Tutte le bufale sono atroci e meritano di essere combattute, ma nella scala di atrocità le bufale che riguardano la salute sono le più amare.
Si vende la sperenza a chi è malato, per un pugno di click si distrae chi potrebbe trovare la salvezza affidandosi ai medici, o spendere il tempo che gli rimane con l’affetto dei suoi cari, spingendolo nel gorgo del complottismo e della ricerca di soluzioni inesistenti.
La bufala del dicloroacetato (DCA) rientra tra queste.
L’assunto dell’articolo che ci viene sottoposto è lo stesso di molti altri altri articoli
Esiste una cura per il cancro miracolosa che sconfigge per sempre questa terribile malattia! Ma i medici sono cattivi, sono in combutta con gli scienziati e le multinazionali perché questa cura miracolosa non si può brevettare/costa poco/la puoi fare in casa col minipimer e gli avanzi del frigo! I medici sono avidi e vendono solo i farmaci costosi!
Che effettivamente funziona secondo il meccanismo psicologico del microshock. Basta insomma dire qualcosa di oltraggioso additando un nemico causa di ogni nostro male per sospendere le facoltà razionali del lettore e spingerlo a cliccare e condividere.
Leggendo meglio il testo troviamo nel novero degli esperti personaggi degni del Porfidoverso più che di una testata scientifica. Ad esempio scopriamo che un Manager di un negozio 7-Eleven avrebbe scoperto che le cellule tumorali esistono praticamente in ogni corpo umano.
Ricordiamo che 7-Eleven è il nome di una catena di minimarket in franchise.
Asserire che il manager di un minimarket ha fatto un’importante scoperta scientifica è esattamente come dichiarare che “mio cuggino ha scoperto cose”.
E riguardo alla scoperta del presunto esercente del Minimarket ci tocca precisa che, ovviamente è un falso.
Deriva da una precedente bufala made in USA, basata su una serie di grossolane semplificazioni.
Come ci ricorda l’ospedale Johns Hopkins, è pur vero che essendo l’essere umano composto in media da miliardi di cellule, è inevitabile che alcune accumulino anomalie, ma non è detto che queste anomalie possano sfociare nel cancro.
Anzi, in uno dei molteplici tipi di cancro che esistono, dato che ci tocca anche ricordare che esistono diversi tipi di cancro, ognuno con sintomatologie ed effetti diversi, ognuno con diversi protocolli di cura e tassi di guarigione.
Non esiste una totalità della popolazione che ha già in cancro in attesa. Esistono persone che sviluppano il cancro, e persone che vengono guarite dal cancro e non hanno più cellule cancerogene nel corpo.
Anche qui, siamo nel campo speculativo.
La chemioterapia e la chirurgia sono il metodo più efficace per aggredire un cancro non metastatizzato: un cancro si sviluppa perché alcune cellule si staccano dalla massa iniziale vagando per il corpo: ovviamente aggredendo quella massa ed impedendole di replicarsi, o rimuovendola, si impedisce la metastasi.
E non ha senso invocare l’azione del sistema immunitario: una delle poche cose in comune che hanno tutti i cancri è che nascono da cellule del nostro stesso corpo.
Sostanzialmente il sistema immunitario non le vede, e se le vede le riconosce come qualcosa di normale che non richiede alcuna attenzione.
Una cellula affetta da un patogeno viene riconosciuta come “in pericolo” dal sistema immunitario, che quindi banalmente interviene (spiegando tutto in un linguaggio semplificato). Una cellula cancerogena, per quanto anomala, è parte del corpo umano e quindi non interessata all’azione del sistema immunitario.
Ogni testo che quindi parla di mezzi per potenziare il sistema immunitario a casa per “sconfiggere il cancro” è una potenziale bufala.
Per quanto riguarda lo stato mentale del paziente, va ricordato che il rapporto tra depressione e cancro non è mai stato esplicato o dimostrato, ma gli ospedali offrono già servizi di assistenza, anche psicologica, al paziente oncologico per dargli modo di affrontare la sua malattia nel miglior stato psicofisico possibile.
Sapete cosa altro può curare il cancro?
Tutto quello che in vitro sarebbe idoneo a distruggere le cellule cancerogene: ma non possiamo usare tutto quello che in vitro funziona perché, ovviamente, dobbiamo scartare quello che inserito in un organismo complesso lo danneggerebbe e/o perderebbe efficacia.
Dal punto di vista teorico, potremmo aggredire le cellule tumorali con potenti acidi e veleni: ma inevitabilmente essi distruggerebbero anche il resto del corpo, e quindi non possiamo.
Nel 2007, come ci riporta Snopes, furono effettuate ricerche sul dicloroacetato.
Un ricercatore annunciò che avrebbe presto iniziato le ricerche, ma aggiunse come semplice affermazione tra i denti che era in attesa di fondi e che essi erano difficili da ottenere da investitori privati, a suo dire, perché ci sarebbe stato margine di profitto nullo.
Bastò questo per incitare nel complottismo di mezzo mondo la teoria per cui, in una sorta di perverso telefono senza fili della malattia, la cura miracolosa non solo per un cancro in particolare ma per ogni tipo di cancro esisteva già, ma le multinazionali non volevano che si sapesse per fare soldi.
Nonostante questo, gli studi continuarono: nel 2010 alcuni studi dimostrarono che il dicloracetato avrebbe potuto probabilmente coadiuvare la cura del glioblastoma, un tumore cerebrale di difficile prognosi. Ma la comunità scientifica non potè esimersi dall’esprimere cautela: il cammino della ricerca porta, diciamo, spesso a promettenti vicoli ciechi.
Ancora nel 2016 infatti la FDA Americana fu costretta a chiudere siti che vendevano dicloroacetato illegalmente come cura per il cancro rilevando che non ne è ancora stata provata l’efficacia.
Siamo di fronte quindi ad un potenziale ausilio per una potenziale cura ancora da determinarsi, descritto come una cura miracolosa con quello che ciò comporta.
Bufale.net non è un presidio medico: e neppure nessun altro “portale generalista su Internet” lo è.
Per tanto non vi consigliamo, vi preghiamo qualora foste nel bisogno di ricorrere con fiducia all’aiuto del medico curante.
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