Ci segnalano i nostri contatti una discussione su X secondo cui i cercapersone in Libano sono esplosi perché il Mossad ha i numeri di tutti i membri di Hezbollah e Hamas e quindi è stato in grado di contattarli uno per uno.
Tale messaggio dichiara una assoluta mancanza di conoscenza del meccanismo con cui i cercapersone funzionano: è anche comprensibile e non staremo qui a bacchettare l’utente oltre. Come abbiamo spiegato nel primo articolo, e come spiegheremo in un approfondimento successivo previsto per questa settimana, dal momento della chiusura del servizio Teledrin del 2005, ma ancora prima dall’abbandono di fatto della tecnologia con la diffusione di massa dei cellulari tradizionalmente legata allo StarTAC Motorola del 1996 i cercapersone sono diventati un oggetto mistico e sconosciuto.
Il post viene inoltre arricchito da una vena complottistica invalidata dalla premessa invalida.
Secondo tale teoria il Mossad (indicato come colpevole a prescindere) avrebbe “tutti i numeri di telefono di Hamas” e quindi avrebbe potuto impedire l’attacco del sette ottobre. Lapalissiano che non esistendo tali numeri, il sillogismo sia invalido alla fonte.
I cercapersone usati dai membri di Hamas, cloni su licenza di uno dei pochi modelli prodotti per attività di nicchia come gestione emergenze e smili, il Gold Apollo Rugged AR924, sono sostanzialmente i discendenti dei nostri Teledrin
Al pari dei Teledrin nostrani non si poggiano sulla rete radiomobile regolare, ma su ponti radio indipendenti dal segnale radiomobile.
I più anziani tra voi ricorderanno come funzionava davvero il Teledrin: contattavi un apposito numero di telefono, il numero 168, chiedendo di contattare l’utente del cercapersone, che veniva così edotto del fatto di essere stato cercato da qualcuno (un medico ad esempio da pazienti o dalla struttura ospedaliera, un professionista da un cliente importante…) correndo così a cercare un telefono fisso o pubblico per richiamare
Non c’è alcun bisogno quindi di conoscere i “numeri dei teledrin” per farli squillare perché essi non hanno un numero.
La teoria è una corruzione di una delle ipotesi possibili per la tecnica usata dal presunto responsabile dell’attentato (al momento si sospetta il Mossad). Le tesi principali vedono una minuscola carica esplosiva che abbia “stimolato” la detonazione delle batterie al litio contenute nel modello AR924 (dotato di batterie al litio ricaricabili con USB-C come un moderno cellulare), una sorta di “surriscaldamento” indotto nelle componenti interne con simile effetto o problemi alla batteria affini a quelli del Samsung Note 7 (quest’ultima ipotesi assai meno probabile per tempistiche, numero di esemplari coinvolti e portata dell’esplosione).
In ogni caso nessuno conosce “i numeri del Mossad”.
Foto di copertina di Mehr News Agency, CC BY 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=152821096
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