I fan di Elon Musk aspettano il TELONfone, il telefonino del magnate. E questa sì, va dritta tra le segnalazioni divertenti. Vorremmo poter dire che semplicemente a Elon Musk va stretto Twitter, ma evidentemente non è questo il problema.
Il problema è la gestione di Twitter che abbiamo visto, un incidente in attesa di concretarsi. Nel volgere di poche settimane Elon Musk ha cambiato idea sul rinunciare a Twitter come “covo di troll e fake” ed ha concretato l’acquisizione salvo poi annunciare un programma di “spunte blu a pagamento” naufragato a causa delle proteste che hanno dimostrato come potevano essere usate per creare nuovi fake e troll.
Mossa seguita a quella con cui ha antagonizzato gli impiegati storici della compagnia per spingerli a “lavorare di più” ottenendo dimissioni di massa che l’hanno spinto a tornare parzialmente indietro sui propositi di licenziamento.
Nel prosieguo il Magnate ha anche annunciato trionfale di aver sbannato Donald Trump, bloccato sul social dai fatti del sei gennaio, ottenendo una piccata reazione del Tycoon che gli ha sbattuto in faccia la superiorità di Truth dicendo che Twitter “non funziona bene ed è pieno di fake”.
Nel tentativo di attirare il Tycoon e ottenere il suo ritorno con maggior gratitudine, Elon ha usato un meme di Milo Manara, artista italiano che gli ha “tirato le orecchie” davanti a tutti accusandolo pubblicamente di “freebooting”, lo scippo del meme odiato dalle comunità nerd di cui Elon è spesso araldo.
Proseguendo nella sua campagna di unban, Elon Musk ha annunciato “a nome del popolo” (ovvero dei suoi seguaci) “l’amnistia di tutti gli utenti bannati negli anni”, potenzialmente trasformando Twitter in una 8chan a cielo aperto e consegnando Twitter ad ogni genere di troll. E qui cominciano i guai.
Le conseguenze di tale mossa non sono passate inosservate agli esperti.
“Quello che Musk sta facendo è pericoloso in modo esistenziale per varie comunità marginalizzate. E’ come aprire le porte dell’inferno in termini di caos che provocherà”
ha ammonito Alejandra Caraballo, esperta della Harvard Law Cyberlaw Clinic.
“Gente impegnata in molestie mirate dirette può tornare a diffondere dati personali, perseguitare in modo specifico, bullizzare in modo violento, istigare e celebrare la violenza, non posso neppure cominciare ad enunciare quanto pericoloso sarà”
E l’Unione Europea, nonostante l’idea di Elon Musk di chiudere di fatto gli uffici della compagnia a Bruxelles svuotandoli del personale col piglio del debitore convinto che se non apre la porta all’ufficiale giudiziario non possono portargli via i mobili, ha già fatto notare che Twitter dovrà obbedire alla regole, o rischiare multe continue o il blocco sul suolo Europeo.
Cui aggiungersi la citata nel precedente articolo “minaccia” di ritrovarsi fuori dagli store Apple e Google, di fatto rendendo impossibile all’evento
Stuzzicato dalla giornalista conservatrice Liz Wheeler, Elon Musk però dichiara di avere la risposta in tasca. Ed è la stessa di Donald Trump, del “Freedom Phone”, della Russia Putinista e di Bender il robot di Futurama.
Semplicemente, se a Elon Musk non sarà consentito avere l’app di Twitter sui cellulari in commercio creerà un suo cellulare, col piglio di Bender che scacciato da un casinò giurava ne avrebbe fatto “uno tutto suo col blackjack e le squillo di lusso, anzi, senza casinò e senza blackjack”.
A onor del vero va precisato che lo stesso Elon Musk dichiara che “spera che non si debba arrivare a tanto”, ma tanto basta ad ottenere migliaia di condivisioni e i fan in sollucchero.
Va anche detto che questo ipotetico TELONfone, non ancora esistente ma descritto come “superiore agli spioni Apple e Google che molti butterebbero” non ha tante garanzie di trionfo.
Come ricorda il caso della Russia Putinista che sogna di produrre propri computer e motori grafici per videogiochi per liberarsi dall’Occidente senza riuscirci, una piattaforma tecnologica è buona come il suo ecosistema.
Anche tra i fan hardcore di Elon Musk, quanti sarebbero pronti a gettare il loro cellulare per comprarne uno sul quale al “day one”, e per non si sa quanto, girerebbero solo il numero ristretto di app e giochi già preinstallati?
La forza di Apple e Google è nel numero di programmi disponibili sugli store del resto: un “TELONfone”, siamo realistici, partirebbe da zero.
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