I soldi in beneficienza di Benigni all’ospedale Meyer
Sapete cos’è un un deja vu vero? È quando dinanzi a qualcosa avete un costante senso di “già visto”. E la storia dei soldi in beneficienza di Benigni all’ospedale Meyer è il dejavu supremo, la bufala herpes assoluta.
Apparve in scena dal 2011, tornò nel 2016: questo meme ritorna anche oggi
L’ospedale Meyer di Firenze attende ancora i 250.000 euro di beneficenza promessa. Ricordate le polemiche dell’anno scorso per il compenso di Benigni al Festival di Sanremo, da 250.000€? Era stato promesso che sarebbero stati devoluti in beneficenza all’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze: ma all’ospedale pediatrico non sono mai arrivati…
In realtà il meme è una bufala d’epoca, riciclata recentemente per avere un argomento contro il celebre comico, basata su un chiaro esempio di logica circolare.
Andiamo con ordine e spostiamoci sul brano originale di RaiNews, non più visibile sulla pagina ma archiviato, che riportava la seguente notizia:
Oggi l’ospedale pediatrico Meyer di Firenze compie 120 anni e festeggerà con una donazione d’eccezione, il cachet di Roberto Benigni, pari a 250mila euro. La notizia circola con insistenza sui social network Facebook e Twitter e viene data per certa, ma l’ufficio stampa dell’ospedale non smentisce, nè conferma.
Quindi, nel 2011, a seguito di una partecipazione di Benigni a Sanremo, si diffonde la voce che il comico abbia deciso di donare in beneficenza l’intero cachet fornito.
Il comico ignora tali voci, quindi non smentendole né confermandole, e le voci vengono ritenute vere.
Nasce un gran clamore mediatico, che raggiunge anche il Parlamento, finché, il 21 Febbraio 2012, qualcuno ha avuto l’idea di interpellare la struttura:
la portavoce dell’istituto Roberta Rezzo Alli a nome del direttore Tommaso Langiano chiarisce in modo netto: “E’ una notizia con un’abbondante dose di invenzione. Benigni non ha mai detto di fare quella donazione. I vertici, la direzione generale e io non ne sappiamo nulla”. L’attore ogni tanto però va all’ospedale pediatrico. “Sono qui per farmi visitare”, dichiara ogni volta ai giornalisti con un sorriso, visto che non è un bambino.
“Aggiungo che ogni donazione è riservata, solo il donatore può comunicarla, qualunque sia la cifra. Noi siamo tenuti alla massima riservatezza e la rispettiamo. Perciò non posso sapere se Benigni ha donato a noi quei soldi, anche fosse non potrei comunicarlo. Ma lo ripeto, non ci risulta abbia mai dichiarato una cosa del genere”. La notizia però sta riversando sul Meyer una marea di telefonate da persone che chiedono lumi quando, al centralino, devono rispondere a un altro tipo di chiamate.
Esiste quindi una presunta beneficienza di Benigni all’ospedale Meyer che
- l’ospedale non ha mai chiesto
- Benigni non ha mai promesso o dichiarato
- non comporta alcuna animosità tra le parti
- dal 2011 riappare come una perversa spada di Damocle ad ogni Sanremo, pubblicata da bacheche di persone che sembrano dimenticarsi di essere state smentite, anno per anno, da ormai nove anni.
Quindi, riepiloghiamo:
Benigni riceve un cachet da € 250.00: vero.
Benigni dichiara che darà tutto in beneficienza all’ospedale Meyer: falso, era una voce diffusa sui social che nessuno ha smentito o confermato.
L’ospedale reclama quei soldi promessi e mai ricevuti: falso. La struttura non si aspettava quei soldi, non ha mai richiesto quei soldi, ed accoglie visite e supporto dal comico in un clima di collaborazione ed amicizia.
Inoltre, la presunta beneficienza di Benigni all’ospedale Meyer continua a riapparire sulle nostre bacheche ad ogni Sanremo, sopravvivendo alla smentita.
La logica alla base del meme è alquanto preoccupante: immaginate una mattina di scoprire che un soggetto ha dichiarato che voi lettori vi siete impegnati a staccare ai collaboratori di Bufale.net un assegno pari al vostro ultimo stipendio.
Vi fate una risata e decidete di ignorarlo: dopo un po’ di tempo, trovate un meme col vostro nome ed il vostro volto che vi accusa di spergiuro imponendovi di fornirci il desiderato assegno, nonostante noi stessi a questo punto ci facciamo avanti per dire che detto assegno era non voluto e non richiesto.
Rimetterebbe tutto in prospettiva, non trovate?
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