BUFALA E il problema sarebbero i bambini non vaccinati? – bufale.net
Bufala Voltron: è il nome di una bufala che abbiamo catalogato ispirandoci, per la definizione, al noto robot a cartoni animati recentemente ritornato in voga su Netflix dopo una fortunata serie negli anni ’80. Come Voltron, il Difensore delle Galassie è in realtà un robot componibile, formato da cinque robot più piccoli che si fondono in un guerriero meccanico indistruttibile con cinque piloti in perfetta sintonia, una o più bufale vecchie, ampiamente sbufalate o semplicemente sorpassate vengono fuse dai viralizzatori in un testo con più bufale assieme, a volte con qualche disinformazione nel mix.
https://www.youtube.com/watch?v=ZeEbXV7Oymk
Si gioca a prendere l’utente medio per sfinimento: il bufalaro gioca sulla quantità, e sul fatto che anche se chi gli risponde lo facesse nel merito di parte delle sue proposte, potrebbe darsi con arroganza la vittoria a tavolino sul resto.
La retorica antivaccinista, in questo caso gioca, con brutale mancanza del più elementare principio di umanità, sulla demonizzazione del bambino immunodepresso che, in quanto tale, ha già problemi più gravi che memetti pieni di bufale e viralità, cercando di delegittimare e svilire la sua stessa esistenza una bufala per volta.
Faremo in questo caso quello che all’astuto Principe Lothor, nemico di Voltron che tanto astuto forse non era, non è mai venuto in mente: anziché sfidare Voltron, lo scomporremo nei suoi cinque (in questo caso sei) leoni e li abbatteremo uno dopo l’altro.
Genitori, nonni e familiari sono immunizzati per tutte le malattie?
Ma cosa cavolo state dicendo?
Ovviamente, parlando di contesto scolastico, solo una persona in assoluta malafede potrebbe chiedere le vaccinazioni di genitori, nonni e familiari, persone che, ovviamente, non passano le ore scolastiche a stretto contatto con l’immunodepresso.
Se il viralizzatore, nella sua disumana voglia di mistificare stesse dichiarando che il bambino immunodepresso sarebbe comunque destinato ad ammalarsi a casa casca male.
Diversi ospedali ed associazioni dei malati, quotidianamente e senza perdere tempo che viralizzatori senza cuore ed anima passano su Internet, forniscono aiuto e strumenti tecnici per i familiari dei bambini immunodepressi, spesso pazienti oncologici, in modo da rendere le loro case un posto sicuro.
Ed il genitore del piccolo immunodepresso sono i primi a porre in atto tutte quelle cautele, come ad esempio la vaccinazione ed una perfetta profilassi (che significa, per i meno colti, prevenzione) costante.
Una diagnosi di immunodepressione è una sfida difficile per tutta la famiglia che rende il conservare una vita normale e felice non solo per il piccolo affetto (che, ricordiamo, spesso viene da esperienze difficili come il cancro infantile), ma per i suoi fratellini e sorelline, rendendo i genitori che un meme del genere aggredisce e diffama con protervia vittime di un offensivo schiaffone a mano aperta scagliato da una mano rozza e violenta.
Maestri, bidelli e dirigenti scolastici sono immunizzati per le varie malattie?
Nel luglio 2017 l’Onorevole Patrizia Manassero ha, effettivamente proposto e, dopo alterne vicende, ottenuto un emendamento confluito nell’art 3-bis del DL Lorenzin, per cui
Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, gli operatori scolastici,
sanitari e socio-sanitari presentano agli istituti scolastici e alle aziende sanitarie nei quali prestano servizio una dichiarazione, resa
ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, comprovante la propria situazione vaccinale».
Se chi ha diffuso questo meme contro i bambini immunodepressi si fosse premurato di studiare la normativa contro cui si scaglia, non sarebbe incappato in un errore così grossolano.
Sostanzialmente, il cammino è lo stesso degli scolaretti: si comincia con un’autocertificazione, e naturalmente, autocertificare il falso comporta sempre conseguenze penali e civili gravissime.
