I titoli sugli “sconvolgenti risultati sull’autopsia della donna in Danimarca”, che sconvolgenti non sono
Gli “sconvolgenti risultati sull’autopsia della donna in Danimarca” dimostrano che per fomentare allarme in un momento difficile non è necessario alterare un dato. Basta solo fornirlo in modo incompleto.
Si chiama “cherry picking”, raccolta di ciliegie. Di una notizia si scelgono alcuni elementi e non altri, perché alcuni elementi hanno impatto e da soli ne hanno ancora di più.
È un po’ come andare al cinema a vedere Titanic: se ti fermi al primo tempo, puoi dichiarare che è una storia di amore a lieto fine dove il bel Jack corona il suo sogno d’amore con la bellissima Rose senza tema di essere smentito.
Infatti il Titanic affonda schiantandosi sull’icerberg solo nel secondo tempo.
Così se ti limiti a parlare di “sconvolgenti risultati sull’autopsia della donna in Danimarca”, tecnicamente hai riportato un’informazione del tutto corretta. Ma parziale.
Se parlando delle autopsie dici che
una in Olanda fornisce un dettaglio da indagare. La donna di 60 anni deceduta dopo l’iniezione “aveva sintomi insoliti” scrive la Danish Medicines Agency. Nel suo sangue c’era un numero basso di piastrine: fattori che facilitano la coagulazione del sangue. Ma i suoi vasi, sia piccoli che grandi, erano pieni di coaguli.
Potresti fare quel “salto extra” e, ad esempio, riportare i pareri dei medici che hanno parlato di quel sintomo.
I titoli sugli “sconvolgenti risultati sull’autopsia della donna in Danimarca”, che sconvolgenti non sono
Basta spostarsi sulla stampa e scopriamo che
Come è possibile, non sembra una contraddizione? “Potrebbe non esserlo” dice Maurizio Margaglione, esperto di genetica medica dell’università di Foggia e membro della Società italiana per lo studio dell’emostasi e della trombosi. “Le cause di un calo possono essere le più varie, ma a volte vediamo una carenza di piastrine nel sangue proprio perché molte di esse vengono reclutate nella formazione dei trombi. E’ un’eventualità che troviamo descritta nei libri di medicina. Non abbiamo assolutamente elementi per poter dire che sia successo così con il vaccino”.
Ovviamente, se le piastrine sono andate da qualche parte, non possono essere altrove.
Esattamente come in un ingorgo automobilistico le auto sono tutte nello stesso incrocio e magari accanto ci sono intere strade vuote.
Il che, attenzione non implica un rapporto di causa ed effetto col vaccino.
Infatti
I dati epidemiologici delle vaccinazioni non segnalano un eccesso di tromboembolie rispetto alla popolazione generale. Come sostiene anche Ema, i casi avvenuti dopo le iniezioni non sono affatto superiori a quelli che avvengono nella popolazione generale.
Le Tromboembolie sono purtroppo tra le malattie cardiovascolari più comuni: in un mondo pandemico dove la maggior parte della popolazione cerca di vaccinarsi, è evidente che la maggior parte della popolazione continuerà ad avere gli stessi malanni di sempre.
L’occasionale malattia cardiovascolare, incidenti, altre malattie… e il legame col vaccino non può essere basato sulla sola contiguità.
Il criterio di precauzione e le fake news
Ad esempio abbiamo già parlato della fake news dei vaccini accusati di provocare il fenomeno ADE, dimostratasi del tutto infondata e indebitamente attribuita a professionisti costretti a smentire l’indebita spendita del loro nome.
Anche la sospensione temporanea alla somministrazione del vaccino AstraZeneca non va intesa come una “ammissione di colpa” ma come un mezzo per spazzare via tutti i dubbi.
Mezzo comunque nobile, ma che se vi fosse un atto di responsabilità dal mondo dell’informazione sarebbe circondato da meno infondati timori.
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