La donazione di organi è tessuti è uno dei più importanti doni che un essere umano possa fare, post mortem, ad un altro: eppure articoli diffamatori come I donatori di organi sono vivi quando i loro organi vengono prelevati! intervengono a far trionfare l’egoismo e la negazione di scienza ed umanità.
Perché, ovviamente, un intero consesso di medici ed esperti potrà parlare per mesi, anni dell’importanza della donazione, ma il Popolo della Rete, folla 2.0 che tra Gesù e Barabba sceglie sempre Barabba, leggerà un sordido scartafaccio firmato “Catwoman sconfigge il male!” e deciderà che se l’ha letto su Internet deve essere vero.
Ecco così che siamo assediati da richieste di questo orrendo pseudomeme
Arricchita da un lungo non-sequitur basato sulla teoria della Montagna di Letame: semplicemente si affastellano un sacco di parole più o meno fiorite, nell’opulento stile della superca**ola di Amici Miei, in modo da costringere l’interlocutore causale a confutare il blocco, oppure, in una perversione dell’Onere della Prova, a dichiarare che se l’ha detto Catwoman contro il Male su Facebook deve essere sicuramente vero.
I donatori di organi sono vivi quando i loro organi vengono prelevati! E gli somministrano solo un paralizzante ma non un anestetico, ma loro sentono tutto!
Prima del 1968 una persona fu dichiarata morta solo dopo l’ultimo respiro e il cuore fermo per un determinato periodo di tempo.
L’attuale terminologia “Morte Cerebrale” era inaudita.
Quando i chirurghi si resero conto di avere la capacità di prendere gli organi da una persona apparentemente “vicina alla morte” e di impiantarli in un’altra persona per mantenere vivo il ricevente più a lungo, fu aperto un “vaso di Pandora”.
All’inizio, attraverso prove ed errori, hanno scoperto che non era possibile eseguire questo “miracoloso” trapianto di organi prelevati da qualcuno veramente morto, anche se il donatore era senza circolazione per solo pochi minuti, perché il danno d’organi si verifica in brevissimo tempo dopo la fine della circolazione.
Per giustificare le loro procedure sperimentali è stato necessario per loro trovare una soluzione che fosse il modo in cui il termine “Morte Cerebrale” è stato ideato.Fanno molto per ottenere i tuoi organi.
Perché un organo sia adatto per il trapianto, deve essere sano e deve provenire da una persona vivente.
Una volta che DBD (Donazione dopo morte cerebrale) o DCD (Donazione dopo morte cardiaca) è stato verificato e il permesso è stato strappato da familiari sconvolti, il “donatore di organi” “subisce ore, a volte giorni, di trattamento tortuoso per proteggere e preservare nel contenitore i ” pezzi di ricambio! ”
Il “donatore di organi ” è costretto a sopportare lo straziante e doloroso trattamento chimico in corso di preparazione all’asportazione di organi.Il “donatore” ora è un deposito di organi e utilizzato per il solo scopo di preservare organi fino a quando un destinatario compatibile può essere localizzato.
La donazione dopo la morte circolatoria (DCD) può essere eseguita su donatori neurologicamente intatti che non soddisfano i criteri di morte neurologica o cerebrale prima dell’arresto circolatorio. Questo commento si concentra sui problemi più controversi relativi ai donatori previsti dall’implementazione obbligatoria di DCD per la morte imminente o cardiaca negli ospedali di tutto il territorio degli Stati Uniti.La verità del trattamento orribile e la MORTE DEL “DONATORE”
La rimozione dell’organo viene eseguita mentre al paziente viene somministrato solo un agente paralizzante ma SENZA ANESTESIA!
L’estirpazione di organi multipli, in media, richiede da tre a quattro ore di operazione durante il quale il cuore batte, la pressione sanguigna è normale e la respirazione si sta verificando anche se il paziente è su un ventilatore. Ogni organo viene tagliato via prima che il cuore si fermasse.
