“I vaccini sono attualmente sperimentali“, lo gridano a gran voce i no-vax confortati, a questo giro, da un documento estrapolato dal Senato della Repubblica. Finalmente una fonte per loro, si direbbe, ma anche in questa occasione notiamo un inciampo. Il documento esiste, e si tratta di un Atto di Sindacato Ispettivo presentato il 16 giugno 2021 da Fratelli d’Italia. Lo troviamo a questo indirizzo. Ecco come si presenta il post:
in particolare, si legge che “Tutti gli studi di fase 3 sui vaccini COVID-19 sono in corso e non dovrebbero concludersi fino alla fine del 2022/inizio 2023. I vaccini sono, quindi, attualmente sperimentali con dati limitati sulla sicurezza degli adulti a breve termine e non disponibili
[…]
I potenziali effetti a insorgenza tardiva possono richiedere mesi o anni per manifestarsi.
“Si legge”, ma dove? Il post mostra solamente una parte del documento. Possiamo recuperare la versione integrale all’indirizzo già fornito, ma anche nel resoconto stenografico a questo indirizzo. Poche righe prima, infatti, leggiamo che i senatori in questione hanno preso le loro informazioni dal sito HART, ovvero Health Advisory & Recovery Team, un sito che in più occasioni è finito nel mirino dei fact-checker per aver diffuso informazioni distorte su pandemia e vaccini. Si può dire che questi senatori abbiano fatto una sorta di cherry picking (qui la definizione).
Ricordiamo, inoltre, che si tratta di un atto di Sindacato Ispettivo (qui la definizione), non di una certezza assoluta, dal momento che atti come questo riguardano più che altro interpellanze e interrogazioni parlamentari. Come ricordano i colleghi di Butac, l’Italia è anche quel Paese in cui nel 2007 sono finite in Parlamento discussioni sulle scie chimiche “rilasciate da aerei non meglio identificati”.
Come dimostra la realtà che ci circonda – oltre alle fonti più accreditate – i vaccini anti Covid sono giunti alla fase 4 e non alla fase 3 come vogliono far intendere i senatori firmatari dell’interpellanza. La fase 4, infatti, si ha quando “il vaccino è approvato per il commercio” e si parla infatti di “sorveglianza post marketing”. Tale dato viene spiegato in questo studio e in questo articolo dei colleghi di Facta.
Parliamo di disinformazione perché chi condivide questo post è convinto di avere tra le mani la prova schiacciante sulla “pericolosità” dei “vaccini sperimentali”. Il concetto di “sperimentale” è stato chiarito nel settembre 2021 da AltaLex in questo articolo.
In realtà ciò che vediamo è una semplice interpellanza in cui, tra l’altro, sono contenute informazioni errate (la fase 3 anziché la fase 4, il termine “sperimentale”) ottenute da fonti tutt’altro che affidabili.
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