Ci risiamo. Vi abbiamo detto che le bufale mutano. Sono insidiose, si trasformano e cambiano pelle, e devi tornare a fare fact checking ancora, ed ancora.
E devi chiederti che senso abbia combattere la bufala dell’Ibuprofen da non assumere perché provoca o stimola il COVID19 se poi dovrai rifare ancora ed ancora lo stesso articolo ogni volta che riapparirà sottoforma di scansione o audio.
E finisci a chiederti che senso abbia spiegare che persino la FNOMCeO si è attivata per combattere ogni comunicazione che non provenga in forma ufficiale, quando ti trovi audio che definiscono “ufficiale” cose contorte come
Me lo ha detto il medico dell’amica mia, ho il marito che lavora “alla regione”, mio cuggino è importante…
Ma sai che devi andare avanti. Ti tocca. Perché le bufale continuano ad impilarsi nelle tue segnalazioni, e in questo momento difficile il panico che esse generano uccide più del virus.
Allora questa mattina la collega della zia M[.], quella che è assunta in fascia protetta che ha i tumori eccetera. Stamattina è andata all’istituto dei tumori a Milano per un suo problema. Eeee… il chirurgo che l’ha visitata alla fine le ha detto “Guardi glielo dico. Visto che lei è venuta qua a fare la visita eccetera, in questo momento di non prendere assolutamente alcun farmaco che contenga il principio attivo I-bu-pro-fe-ne”, perché questo principio nel caso uno avesse in corpo il coronavirus accelera il processo della malattia. Allora i principali farmaci che contengono questo principio attivo sono il Nurofen, il Buscofen, la Cibalgina, l’Antalgil, il Moment, il Froben lo Spidifen, spididol. Quindi tutti questi farmaci contengono Ibuprofene. Ha detto di prendere solo in caso di febbre, mal di testa, dolori Tachipirina e basta. Quindi siccome è una notizia vera ufficiale detta da un chirurgo stamattina dell’Istituto dei Tumori, vi dico di diffonderlo anche ai vostri amici. Niente, adesso giro questo audio anche a M[] e Z[] ad A[] ed A[], in modo che anche loro possano dirlo. Magari ai genitori di A[] o ai loro amici e niente, va bene, questa è una notizia dell’ultimo momento. Un bacione Ciao
E noi vi diciamo di cancellare l’audio, non girarlo e nessuno e ricordarvi che condividere post allarmistici e dannosi può comportare gravi conseguenze.
Non solo per chi ascolterà incautamente tale audio e ne seguirà i consigli, danneggiandosi, ma anche per voi stessi che l’avete condiviso.
“Al momento non ci sono prove scientifiche che stabiliscano un legame tra ibuprofene e peggioramento di Covid-19”. A chiarirlo è l’Agenzia europea dei medicinali (Ema), che è venuta “a conoscenza di segnalazioni, in particolare sui social media, che sollevano dubbi sul fatto che i medicinali antinfiammatori non steroidei (Fans) come l’ibuprofene possano peggiorare la malattia del coronavirus (Covid-19). L’Ema sta monitorando attentamente la situazione ed esaminerà tutte le nuove informazioni che saranno disponibili su questo problema nel contesto della pandemia”.
“A maggio del 2019 – ricorda l’Ema – il comitato per la sicurezza dell’Agenzia ha iniziato una revisione dei farmaci antinfiammatori non steroidei ibuprofene e ketoprofene, a seguito di un’indagine dell’Agenzia nazionale francese per la sicurezza dei medicinali e dei prodotti sanitari che suggeriva come l’infezione dovuta alla varicella e alcune infezioni batteriche possano essere aggravate da questi medicinali. Nelle informazioni sul prodotto di molti medicinali Fans sono presenti già delle avvertenze che gli effetti degli anti-infiammatori non steroidei possono mascherare i sintomi di un peggioramento dell’infezione. ll comitato sta rivedendo tutti i dati disponibili per verificare se siano necessarie misure aggiuntive”.
“All’inizio del trattamento della febbre o del dolore in corso di malattia da Covid-19 – ricorda l’Ema – i pazienti e gli operatori sanitari devono considerare tutte le opzioni di trattamento disponibili, incluso il paracetamolo e i Fans. Ogni medicinale ha i suoi benefici e i suoi rischi come descritto nelle informazioni del prodotto e che devono essere prese in considerazione insieme alle linee guida Europee, molte delle quali raccomandano il paracetamolo come opzione di primo trattamento nella febbre e nel dolore”
Ma questa iterazione della bufala si spinge oltre. Finché ci si limitasse a dire che l’autodiagnosi è sempre pericolosa, che mascherare i sintomi di una infezione pandemica come COVID19 per andare in giro come inconsapevoli untori è cosa grave, potremmo anche capire.
Ma suscitare allarmi, ipotizzando lo spauracchio di categorie intere di farmaci che scatenano la pandemia no, è una cosa assai più grave.
Ricordiamoci una cosa: FNOMCeO impone che ogni medico che voglia fare divulgazione debba obbligatoriamente fornire i suoi dati personali e le sue generalità, e che le informazioni date siano date sotto scrutinio deontologico.
Cosa che in questo audio dove si parla genericamente di “Medico del centro tumori” non viene fatta.
La cosa che rende difforme questa bufala dalle altre iterazioni è la formula prescelta: la voce narrante si presenta come una maestra, quindi una persona di autorità nella sua piccola comunità, che comunica con un linguaggio semplice ed amichevole a persone semplici ed amichevoli. Amici, familiari, anziani… il tutto genera un senso di familiarità che rende ottuse le facoltà interpretative del condivisore stimolandolo a condividere l’appello.
E mala azione, nel farlo, compie.
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