È ben documentato che il battito cardiaco e la pressione arteriosa salgono quando si fa l’incisione. Questo vuol dire che durante l’anestesista nella chirurgia di tutti i giorni spesso accade che l’anestetico è insufficiente. Ma, come indicato, i donatori di organi non sono anestetizzati.C’è un numero crescente di infermieri e anestesisti, che protestano per la reazione, movimenti del presunto “cadavere”. A volte questi movimenti sono così violenti da rendere impossibile continuare a prelevare gli organi. Per questo motivo molti nella professione medica si sono completamente allontanati da questo programma.
Gli ospedali di New York stanno ordinariamente, di rutin “raccogliendo” gli organi dai pazienti prima che siano addirittura morti.
La denuncia accusa enti di trapianto senza scopo di lucro. Per esempio nel The New York Organ Donor Network i medici sono prepotenti nel dichiarare i pazienti cerebralmente morti quando in realtà sono ancora vivi.Il querelante, Patrick McMahon, 50 anni, afferma che un paziente su cinque mostra segni di attività cerebrale quando i chirurghi lo dichiarano morto e iniziano a distruggere le parti del suo corpo.
“Stanno giocando a Dio”, ha detto McMahon, un ex coordinatore di trapianti che sostiene di essere stato licenziato a soli quattro mesi dal ruolo per aver parlato della pratica.
Ha detto che il Network di trapianti porta moltissimi soldi” vendendo gli organi che ottengono dagli ospedali.
“Cuori, polmoni, reni, articolazioni, ossa, innesti di pelle, intestini, valvole, occhi: sono tutti soldi”.Il veterano dell’Aeronautica militare e l’ex infermiera hanno aggiunto che gli ospedali finanziariamente tesi sono facilmente influenzabili per dichiarare che un paziente è morto cerebralmente perché sono desiderosi di liberare spazio.
La causa, depositata nella Corte Suprema di Manhattan nel 2012, cita una vittima di un incidente automobilistico di 19 anni che stava ancora lottando per respirare e mostrava segni di attività cerebrale quando i medici davano il via libera per raccogliere i suoi organi.
Funzionari della rete, tra cui il direttore Michael Goldstein ha molestato il personale del Centro medico dell’Università di Nassau per dichiarare che l’adolescente è morto, affermando durante una teleconferenza: “Questo ragazzo è morto, hai capito?” Ma secondo McMahon il diciannovenne avrebbe potuto riprendersi.La causa cita altri tre esempi di pazienti che erano ancora aggrappati alla vita quando i medici hanno dato una “nota” – una dichiarazione ufficiale da parte di un ospedale che un paziente è cerebralmente morto.
La causa sostiene che un uomo è stato ammesso all’ospedale della contea di Kings a Brooklyn, e un mese dopo ha mostrato di nuovo attività cerebrale.
McMahon ha protestato ma alla fine l’uomo è stato dichiarato cerebralmente morto ei suoi organi sono stati raccolti.Nel novembre 2011, una donna ricoverata all’ospedale universitario di Staten Island dopo un overdose di droga è stata dichiarata cerebralmente morta e i suoi organi stavano per essere raccolti quando McMahon si accorse che le veniva dato un “anestetico paralizzante” perché il suo corpo stava ancora sobbalzando. “Aveva il cervello in funzione quando le stavano tagliando sul tavolo”, ha detto a MailOnline.
“Le avevano dato un paralizzante e non c’è motivo di dare a un morto un paralizzante”.
Ha detto che ha affrontato la persona che glielo ha dato ed è rimasto senza parole.
“Alla fine ha detto che gli è stato detto di farlo perché mentre le tagliavano il petto aperto, muoveva il petto.
E un paralizzante ti paralizza solo, non fa nulla per il dolore”, ha detto. McMahon ha aggiunto che i chirurghi “prendono tutto” per quanto riguarda le parti del corpo. “Le hanno preso gli occhi, le articolazioni.
Secondo la causa, quando McMahon indagò ulteriormente sul caso, un altro dipendente del Network disse al personale ospedaliero che era “un piantagrane non addestrato con una storia di problemi e domande frivole”.
McMahon ha aggiunto che i membri dello staff che raccolgono più organi durante l’anno si qualificano per un BONUS natalizio.
“Se i consiglieri fanno bene il loro lavoro, prendono molti organi, riceveranno un BONUS a dicembre”, ha detto.
