La storia dei Volontari Reithera esclusi dal Green Pass sembra essere la versione moderna del proverbio “nessuna buona azione resterà impunita”.
Il vaccino Reithera, promettente ma bloccato in fase 2 dopo il blocco dei finanziamenti disposto dalla Corte dei Conti per ragioni di uso dei fondi era infatti arrivato alla sperimentazione umana, su diversi volontari.
900 circa, per essere precisi.
Novecento persone che si ritrovano, con l’introduzione del Green Pass in una situazione quantomeno bizzarra, ovvero sconcertante. Affine, per natura, al problema di chi ha ricevuto la vaccinazione eterologa o la singola dose post-guarigione, ma peggiore.
Per loro parlammo di “Odissea Green Pass”: ovvero il fatto che il sistema informatico è in corso di aggiornamento per riconoscere la vaccinazione eterologa o la singola dose post-guarigione.
Per i volontari Reithera esclusi dal Green Pass esiste un altro problema.
Il Green Pass viene rilasciato solo in presenza di un vaccino riconosciuto dall’UE: e Reithera, al momento, non esiste.
Quindi i volontari Reithera non possono essere inseriti nell’anagrafe vaccinale.
Si tratta di una concatenazione di eventi complessa e sventurata.
I Volontari Reithera non possono essere inseriti nell’anagrafe vaccinale in quanto non hanno un vaccino riconosciuto, come gli abitanti di San Marino vaccinati con Sputnik che dovessero muoversi in Italia.
Se non possono essere iscritti all’Anagrafe Vaccinale, nessuno può occuparsi della trasmissione dei dati all’infrastruttura informatica predisposta dal DPCM 17 Giugno 2021.
Se nessuno può trasmettere i dati, nessuno può rilasciare il Green Pass.
Inoltre, proprio perché hanno già effettuato la vaccinazione, non è consigliato rivaccinarli tutti con un altro vaccino al solo scopo burocratico, quantomeno in tempi brevi.
“Noi, come responsabili dei Centri clinici che hanno partecipato alla sperimentazione Covitar, supportata dagli enti regolatori italiani (AIFA), chiediamo che i nostri volontari che hanno risposto alla vaccinazione vengano inclusi nell’anagrafe vaccinale italiana e non siano discriminati per aver partecipato alla prima sperimentazione vaccinale italiana con grande entusiasmo, coraggio e fiducia nelle istituzioni e nel sistema sanitario nazionale”.
Si unisce alla sua voce una interrogazione parlamentare a nome della senatrice Stabile, e le doglianze di diversi vaccinati.
Tra i vaccinati Reithera, vi è anche lo scrittore Gianrico Carofiglio, che commenta la vicenda così
«Vorrà dire che farò il tampone per andare all’estero, una piccola seccatura – commenta – ad ogni modo ritengo che sia corretto concedere il Green pass a coloro cui sono stati somministrati vaccini approvati dalle autorità sanitarie. Non appena sarà possibile, forse a novembre, mi vaccinerò con Johnson&Johnson»
Ma speriamo si pervenga ad una soluzione.
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