si lavora attaccati mani e piedi e ci si ancora con apposite strutture.

Il fotostream originario
Come confermato da Johnatan Miller, ingegnere NASA con 37 anni di esperienza responsabile della progettazione delle tute, il caso di cui l’astronauta Clay Anderson stava parlando nel suo libro è proprio quello di Rex Walheim.
Walheim dopo il bizzarro incidente ha continuato a lavorare con la NASA per altri 18 anni, ritirandosi solo ad Agosto del 2020.
Miller riferisce di aver appeso un ingrandimento della foto dinanzi al suo ufficio deridendo Walheim, ma che lo stesso “è stato molto sportivo”.
La conseguenza dell’errore fu semplicemente non poter usare i ganci di sicurezza nel modo previsto.
Conclusione
Sì, la foto ritrae l’astronauta Rex Walheim con gli stivali della tuta EVA indossati al contrario: errore che fortunatamente non ha avuto conseguenze alcune e non prova in alcun modo l’inesistenza delle missioni spaziali, anzi provando il montaggio del laboratorio Columbus sulla ISS.
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