BUFALA La telefonata che spaventa Roma e i falsi allarmi diffusi via Whatsapp – Bufale.net

di David Tyto Puente |

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Sono numerosi i casi di falsi allarme diffusi in Europa in seguito all’attentato di Parigi, alcuni sarebbero delle vere e proprie bufale di pessimo gusto. Persino il calciatore Nainggolan è stato vittima di un falso allarme.

La falsa telefonata sulla bomba di Lepanto che spaventa Roma

Circola via Whatsapp l’audio di una presunta telefonata tra una donna e i suoi familiari in seguito ai falsi allarmi avvenuti a Roma in cui si sostiene che alla stazione di Lepanto la bomba c’era ma “ve la vogliono nascondere“:

Ricorda la bufala della metropolitana a Milano e Torino che circolavano prima dell’Expo (video-audio).
Se fosse stata davvero una bomba l’allarme non sarebbe durato così poco, visto il tempo impiegato dagli artificieri per dimostrare che si trattava di un falso allarme e che il tutto riguardava una busta contenente vetri rotti:

Le forze dell’ordine sul posto, dopo aver fatto evacuare l’area, hanno esaminato il “sacco” sospetto trovando solo dei vetri rotti, probabilmente appartenenti ad un narghilè.

Per l’occasione sono state create anche una pagina Facebook “La madre di Anastasia che rivela le cose” e un evento chiamato “Far licenziare la mamma di Anastasia dal Ministero degli Interni“.
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Visto come sono andate le storie che vi raccontiamo nella pagina successiva di questo articolo è probabile che qualcuno pagherà caro lo scherzetto diffuso via Whatsapp.

AGGIORNAMENTO ore 23:34

L’autore della falsa telefonata si è presentato alla Polizia che stava indagando. Si tratta di una mamma che non voleva far uscire la figlia e l’amica, come riporta Giornalettismo:

La donna ha riferito che ieri sera era al telefono con un’amica della figlia e, per convincere entrambe a non uscire di casa, ha inventato la storia dell’imminente attentato e il suo contatto con una persona inesistente che – aveva detto, per dar credito alle sue informazioni – lavorava al Ministero dell’Interno.
[…]
La donna – saputo a sua volta che la polizia postale era al lavoro per identificare i protagonisti della telefonata – ha deciso di presentarsi spontaneamente, con la figlia, negli uffici di polizia per chiarire la vicenda. Le loro deposizioni sono state raccolte in verbali che saranno trasmessi all’autorita’ giudiziaria. Lo riporta l’Ansa

Nella pagina successiva altri esempi finiti male.
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