Raccogliamo e rilanciamo la segnalazione dei colleghi di Facta, nota pagina di Fact Checking, che ci parla dei dati del Generale Figliuolo usati per la “truffa romantica”.
Anche noi rilanceremo l’agenzia e, essendo ormai nostro malgrado esperti in simili truffe, vi daremo qualche indicazione utile.
Secondo la ricostruzione di Facta, la scoperta per il vasto pubblico della truffa basata su Figliuolo è odierna, ed è stata rilanciata su Twitter.
Scoperta che però sottende un altro fenomeno: Figliuolo non ha mai avuto un profilo Facebook.
Come Draghi, siamo di fronte ad una Cosa Pubblica perlopiù di intaggabili, personalità col minimo interesse per il Web 2.0 e decisamente poco inclini alla grande comunicazione social dei loro predecessori.
Ma anche Draghi, abbiamo visto, ha un profilo fake, privo della spunta blu, che di tanto in tanto pubblica notizie sul Governo e post fingendo di parlare a suo nome.
Innocui rispetto a questa vera e propria truffa che ha colpito Figliuolo, ma oseremmo dire poco graditi.
È facilissimo creare la pagina Facebook di un famoso o di un personaggio che ricopre incarichi pubblici.
E l’uso è ancora più pericoloso.
Sarà successo anche a voi. Siete sulla pagina della Ferragni e un profilo a nome “Chiara Ferragni”, ma senza spunta blu, vi propone di partecipare ad una sorta di lotteria per vincere ricchi premi indicando dati personali e conti correnti.
Siete sulla pagina di uno scrittore, un fumettista, un divulgatore… una qualsiasi persona nota per avere un suo seguito fisso, ed un suo “clone” vi comincia ad importunare.
È una piaga del Web 2.0: l’attacco dei cloni, persone che non hanno più bisogno di stampare finti tesserini dei Carabinieri per terrorizzare gli anziani, ma possono ingannare un pubblico di ingenui ragazzini e adulti cresciuti a “Buongiornissimo Kaffeh” e foto di piedini.
In questo caso il profilo fake del famoso si interseca con una delle varianti della “Truffa 419 o alla Nigeriana”, la “truffa romantica”.
Parliamo della Truffa alla Nigeriana o “Truffa 419”, dall’articolo del Codice Penale Nigeriano che punisce simili tipi di frodi.
Nella truffa 419 il truffatore crea un’identità virtuale e fittizia che usa per interagire con la sua vittima.
L’esempio più noto è la truffa del “Principe Nigeriano”: un soggetto finge di essere un principe caduto in disgrazia che ha bisogno di una “modica” donazione (spesso parliamo di migliaia di euro) per rientrare in possesso del grande tesoro di famiglia e della dignità regale.
Promettendo a tutti coloro che hanno partecipato alla sua scalata al potere ricompense milionarie e titoli nobiliari
Un altro tipo di truffa è la “Romance Scam”, o truffa romantica.
In questo caso l’inganno non avviene con l’avidità, ma con l’amore: il truffatore finge di essere un soggetto di autorità (un militare, un nobile, il citato principe che cerca moglie…) seriamente interessato a interagire con la vittima.
Improbabili principesse di Zamunda in cerca dell’amore della loro vita a Mergellina e dintorni, generali dell’esercito con un vuoto nell’anima, eserciti di Banana33 (“Ma trentatrè l’età non è/capisci a me”) inviano profferte amorose a persone su Internet, vagliando poi le risposte.
Una volta trovato un soggetto vulnerabile, il truffatore secondo il canovaccio descritto da Ferradini comincia ad essere un tenero amante, sempre presente, carico di rose, poesie e spremute di cuore.
Quando la vittima è ben irretita si arriva allo stesso identico esito delle altre truffe “alla nigeriana”: il truffatore chiede alla vittima il solito “Money Transfer” a tre zeri per permettersi un biglietto aereo e il pernottamento per raggiungere la persona amata e scompare.
I truffatori particolarmente abili riescono, nel frattempo, a farsi anticipare qualche regalia, sovente con delle storie strappalacrime. E parliamo di vedove e ragazze madri che non possono permettersi una stufa per l’inverno, dignitosi ma modesti dignitari che apprezzerebbero un piccolo lusso ogni tanto e tanti piccoli gesti che sommati ammontano ad un bel gruzzolo.
A questo punto, comunque, il presunto seduttore/seduttrice sparisce.
La vergogna per essere stati truffati online da qualcuno che ha sfruttato il più elementare bisogno d’amore porta il truffato a non reagire per la vergogna.
Ed anche se qualcuno denunciasse, spesso letteralmente il truffatore è qualcuno che non ha niente da perdere e confida nei tempi dell’estradizione.
Figliuolo, riporta Facta, non ha un ufficio stampa cui rivolgersi. I colleghi hanno raccolto però la testimonianza di una vittima, confermando il citato modus operandi.
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