Il veterano, che ha lavorato presso il Network di donatori organi tra luglio e novembre, ha detto che ci sono circa 30-40 dipendenti che vanno negli ospedali e cercano di ottenere firme e donazioni.
Addebiti fatturati medi stimati per ogni trapianto: Cuore 1.000.000 di dollari, Doppio polmone: 800.000 dollari, Fegato: 580.000 dollari, Rene: 275.000 dollari.Più di 123.000 persone sono in lista d’attesa per trapianti di organi negli Stati Uniti, 100.000 dei quali sono in attesa di nuovi reni. Tuttavia, la necessità di organi sani supera di gran lunga le donazioni. Solo 28.000 trapianti sono stati completati, secondo i dati nazionali del 2014 provenienti dalla rete statunitense per gli appalti e il trapianto di organi.
Sulla base di un’intervista nel 2013 con il dott. Paul Byrne, un neonatologo di 80 anni che fischiò il lato oscuro degli ospedali, ha capito che il concetto di “Morte Cerebrale” è una truffa che ha lo scopo di legittimare l’omicidio di persone viventi al fine di raccogliere i loro organi.
Queste persone (che spesso finiscono negli ospedali a seguito di incidenti automobilistici o overdose o simili) ricevono farmaci per la paralisi durante la rimozione dell’organo, MA NON ANESTESIA !!!
Il personale medico letteralmente li apre questi innocenti come se fossero casse e strappa i loro organi, uno per uno, lasciando il cuore per ultimo, dopodiché sono morti.
Questo non è uno scherzo. Svegliate gente!!!
Se non volete essere torturati a morte da sadici medici, dichiarate NO AL TRAPIANTO DEGLI ORGANI!!!
Esiste un solo modo per sconfiggere la teoria della Pila di Letame. Smontare il testo pezzo dopo pezzo
E chi te l’ha detto? Tuo cugino? Catwoman? Guarda che qui vicino abbiamo Batman che dice cose assai brutte di te (ed al contrario di Catwoman, lui supereroe lo è sempre, mai terrorizzato Gotham coi furti), e ci sono pure Robin e Flash, e Flash è un anatomopatologo, che mi dici ora villano?
Scherzi a parte, non bisogna essere Barry Allen, scienziato e medico forense, per capire che questo meme confonde, oseremmo dire con colposa arroganza se non con dolo, la morte cerebrale col coma profondo.
La differenza è purtroppo evidente: mentre nello stato vegetativo continua ad esistere una se pur lieve attività cerebrale, la morte cerebrale, come suggerisce la parola stessa, comporta la cessazione irreversibile di ogni funzione.
Purtroppo si continua a confondere la condizione di stato vegetativo con la morte cerebrale. In quest’ultimo caso la corteccia cerebrale smette di funzionare in modo “irreversibile”. Il soggetto viene mantenuto in vita con il supporto respiratorio artificiale. Per questo motivo, in questa condizione è possibile donare organi e salvare/migliorare la vita di diverse persone.
La condizione di stato vegetativo è, invece, una condizione di ” coma ad occhi aperti” dove non ci sono segni di contatto con l’ambiente pur essendo possibili movimenti e percezioni. In questo caso la corteccia funziona, seppur in modo alterato. Dallo stato vegetativo si può migliorare, questa condizione è spesso il momento di passaggio dal coma al cosiddetto “risveglio”. L’errata informazione che i giornalisti continuano a fornire è tanto più grave in quanto scoraggia la donazione degli organi instillando nei lettori l’idea che dalla morte cerebrale si può “resuscitare”.
Altro che “paziente che sente dolore”, altro che “è vivo ma paralizzato” ed altre scene splatter: una volta che il tuo cervello smette di funzionare, il sipario cala, le luci si spengono e quello che prima era un essere umano vitale e sereno ora è solo un pezzo di carne le cui funzioni corporee vengono proseguite da macchinari.
Sostanzialmente non esiste resurrezione miracolosa, non esiste ritorno dalla morte cerebrale.
Lo stato di un individuo affetto da morte cerebrale comporta la cessazione di ogni attività cosciente, totale ed irreversibile: si possono avere casi in cui il cuore possa continuare a battere.
La situazione è perfettamente spiegata da questa serie di slides, tratte dal Corso La «MORTE ENCEFALICA», di Pier Paolo Donadio Imola, 12 aprile 2016 PPD 2016.
