Editoriale

I Cinque Stadi del Bufalaro – Il Teorema di Kubler-Ross-Shadow

Giusto nella nota di ieri, nella celeberrima lista degli Utenti di Mer*a, i Canuomini senza pollice opponibile ma con tanto da dire che il qui presente moderatore Shadow incontra nella sua vita, ne avevamo trovato uno assai particolare, cui dedicheremo il Teorema di Kubler-Ross-Shadow.

Si parlava dell’utente Eddai, conferma! il patteggiatore seriale che, dinanzi ad una notizia che non si confà alla sua particolare visione della realtà, comincia a contrattare col primo moderatore che incontra come se fosse al mercato del Pesce chiedendo che la sua PostVerità e la Verità si incontrino a metà strada

Là, dove l’impossibile ed il possibile si mescolano nel possimpibile… – tratta da Twitter

Nella mia precedente nota descrivevo un ipotetico e triste dialogo, di poco variato da quello avvenuto nella vita reale

“Ho visto un ne-uomo di colore che pagava 35 euro al PD”
“Non esiste, è una bufala”
“Ma neppure 20?”
“No”
“Ma era un ne-uomo di colore?”
“Sì ma non c’entra”
“Quindi c’era?”
“Certo!”
“Allora mettete precisazioni”
“Ma era bufala”
“E che vi costa…”

E la tragedia si sta ripetendo ancora adesso: il Teorema di Kubler-Ross-Shadow si applica ogni qual volta in campagna elettorale una notizia che qualcuno per calcolo, faziosità o tifo vorrebbe conformarsi alla sua ipotesi, si rivela diverso.

Esempio recente, il post odierno di un nostro collaboratore su alcune raccolte di bufale attribuite a Zingaretti

Ma andiamo con ordine

Perché teorema di Kubler-Ross-Shadow?

L’orignale Modello di Kubler-Ross è un modello di indagine psicologica che spiega le reazioni umane davanti al lutto ed al dolore, riassumendole come di seguito

  1. Negazione: Chi subisce un forte dolore lo negherà. Ad esempio, la persona informata di una grave malattia chiederà ripetutamente un secondo parere ad altri medici, oppure si convincerà che in fondo è abbastanza in salute per non doversene curare
  2. Rabbia: Chi subisce un forte dolore e non può negarlo proverà rabbia. Ad esempio, il malato terminale che ha scoppi d’ira e sbalzi d’umore esprimendo frustazione verso chi lo circonda
  3. Patteggiamento: Chi subisce un forte dolore, dopo un po’ di tempo nella rabbia patteggerà. Ad esempio, il malato terminale potrà riscoprire la Fede pregando Dio di concedergli qualche mese in più di vita o cercherà di farsi dire dal medico che cambiando stile di vita potrà rosicchiare qualche mese in più
  4. Depressione: Chi subisce un forte dolore potrà rischiare di cadere nella depressione. Ad esempio, il malato terminale che si lascia andare perché “Ormai è finita”
  5. Accettazione: Solitamente è lo stadio finale. Ad esempio, il malato terminale che “Rimette a posto le sue faccende” e serenamente accetta di vivere al meglio gli ultimi giorni di vita riappacificato col mondo

Ma il teorema di Kubler-Ross-Shadow che ha di diverso rispetto al modello di Kubler Ross?

Sostanzialmente l’oggetto. Esso parla delle reazioni alle bufale.

Prendiamo, ad esempio, un politico del partito opposto a quello del bufalaro che compie un passo falso.

Arriviamo noi di Bufale e dimostriamo che no, Tizio non ha mai scritto quei post rancorosi e sgrammaticati, e Tizio non ha la quinta elementare mista malto.

Quindi arrivano i nostri amici bufalari, e le loro reazioni sono sempre le stesse

  1. Negazione. Colpiti da un forte dolore lo negheranno. Dedicandoci commenti tipo “Bufale è la buffala!” o “Bufale scrive la bufala ma miocuggino mi ha passato il link che dice che è vero”
  2. Rabbia. Esattamente come il malato terminale che esprime frustrazione con scoppi d’ira e sbalzi d’umore, il bufalaro medio invade le nostre pagine con l’espressione più simile alla rabbia virtuale: il rosico. I commenti diventano inquietanti scoppi d’ira alla “Kivvipaka? Vi paka la kasta? Perkè siete pakati? I padroni masoni vi hanno pakato?”, “Rosikate? Cuanto rosicate, perché non rosikate, [inserire bestemmia] se non rosikate vi ammazzo rosikoni!!” se non direttamente minaccioni tipo “Quando governeremo noi vi faremo kiudere pennivendoli vi prendiamo a casa faccetta a noi!!!!” “Scusa coso, non avevi detto due minuti fa di aver votato chi ha vinto?” “Stron*o ti vengo a menare so dove vivi!” o altre becere espressioni di futile rabbia.
  3. Patteggiamento. Esaurita la rabbia, che spesso conduce al Lato Oscuro, il ban e le segnalazioni a Facebook, comincia il patteggiamento. Con forme tipo “Eddai, non ha scritto lo svarione ora, ma nel 1970 ha scritto una cosa che se chiudi un occhio e storci la testa forse passiamo il tag da BUFALA a PRECISAZIONI?” “No!” “Eddai che vi costa! Se scendiamo almeno a DISINFORMAZIONE dico a mio cugino di cliccare e sono dieci centesimi di euri…” “No, ti facciamo noi un bonifico di venti centesimi se sparisci” “Ma che ti costava, villanzone!”
  4. Depressione. Una volta falliti tutti questi tentativi di assalto alla diligenza, resta la depressione. Il bufalaro se non è stato lietamente bannato, sparisce e riappare sulla sua bacheca con un mesto “Oi raga, Bufale mi ha bloccato che volevo svelare la buffala, non ci posto più sono triste…”
  5. Accettazione: Al contrario del Modello di Kubler-Ross, raramente un bufalaro accetta. Accade una volta ogni tanto: il soggetto ci scrive di aver piantato una buriana per niente e diventa più responsabile.

Ma il più delle volte sale e scende dai gradini 1 e 4 del Teorema di Kubler-Ross-Shadow come un criceto impazzito.

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