“Sono gli abitanti di Amatrice, e non frega un ***** a nessuno”
La disinformazione scientifica funziona così: trovato il nemico di turno, ecco che il disinformatore cerca di schiacciarlo, annientarlo e diffamarlo con ogni mezzo, anche al costo di ridurre persone a caso, come gli abitanti di Amatrice, al mezzo stesso.
Oggi la vittima di turno è Papa Bergoglio, giù vittima di una santa alleanza di “presunti atei hardcore” e personalità politicamente orientate scontente dal fatto di non poter ricostituire la triade “Dio, Patria e Famiglia”, essendo stati di fatto sdoganati dal rappresentante sindacale del primo.
Quindi, ecco che profittando della stagione invernale personalità in cerca di vendetta contro Bergoglio ricorrono al venticello della calunnia:
Ci fossero africani, recita la vergognosa didascalia, il Papa li definirebbe campi di concentramento e l’ONU ci condannerebbe per tortura. Invece sono gli abianti di Amatrice e non frega un ca**o a nessuno
E in questa bufala vi è di tutto: coprolalia, attacchi al nemico di turno della veraggente, un linguaggio povero, misero, ingiurioso e stentato, indinnato ed indinniante e tutti i caratteri fondanti della Bufala del Giustiziere.
Abbiamo una visione del mondo brutalmente semplice: da un lato abbiamo i “buoni che soffrono”, gli abitanti di Amatrice sotto la neve, dall’altro abbiamo un esercito dei cattivi un vero e proprio asse del male a sfondo nazionalpopolare che comprende gli africani, il Papa e l’ONU.
Nel mezzo, il Popolo della Rete, la Folla Manzoniana 2.0, la plebe indinniata che può combattere l’asse del male urlando e sbraitando su Internet, condividendo e far girare dal comodo delle loro case anziché, ad esempio, uscire di casa e fare qualcosa di buono per gli abitanti di Amatrice.
Anche se in questo caso non ci sarebbe neppure bisogno di tanto livore, anzi non ve ne è.
Questa raccolta di foto è un falso, un caso di disinformazione costruita a tavolino cercando foto ormai datate e spacciandole coscientemente per recenti.
Possiamo infatti escludere un mero errore dato dalla funzione accadde oggi di Facebook dal fatto che la galleria di immagini è ormai costantemente reiterata da giorni.
E le foto provengono da articoli della stampa locale del 2017, relative al terremoto di Norcia del 26 Ottobre 2016.
Qualcuno ha semplicemente deciso di fare una pratica ricerca su Google con le keyword “Amatrice neve camper” o simili per ottenere delle foto da esibire come feticcio per provare la sua sviata tesi.
Nel farlo, offendendo il lavoro di chi, invece che berciare livore dietro un monitor, ha fatto e sta facendo qualcosa per le vittime dei terremoti nel Centro Italia del periodo 2016-2017, come ad esempio la Protezione Civile, che rende disponibile monitorare con un click la consegna degli alloggi temporanei e lo stato complessivo dei luoghi.
Cosa che ovviamente, non avete fatto: vomitare livore su Internet è più facile.
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