I novax e la leggenda del turbocancro, rivisitata
Ci segnalano i nostri contatti una serie di testi, incorniciati spesso come presunte “confessioni” di medici o operatori sanitari base del “turbocancro”. Il concetto è sostanzialmente lo stesso.
Ovvero in tutti i testi si dice che cinque anni fa, e il riferimento è alla Pandemia da COVID19, i medici non vedevano mai cancri nei giovani, ed anzi sono apparsi “turbocancri” incurabili e letali.
Si tratta del solito caso di complottismo
I novax e la leggenda del turbocancro
Come abbiamo avuto modo di vedere in passato, il concetto di “turbocancro” fa parte del lessico novax, e dei tentativi di mandare in cavalleria ogni discussione sul vaccino a quasi due anni dal passaggio dalla fase emergenziale alla fase endemica.
Sostanzialmente rendendoli l’equivalente nel mondo della medicina dell’ultimo soldato giapponese perso nella jungla e convinto che la Seconda Guerra Mondiale non sia mai finita e che possa vincerla.
Già nel 2021 l’AIRC era arrivata infatti alla conclusione che non vi è alcun nesso causale tra cancro e vaccini, e tutte le presunte “statistiche novax” su presunti eccessi di mortalità e insorgenza di malattie letali causati dal vaccino si sono inesorabilmente dimostrati, uno dopo l’altro, delle fake news, dei dati decontestualizzati e privi di alcun pregio scientifico e statistico o ambo le cose assieme.
Ancora a maggio del 2023 i dati sui presunti “eccessi di mortalità” venivano riletti in modo sviato e falsificato, cosa che non è terminata neppure quando il dato stesso ad Aprile aveva dimostrato una completa inversione, con i paesi che avevano investito in vaccinazioni e migliorameno della sanità vedere un miglioramento delle condizioni dei propri cittadini.
Il “turbocancro” è quindi una delle mille leggende metropolitane novax.
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