E sì, l’ultima volta che abbiamo aperto un vocabolario (chi diffonde coscientemente questo meme non ci è pervenuto), maestri, bidelli e dirigenti, anzi, diciamo personale ATA, dato che la dizione “bidelli” denota una scarsa familiarità col sistema scolastico, sono, a tutti gli effetti, operatori scolastici, il secondo punto di questa esposizione è una bufala.
Medici e infermieri ospedalieri si vaccinano regolarmente?
Allora non leggete. Ditelo che ce l’avete coi bambini immunodepressi e basta. Vi abbiamo detto che l’aet. 3-bis del DL Lorenzin prevede l’obbligo di autocertificazione per gli operatori sanitari!
Ci sono regioni particolarmente virtuose nel ricordare il detto onere e ricordiamo inoltre come gli ospedali sono tenuti ad una rigida profilassi.
Banalmente, nelle scuole non ci sono stanze di quarantena, reparti infettivi e zone di isolamento, né il personale scolastico (che, infatti, si vaccina, come abbiamo visto) può girare con mascherine e guanti.
Cosa che i medici ed il personale sanitario fanno, come saprebbe chiunque un ospedale l’ha visto da vicino, almeno per portare conforto ai bambini immunodepressi e non i suoi veleni.
Prima della L. 119/2017 gli immunodepressi esistevano o no?
Un bieco esercizio retorico buttato lì per spezzare la monotonia di un mare di bufale.
Prima dell’obbligo delle cinture di sicurezza la gente moriva in macchina?
Prima dell’invenzione degli antibiotici la gente moriva di infezioni batteriche?
Prima dell’invenzione degli occhiali i miopi esistevano lo stesso?
Un piccolo esercizio di retrograda retorica che dimostra come certe persone non solo bramino fermare le lancette della storia, ma spingerle all’indietro fino al Medioevo delle Pestilenze.
Lo scopo dei progressi della medicina è alleviare le sofferenze dei malati e migliorare la loro qualità di vita anche quando la guarigione è lunga e difficile.
Perché dovremmo rinchiudere i bambini immunodepressi in casa per l’egoismo di chi si è dimostrato incapace di informarsi oltre un meme?
I compagni di classe appena vaccinati possono essere fonte di contagio.
E questa bufala orrenda l’abbiamo esaminata così a fondo che ha un articolo tutto per sè.
Potete leggerlo comodamente cliccando su questa frase, e spero per voi che lo facciate.
Esistono centinaia tra batteri e virus per cui non esiste vaccino
La storia della medicina è una lotta continua.
Col tempo, vinceremo sempre maggior numero di malattie, ma questo non vuol dire che non possiamo, e dobbiamo, combattere quelle per cui abbiamo cure efficaci adesso e che sono diffuse adesso.
Immaginate la grottesca scena dell’autore, o di uno dei tanti diffusori del meme, che si presenti in ospedale lamentando di avere una grave malattia e di avere bisogno di cure.
Spiacente
Gli risponde il medico
Non vedo perché dovrei curare la tua influenza, dato che stiamo aspettando la cura dell’AIDS. Perché sprecare tempo con la tua malattia? Torna a casa, se sopravvivi bene, altrimenti pensa che se fossi arrivato allo stadio finale dell’AIDS saresti morto lo stesso per tutte le infezioni opportunistiche cagionate dalla tua grave immunodepressione.
Quanto tempo ci metterebbe il nostro convinto sostenitore delle verità che gli altri ci nascondono a strepitare, urlare e minacciare il medico per farsi iniettare in corpo tutta Big Pharma e dintorni?
Anche in questo caso, un triste esercizio retorico intervalla una serie di bufale.
Chi crea “divisione sociale ed emarginazione”, è l’autore di questo meme, che getta discredito sulla lotta dei bambini immunodepressi e delle loro famiglie.
Il problema forse non saranno i bambini non vaccinati, che, in quanto bambini, dovrebbero essere gestiti e tutelati dagli adulti, ma sono gli adulti che, con immagini come questa, scatenano vere e proprie battaglie antiscientifiche contro gli stessi bambini immunodepressi.
E, come vedete, in questo caso il Principe Lothor ha sconfitto Voltron. Definitivamente, speriamo.
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