I taglieri in plastica sono un rischio per la salute? Consigli per l’uso
Ci segnalano i nostri contatti una serie di condivisione sui taglieri in plastica, descritti come un potenziale rischio per la salute. Come per molte cose, tutto questo dipende.
Da cosa? Dall’uso, dallo stato di logorio del tagliere, dalla qualità dello stesso.
I taglieri in plastica sono un rischio per la salute?
I taglieri rilasciano particelle, questo è un dato evidenziato dagli studi. Sommato alla nocività delle nanoplastiche dovrebbe essere un campanello di allarme.
Ma anche un tagliere in legno può rilasciare particelle di legno, ed entrambi i tipi di taglieri possono usarsi e ricoprirsi di graffi e solchi che diventeranno terreno fertile per contaminazioni batteriche.
I fattori in gioco sono molteplici, come spessore del tagliere, tipo di taglio e logorio.
Un tagliere di plastica di buona qualità sarà cosparso di Teflon, come le pentole antiaderenti, e come le pentole antiaderenti non può essere usato all’infinito ma andrebbe sostituito da logoro.
Un tagliere, sia esso di legno o plastica, dovrebbe essere cambiato pertanto ogni anno, o quando diventa troppo consunto, smaltito correttamente, e oltre a legno e plastica possono essere considerati materiali più solidi come il bambù o il marmo (in questo caso, materiale più longevo).
È consigliabile avere più di un tagliere, per evitare ad esempio di contaminare diversi cibi tra loro. Un tagliere potrà essere dedicato al pollo, uno alle carni bovine ed uno al pane.
In ogni caso, una rigorosa igiene e ispezione dei taglieri è obbligo.
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