Sostanzialmente e riassumendo in modo semplificato, ligio al nostro intento di spiegare anche ad un bambino di quattordici anni ben scolarizzato (ancorché non agli abitanti della notte di Gotham City, perché il Commissario Gordon poi ci disprezzerebbe…), esiste uno stretto rapporto tra cervello, cuore e polmoni.
In condizioni ordinarie il cervello ha bisogno di sangue ricco di nutrienti e di ossigeno per vivere.
Il sangue glielo pompa il cuore, l’ossigeno ce lo mettono i polmoni.
Il cervello si procura l’ossigeno “ordinando” ai polmoni di continuare a respirare, ma non ha bisogno di dare “ordini diretti” al cuore. Il cuore continua a battere finché gli passa sangue ossigenato dentro, grazie all’attività del nodo senoatriale, il c.d. pacemaker naturale.
Quando infatti il nodo senoatriale smette di funzionare come si deve, un essere umano può subire l’impianto di un pacemaker artificiale e vivere felice per diversi anni, una vita intera, con una “scatoletta” che dice al cuore come deve battere pompando sangue ben ossigenato in tutto il suo corpo e tenendo quindi vivi e in salute tutti i suoi organi.
Succede quindi questo scenario
Si evidenzia che il cuore ha bisogno, per continuare a pompare nutrienti nel corpo e tenere ogni organo in perfetto funzionamento di sangue ben ossigenato e ricco di nutrienti, ed è perfettamente in grado di continuare a farlo anche in un corpo ormai morto, dove il cervello ha smesso di funzionare.
E come fa a farlo?
Lo fa perché grazie alle meraviglie della scienza moderna, una volta accertata la morte cerebrale, in presenza di un donatore di organi, subentra la medicina che fornisce ai polmoni (mediante un ventilatore meccanico) gli strumenti per continuare a funzionare, surrogandosi al cervello e dandogli “l’ordine di continuare a respirare” ed il cuore per questo “non si accorge” di essere in un corpo morto e finché gli arriva sangue ricco di nutrienti (forniti da una flebo) e ossigeno (fornito dai polmoni artatamente forzati a funzionare ancora) continua a fare il suo lavoro.
Semplicemente, staccando quel ventilatore, il cuore continuerebbe a battere fino ad aver portato ogni stilla di ossigeno e nutrienti in giro per il corpo, poi, all’improvviso, avendo finito ogni risorsa si fermerebbe non avendo più esso stesso il materiale per funzionare.
Se proprio non avete voglia di prendere un libro di medicina perché Catwoman su Facebook vi ha detto di no, accettate almeno che Flash vi porti una copia di Esplorando il Corpo Umano o Cell at Work!, serie animate educative per i ragazzini dove i Globuli Rossi sono raffigurati rispettivamente da buffi omini colorati con un marsupio pieno di bollicine di ossigeno o graziose signorinelle che si trascinano dietro scatoloni di bombole di ossigeno, ed i nutrienti vengono raffigurati da zuccheriere o caramelle, goccioline d’acqua e pinatas con braccine e gambine pronte a rilasciare i loro elementi essenziali, o fattorini con scatoloni pieni di combustibile.
Finché agli organi arrivano sangue e nutrienti, essi continuano a funzionare: in Esplorando il Corpo Umano e Cell at Work! ciò viene raffigurato da dei manovali che gettano nella fornace gli elementi graziosamente forniti dai bizzarri esserini o dalle signorinelle che passano a consegnarli.
E poco importa agli “immaginari manovali” se nel cervello ci sia ancora l’Omino Barbuto di Esplorando il Corpo Umano che dà gli ordini ai neuroni, oppure l’Omino Barbuto sia ormai un decomposto cadavere in un edificio in rovina circondato da neuroni ormai moribondi: senza farsi alcuna domanda, finché il cuore pompa e gli manda nutrienti, fanno funzionare gli organi.
E finché i polmoni vengono “costretti” a funzionare artificialmente, il cuore non cesserà mai di battere, e gli organi continueranno ad essere tenuti in vita.
Quindi, eviteremo di dover trapiantare organi ormai in stato di decomposizione.
