I carri armati fermati sulla A30 diretti per l’Ucraina: risvolti e smentite
La notizia dei carri armati fermati sulla A30 diretti per l’Ucraina ci ha tentato. Nel senso che per i primi cinque secondi l’avremmo archiviata tra le segnalazioni divertenti.
Poi, come sempre accade in questi casi abbiamo deciso di far valere il principio della prudenza, e abbiamo deciso di attendere. Cosa che per le notizie che riguardano il conflitto diventa una necessità.
Effettivamente una primissima versione della notizia parlava di tre carri armati fermati sulla A30 diretti per l’Ucraina.
Versione arrivata alla stampa per cui cinque carri armati PZH 2000 diretti in Ucraina dalla base di Persano sono stati controllati. Di questi tre sono risultati sprovvisti di carta di circolazione e della revisione periodica.
Unito al fatto che uno dei conducenti è risultato privo dell’autorizzazione per guidare mezzi di trasporto eccezionali, questo ha portato alla necessità di rimandare indietro i veicoli.
Notizia indubitabilmente divertente: ma ci sono notizie che sono come le lettere. Lasciate inevase per un certo periodo di tempo, si rispondono da sole.
In questo caso, arriva immancabile una smentita che supera la notizia precedente fornendo i dettagli mancanti.
Il caso dei carri armati fermati sulla A30 diretti per l’Ucraina: la smentita successiva
Infatti il Ministero della Difesa ha dovuto precisare che non si tratta di carri armati fermati sulla A30 diretti per l’Ucraina, bensì di carri armati destinati ad una esercitazione in Germania.
Buona parte della notizia viene smentita: solo parte dell’esito risulta uguale.
Dallo Stato maggiore della Difesa, però, arriva una precisazione. “I mezzi trasportati, Pzh2000, erano diretti in Germania per un’esercitazione. Il trasporto dei mezzi provenienti dalla base militare di Persano di Salerno era a carico di una ditta privata che da controlli effettuati non era in possesso di documentazione corretta”.
Quindi è corretto che due carri armati su cinque sono arrivati a destinazione: che però era la Germania e non l’Ucraina.
Altri tre necessiteranno della nuova documentazione, questa volta redatta secondo cura.
Al termine di questo adempimento, gli altri carri armati perverranno sul sito dell’esercitazione.
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