NESSUNA FONTE I richiedenti asilo vogliono avere Sky. Scatta la protesta
[Attenzione, articolo aggiornato a questo link]
Una notizia, rimbalzata in ogni antro del web, riporta che alcuni richiedenti asilo hanno protestato perché vogliono Sky presso il centro di accoglienza. L’articolo è stato riportato dal Giornale di Vicenza il 9 agosto:
VICENZA. Vogliono Sky per potersi guardare il campionato di calcio. Alcuni richiedenti asilo (circa una ventina) ospitati al centro culturale San Paolo in via Carducci, gestito dalla cooperativa Cosep, si sono presentati in questura nella speranza di essere accontentati dopo essersi sentiti rispondere picche dai responsabili della struttura che li accoglie. Gli stranieri hanno inoltre detto di essere stanchi di mangiare sempre le stesse cose e hanno chiesto di avere l’aria condizionata e di ottenere la carta d’identità.
La protesta è stata inscenata nel primo pomeriggio di lunedì, ma la notizia è trapelata solamente ieri. A presentarsi ai cancelli di viale Mazzini, attorno alle 14, è stato un gruppo formato soprattutto da stranieri di nazionalità nigeriana. I portavoce dei manifestanti sono stati ascoltati da un funzionario, dopodiché il gruppo è tornato al proprio alloggio.
La notizia è stata ripresa anche da Il Giornale, nel quale articolo si sottolinea che il motivo della protesta dei richiedenti asilo fosse la mancanza di un abbonamento Sky:
Già, perché loro intendono guardare il campionato di calcio che si avvicina e per nulla al mondo perderebbero una partita. Quest’anno c’è pure Cristiano Ronaldo: imperdibile. E dunque che fanno? Vanno in questura a protestare contro la cooperativa che li ospita (a spese dei contribuenti) per avere Sky.
Il Secolo d’Italia parla anche di aria condizionata. Si è trattato, in poche parole, di un sit-in di un gruppo di circa 20 richiedenti asilo, che nel pomeriggio di lunedì 6 agosto a Vicenza, di fronte alla Questura di viale Mazzini. I presenti, quasi tutti nigeriani, protestavano contro il Cosep, la cooperativa sociale ospitante, per avere delle risposte che ancora non riuscivano a ottenere. Come riporta Corriere della Sera, la protesta si è dimostrata pacifica:
l presidio non ha bloccato l’ingresso e l’uscita di altre persone dalla questura, infatti nei confronti dei manifestanti non è stato preso alcun provvedimento. I migranti sono una parte di quelli ospitati in via Carducci a Vicenza, nelle strutture del centro culturale San Paolo.
Il passaggio che più interessa la nostra analisi, però, viene riportato in maniera differente rispetto alle altre testate:
Ricevuti da un funzionario di polizia, hanno rivolto principalmente due richieste: una velocizzazione della pratica per le carte d’identità e un miglioramento delle condizioni dell’ospitalità. Ma tra le richieste ci sarebbe appunto anche quella di avere Sky.
Alcuni cittadini, incuriositi e sospettosi per la bizzarra richiesta di un abbonamento Sky, hanno fatto debunking e hanno contattato direttamente la Prefettura e la Questura di Vicenza. Tra di essi vi è F. B., un giornalista, che in un post su Facebook ha scritto:
Al giornalista, la Prefettura ha riferito che tra le richieste dei richiedenti erano relative alle iscrizioni anagrafiche, dunque ai certificati di residenza. A parlare è il vice capo di Gabinetto, e non risultano richieste di abbonamento Sky.
Per avere una risposta, abbiamo provveduto anche noi a contattare la Questura. Al telefono ci hanno riferito di aver preso contatto con la cooperativa ospitante (Cosep) e che una piccola delegazione è stata ascoltata in Prefettura. Tra i punti discussi, non risulta alcuna richiesta di abbonamento Sky. L’unica “fonte” sarebbe quella anonima riferita dall’autore del Giornale di Vicenza al giornalista che per primo ha voluto verificare la notizia, ma non è dato sapere altro. Il dettaglio dell’abbonamento Sky è stato dunque ripreso da altre testate senza alcuna verifica.
Parliamo di nessuna fonte, dunque, perché non v’è certezza sull’attendibilità della richiesta di un abbonamento Sky da parte dei richiedenti protezione internazionale, e questo particolare aspetto non risulta alle autorità.
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