Come avevamo previsto (e il nostro archivio ci è testimone), la morte di Giuseppe De Donno non trova cordoglio, ma una miriade di speculazioni con il lezzo dello sciacallaggio. A questo giro i complottisti hanno tirato fuori uno screenshot che mostrerebbe “l’ultimo post di De Donno” pubblicato su Facebook in cui si fa riferimento alla ormai nota “scadenza delle terapie sperimentali” (i vaccini, ovviamente).
Questo il messaggio attribuito a De Donno:
In concomitanza con la scadenza (20 ottobre 2021) dell’autorizzazione d’emergenza alle terapie sperimentali (Normativa EU 507/2006, Art. 4) arrivano sì le terapie miracolose.
Dopo aver debitamente screditato e vietato terapie e farmaci esistenti sul mercato, dopo aver ammazzato migliaia di persone con le Circolari Ministeriali di ‘tachipirina e vigile attesa’, dopo aver terrorizzato milioni di persone depredandole da ogni capacità cognitiva, inducendole a divenire cavie per terapie geniche sperimentate per la prima volta sull’uomo…
Ecco a voi gli ‘Anticorpi Monoclonali’, che altro non sono se non estratti di plasma iperimmune rubato a poveri volontari guariti e regalato a Big Pharma per farne la pozione magica a prezzi esorbitanti.
Quelle sacche di plasma avrebbero potuto salvare migliaia di pazienti Covid, specialmente in terapia intensiva. Al costo di 80 euro a sacca. Vietate. Ripeto. Vietate!
A proposito di monoclonali… Burioni ha le mani in pasta, forse potrebbe spiegare meglio di cosa stiamo parlando.
Questo è ciò che scrive l’autrice del post:
Ultimo post del 27 luglio.
DICHIARAZIONI SCOMODE IMMAGINO… LA REALTÀ VA OSTACOLATA.
avete tacciato di complottismo la verità che non avete voluto ascoltare. Ma non per questo non esiste. Nella faccenda terapia genica? Le mani in pasta tutti…..
ESISTONO E RIPETO ESISTONO LE CURE PER CHIUNQUE SI AMMALI. FARE LA CAVIA NON È PER TUTTI.
è questa la medicina. De Donno
Della scadenza dei vaccini e delle terapie in arrivo in Europa abbiamo già parlato, e per questo vi rimandiamo agli articolo dedicati.
Alcuni tra gli stessi sostenitori di De Donno dubitano sull’attendibilità di questo post: “Non si sarebbe espresso così”, scrivono. Di tali dichiarazioni ci sarebbe stata traccia anche negli articoli che i quotidiani nazionali, ma non si trova alcun riscontro. Soprattutto, notiamo che accanto all’orario (“3h”) in cui sarebbe stato pubblicato il post compare il simbolino della privacy ristretta ai soli contatti.
Se così fosse non sarebbe possibile verificare, ma c’è di più. Con la freccetta rossa abbiamo indicato l’immagine del profilo, che risulta quasi oscurata del tutto. Perché? Lo screenshot, in ogni caso, dimostra che si tratta di un post che De Donno avrebbe pubblicato su Facebook, e noi cerchiamo “giuseppe de donno” su Facebook. I primi due risultati ci portano alla pagina Facebook e al profilo privato del medico scomparso, gli altri sono casi di omonimia.
Ora, riguardate attentamente lo screenshot che ci segnalano: in alto compare il nome 100 Giorni da Leoni, un gruppo Telegram che non è l’autore del post, infatti è un gruppo dove tutti possono inserire messaggi. Gli admin si sono mossi subito per indicare che il post è fake, ma qualcuno sta facendo girare lo screen con il nome del gruppo screditandolo facendo sembrare che siano loro a promuoverlo. Se visitiamo il loro canale Telegram ci accorgiamo che martedì 27 luglio è stato condiviso l’articolo sulla morte di De Donno. Tra i commenti troviamo la soluzione dell’enigma:
Il messaggio, quindi, non è l’ultimo post di De Donno: è il post dell’utente M., come lei stessa afferma su Telegram e come dimostra l’immagine del profilo, che abbiamo parzialmente nascosto proprio come fanno gli utenti che hanno ripreso il post su Facebook per attribuirlo a De Donno.
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