Ma il donatore, a quel punto, è bello che morto
Una rondine non fa primavera.
Se io vi dicessi che esistono uomini sopravvissuti al crollo di un palazzo, voi andreste a lanciarvi da un palazzo per provare?
Come ci ricordano i colleghi di BUTAC, i casi citati sono borderline: donatori che hanno dato il consenso, tutti pensavano non ce l’avrebbero fatta ed era imminente la morte cerebrale, invece ce l’hanno fatta, sono tornati a casa.
Sarebbe bellissimo se ogni moribondo potesse tornare a casa risanato, e, a volte, avviene. A volte schivi quella pallottola: a volte no.
Ha senso per questo diventare egoisti urlatori di teorie antiscientifiche come I donatori di organi sono vivi quando i loro organi vengono prelevati! per giustificare il proprio egoismo?
Non sarebbe meglio fare come il Paolo Bitta di Camera Cafè, che, onestamente ancorché assurdamente, asserisce che non donerà mai gli organi nella segreta speranza che i marziani lo vogliano resuscitare e per non farli trovare in difficoltà dicendo di aver dato i reni a qualcun altro?
Al tempo, miei giovani abitanti di Gotham City
Sapete in cosa è dannatamente bravo un anestetista? Nel tenere in vita un paziente in profondo stato di sedazione, esaminando tutti i processi “automatici” che un cervello sano esegue per mantenere l’attività che abbiamo descritto prima.
Come ricorda l’anestetista citato nel linkato articolo, proprio la professionalità medica di chi per tutta la vita ha studiato quei procedimenti, è in grado di replicarli col minimo errore continuando a far entrare ossigeno in quei polmoni, quindi facendo battere quel cuore, anche quando il cervello non è più presente per farlo.
Per replicare qualcosa, devi conoscere quel qualcosa: l’anestestista non è solo colui che ti addormenta, ma è anche colui che dedica la vita a studiare quello che tiene in vita i tuoi organi quando sei sveglio e quando dormi, e, talora, viene chiamato a mantenere in ottimo stato gli organi di un morto che in vita aveva desiderato poterli donare.
Ovviamente quindi nessun anestetista presente somministerà anestetici a qualcuno che, essendo tecnicamente un cadavere, non sente assolutamente niente.
Ma questo non comporta che sia lì per somministrare misteriosi “paralizzanti” per strappare gli organi ad un vivo: vi abbiamo detto che la morte cerebrale è morte, e spiegato come i macchinari tengono gli organi vitali in un corpo morto: è lì per assicurarsi che il complesso meccanismo descritto funzioni senza intoppi, dato che non c’è più un cervello ad occuparsene da solo.
E di questo percorso possono far parte analgesia e curarizzazione, la cosiddetta “paralisi”. Ma di certo non perché il paziente sia vivo: come abbiamo detto, non lo è.
Il problema che abbiamo evidenziato è che a quel punto non c’è più un cervello, ma c’è attività indotta del cuore (nei modi che abbiamo detto), e sia gli organi che i muscoli continuano a ricevere nutrienti.
Torniamo alla metafora di Esplorando il Corpo Umano: nelle “fornaci” ci sono ancora degli omini che scaricano pinatas, caramelle e sacchetti di zucchero negli altoforni di organi e muscoli, ma non c’è più il “Maestro” che dica a quegli omini come agire, dato che il “Maestro” è morto ed il suo cadavere giace in un “Centro di Comando” distrutto.
Quindi, i muscoli mantengono comunque un tono e tagliati dal bisturi possono avere movimenti inconsulti: non più latori di vita di quanto lo fossero gli esperimenti di Galvani che somministrava scossette elettriche alle rane morte per farne muovere il cadavere.
Non vi è niente di sordido, niente di ripugnante nel donare gli organi: e, come BUTAC, chi chiediamo se chi ha diffuso questo appello sarebbe, in bisogno suo o di un suo congiunto, pronto a diffondere tali bufale antiscientifiche o pronto a implorare per la sua vita, rinnegando I donatori di organi sono vivi quando i loro organi vengono prelevati! per ottenere l’agognata salvezza per se stesso.
EDIT: Aggiornata una sezione sulla curarizzazione su consulto con medici.
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