Bufala

Il CEO di Netflix viene catturato con 13.000 file di pornografia infantile – Il Patriota Q sbanfa ancora

Ci segnalano i nostri contatti una condivisione dal titolo “Il CEO di Netflix viene catturato con 13.000 file di PORNOGRAFIA INFANTILE.”, in tutto maiuscolo in originale, condivisa da diversi gruppi e in diversi #hashtag legati a QAnon.

Semplicemente, come per il precedente articolo su Soros dal titolo Soros arrestato in Guatemala per traffico sessuale di minori sarà deportato a Guantanamo è una bufala. Bufala che cavalca un fatto di cronaca emblematico di questi tempi difficili.

Bufala comparsa, come vedremo per chi avrà pazienza di leggere tutto l’articolo, inizialmente su un portale online che poi ha rimosso ogni notizia, pubblicato una ritrattazione e poi rimosso pure quella e poi rilanciata da gruppi legati a QAnon.

L’antefatto

Riassumendo per i quattro sassi che non si trovavano sul Pianta Terra in queste settimane, Netflix ha aggiunto al suo catalogo un film, Cuties, dove una ragazzina cresciuta in una famiglia francese di origini Senegalesi in un atto di ribellione giovanile si unisce ad una troupe di ballo cadendo così in una spirale di sessualizzazione e abbrutimento anziché effettivamente migliorare la sua vita.

Ora, dichiarare che una trama del genere è un invito alla pedofilia è sostanzialmente come dichiarare che “Lolita” di Nabokov lo è, ignorando che (spoiler) Lolita finisce economicamente e fisicamente rovinata dopo aver contribuito alla distruzione dell’esistenza di chiunque intorno a lei e Humbert Humbert finisce in prigione per l’omicidio del regista Quilty, probabilmente destinato alla pena capitale o quantomeno all’ergastolo.

In ogni caso, non con un fermo immagine anni ’80 dove tutti i personaggi festeggiano la loro depravazione battendosi il cinque a mezz’aria mentre un riff di chitarra annuncia i titoli di coda.

Potremmo dibattere a lungo su come e se la regista Maïmouna Doucouré abbia raggiunto il suo obiettivo, ma non abbiamo intenzione di farlo. Ovviamente, chi vi scrive ritiene che l’obiettivo primario della regista fosse denunciare una società che sessualizza i minori, ma dimostrando che farlo con uno show su Netflix è probabilmente il modo migliore perché tutto deragli in modo clamoroso.

Siamo ancora in quel mondo dove la gente passò una intera nottata al telefono chiamando un numero apparso nella fiction Rosy Abate, Regina della Mafia urlando ad una donna incinta a caso “chiudere per sempre la Mafia” sennò sarebbero venuti a stuprarla in massa (ignorando che se avessero davvero chiamato la “Regina della Mafia”, il giorno dopo avrebbero trovato minimo una testa di cavallo nel letto… o quantomeno di Mini Pony) e dove proprio a seguito di una puntata di Black Mirror i giornali dichiararono Miley Cyrus gravemente ammalata ed in ospedale.

Insomma, un mondo dove è difficile aprire un discorso metaforico o di denuncia perché tutto quello che appare su uno schermo diventa “vero a prescindere”

Cuties: la dura battaglia tra i Woke e i QAnon per intestarsi lo scontro

Un hashtag promettente, abbiamo visto col Patriota Q e le sue tragicomiche avventure, non lo si nega a nessuno.

Ogni volta che nel mondo o su Internet qualcuno si scontra, qualcuno cerca visibilità.

La “Battaglia per Cuties” è stata una guerra fredda strisciante tra i QAnon, i seguaci del Patriota Q pronti ad intestarsi ogni singola battaglia contro la pedofilia, vera o immaginaria, per un rientro “pubblicitario” su Netflix e la cultura Woke, il loro spettro negativo composto da attivisti di quella sinistra ortodossa e radicalizzata che epura financo se stessa per “sconfiggere il male e la corruzione”

Cuties così è stato colonizzato dagli hashtag #cancelNetflix, tipici della Cancel Culture dei Woke e #SavetheChildren, l’hashtag per la lotta alla pedofilia ormai invaso dai fan del Patriota Q per infilarci la Q-Marionetta.

Ovviamente alla fine hanno vinto i QAnon.

Ovviamente

Come abbiamo spiegato nell’articolo La teoria unificante del Q-omplotto: l’Ombra di QAnon sull’intera “contronformazione” la grande capacità di QAnon è essere una comunità acefala nella quale chiunque può infilare il braccio nel Patriota Q e fargli dire un “Drop” alla volta un po’ tutto quello che gli pare.

E siccome su Internet più quello che si dice fa rumore e più funziona, QAnon ha una macchina collaudata per far caciara, e mentre i Woke si limitano a stigmatizzare la mancanza di purezza della società, i QAnon sono più che vogliosi di fare quel passo in più ed inventarsi frescacce epocali da servire al proprio pubblico di riferimento.

Il CEO di Netflix viene catturato con 13.000 file di pornografia infantile – Il Patriota Q sbanfa ancora

Ricordate quella volta che Soros era stato visto comprando quattrocentomila lire di Adrenocromo in Piazza Aspromonte?

Succede che anche il CEO di Netflix secondo i QAnon è stato visto comprando 13.000 file di pornografia infantile in Piazza Aspromonte, Marisa, Colombo e il Patriota Q gli hanno preso i nomi, processo per direttissima ed ora è già in galera.

Il testo incriminato

Il testo che sta girando nelle condivisioni di Q è questo

Booom!!! #pedofilo #Pedoflix

?Il CEO di Netflix viene catturato con 13.000 file di PORNOGRAFIA INFANTILE.

12 settembre 2020

Il CEO di Netflix – Reed Hastings – è stato catturato dagli agenti dell’FBI con 13.000 file di pornografia infantile.
È stato arrestato nella sua casa in California.

Sta affrontando 11 accuse relative al sequestro di oltre 13.000 file di pornografia infantile grafica sul suo computer e varie unità di archiviazione rimovibili.
Considerato da molti un “genio del computer”, Hastings ha un patrimonio netto stimato di 5 miliardi.

Il suo avvocato e i parenti stretti non hanno risposto alle richieste di colloquio.
La polizia ha inviato i file di pornografia infantile al portale delle forze dell’ordine del Centro nazionale per i bambini scomparsi e sfruttati, dove 279 dei file presentati raffiguravano vittime minori identificate.

La polizia ha indagato per la prima volta sulla pornografia infantile quando è stata avvisata dell’indirizzo di un provider Internet che condivideva la pornografia infantile utilizzando un programma di condivisione di file peer-to-peer.

Il primo file, secondo i documenti, era un video di compilation di ragazze in età prepuberale sotto gli 8 anni, alcune giovani come bambini, che venivano violentate.

Gli investigatori hanno ottenuto un mandato di perquisizione e la task force Internet Crimes Against Children, nota come ICAC, ha aiutato a eseguire la ricerca.

Secondo i documenti, immagini di abusi sessuali su minori che coinvolgono bambini piccoli e bambini in età prepuberale sono state trovate su un laptop, un computer nero, un dispositivo di archiviazione SSD e una scheda SD.

I bambini sono stati legati e violentati.
La polizia ha anche trovato “video inquietanti di Hastings impegnato in rapporti sessuali forzati con diverse donne incoscienti” sui dispositivi sequestrati.

Hanno anche detto di aver trovato un laboratorio di droga clandestino in un armadio della camera da letto al piano di sotto e hanno chiamato i vigili del fuoco di Los Angeles e la squadra di sostanze nocive per assicurarsi che il laboratorio chimico non fosse un pericolo per la sicurezza pubblica.

Questo avviene dopo l’uscita di “Cuties”, considerato da molti come la sua forma di pornografia infantile.

Cementando l’account #pedoflix come nuova casa per i QAnon.

La Fonte?

Come ci rivelano i colleghi di Lead Stories che hanno seguito la vicenda dall’inizio, nasce tutto da un articolo di Toronto Today che inizialmente riportava quel testo, sostituito poi da

Unfortunately, we have received threats of litigation over the original article posted on Toronto Today from a Billionaire that we won’t name.

Upon consideration, we have removed the original article from the website, and from Toronto Today-controlled Facebook and Twitter accounts. It’s not worth the risk.

We apologize for any confusion. However, Toronto Today was NOT the original source for this information, nor is it responsible for the negative fallout that the movie “Cuties” has caused for Netflix.

Per sfortuna, abbiamo ricevuto minacce di querela per il nostro articolo iniziale da un miliardario che non vogliamo nominare.

Abbiamo quindi deciso di rimuovere l’articolo originale da Facebook, e dagli account social di Toronto Today, Facebook e Twitter. Non vale la pena rischiare.

Ci scusiamo per la confusione. Toronto Today comunque non era la fonte originale di questa informazione, e non è responsabile delle critiche negative che “Cuties” ha causato a Netflix.

Salvo poi cancellare anche il post di annuncio della rimozione del post originale con scuse, che oggi ha questo aspetto

Un errore file non trovato sul server.

Del resto, come ricordano i colleghi di Lead Stories nei giorni in cui Hastings sarebbe dovuto essere stato arrestato dal Patriota Q, Marisa e Colombo, era impegnato in un’intervista per la CNN sul valore della famiglia e nei giorni successivi è stato particolarmente attivo sui social, marchio dell’esistenza nelle lande virtuali di Q.

Persino titolo e notizia sono stati ottenuti modificando una precedente notizia del 2019 relativa ad un imprenditore dello Utah, sostituendo la keyword “Imprenditore dello Utah” con “CEO di Netflix”.

Lo scopo finale

Il Patriota Q, o meglio il QAnon che in quel momento ha il braccio infilato più in profondità nel sedere della marionetta Q, sa benissimo che è importante coltivare gli hashtag.

Cementando l’immagine illusoria del Patriota Q alleato dei bambini che sconfigge la Pedofilia, può corteggiare il pubblico delle “madri informate”, conquistando così con un effetto “testa di ponte” il ricco complottismo novaxx/nomask/antivaxx diventando l’unico e solo paladino dell’Infanzia contro i Poteri Forti.

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