ACCHIAPPACLICK E DISINFORMAZIONE Vaccini dichiarazione shock: «Nel 2032 il 50% della popolazione sarà autistica»
Ci segnalano un articolo pubblicato il 3 marzo 2018 su La voce del Trentino:
I vaccini sono il business del terzo millennio ed il business non va fermato, costi quel che costi!
Il dottor Stefano Montanari, laureato in Farmacia con una tesi in Microchimica, si è sempre occupato di ricerca applicata al campo della medicina. Autore di diversi brevetti in campo medico e di sistemi per l’elettrofisiologia, ha eseguito consulenze scientifiche per varie aziende, la moglie Antonietta Gatti collabora con lui in numerose ricerche sui biomateriali.
Montanari è il direttore scientifico del laboratorio Nanodiagnostics di Modena in cui si svolgono ricerche e si offrono consulenze di altissimo livello sulle nanopatologie ed è docente in diversi master nazionali ed internazionali, nonché autore di numerose pubblicazioni scientifiche.
Il dottor Montanari si è sempre battuto non per l’abolizione dei vaccini, ma per la somministrazione ai pazienti di vaccini puliti, vaccini non inquinati da scorie di metalli pesanti, non come quelli che vengono ancora oggi iniettati nei corpi di pazienti neonati ed adulti, che possono portare a gravissime controindicazioni, tra le tante: encefalopatie, paralisi cerebrali, autismo e finanche la morte.
L’autismo da malattia rarissima è diventata “inspiegabilmente” una epidemia diffusissima, secondo i dati del CDC statunitense (perché in UE non è stata mai raccolta una base dati) c’è un soggetto autistico ogni quarantacinque nati e se la tendenza sarà quella attuale nel 2032, tra soli 14 anni, ci ritroveremo con un bambino autistico ogni due nati, cioè con il 50% della popolazione secondo i calcoli del premio nobel 2008 per la medicina dottor Luc Montagnier.
Negli ultimi anni la correlazione tra “vaccini e autismo” è stata oggetto di diverse ricerche scientifiche ed anche un tema bollente sotto i riflettori dei media, poi quando il numero dei vaccinati si stava sensibilmente riducendo su scala mondiale mentre il numero delle persone autistiche contemporaneamente cresceva esponenzialmente, i vari governi dei paesi occidentali ed industrializzati, quello italiano in primis (Renzi e Lorenzin), hanno ritenuto di applicare leggi assolutamente anti-democratiche e coercitive per costringere i pazienti a fare i vaccini ed anche tanti, perché gli interessi di “Big Pharma” (le multinazionali del farmaco) sono intoccabili, al pari di quelli della mafia.
Proprio al pari della mafia anche Big Pharma, come dichiarato dal dottor Montanari, ha fatto arrivare i propri “avvertimenti” ai medici dissidenti o non allineati, infatti, durante lo scorso anno anche Montanari e consorte hanno ricevuto nel loro ambiente di ricercatori delle minacce da parte di colleghi «se avessero continuato a far ricerche sulla correlazione tra vaccini e controindicazioni, sarebbero stati estromessi da qualunque altro tipo di attività di ricerca ed addirittura privati degli strumenti di laboratorio con i quali lavorano, soprattutto se avessero osato divulgare ai media i risultati delle proprie ricerche sui materiali ritrovati nei vaccini» (a questo link l’intervista integrale “Ultimo tango a Bruxelles“ al dottor Montanari di Chiara Delogu di Telecolor).
Vi suggeriamo di vedere il filmato integrale dell’intervista perché spiega come la visione del film Vaxxed di Andrew Wakefield (il medico che per primo dimostrò una correlazione tra vaccini e autismo con un articolo su The Lancet, articolo successivamente ritirato poiché la ricerca venne ritenuta tendenziosa per presunti interessi dello stesso medico britannico, poi radiato dall’Ordine) organizzata al Parlamento Europeo da una parlamentare francese successivamente minacciata ed abbandonata dal suo stesso partito “I Verdi“, prima sia stata autorizzata e poi cancellata, su pressione di Beatrice Lorenzin ministro della Salute italiano che, in una lettera al presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, chiese una sua «ferma e autorevole presa di posizione nei confronti dell’evento, allo scopo di ristabilire i corretti termini della situazione e di evidenziare i pericoli determinati dalla diffusione di messaggi di tale gravità».
La proiezione del film era stata già bloccata al Senato italiano, alcuni mesi prima, dopo forti polemiche. In precedenza anche Robert De Niro, papà di un figlio autistico, dovette prontamente ritirare la proiezione di Vaxxed, con tanto di scuse, dopo averla annunciata al Tribeca Film Festival di New York.
La difesa a spada tratta dei vaccini avviene sempre più attraverso la censura e l’intimidazione e non attraverso prove scientifiche inconfutabili, perché se non si possono ancora portare prove schiaccianti sulla colpevolezza dei vaccini relativamente alle loro implicazioni in certe patologie, è anche vero che gli stessi vaccini non possono essere assolti con formula piena, ma solo per assenza di prove schiaccianti perché come conclude il dottor Montanari «ci è vietato fare degli studi perché i vaccini non sono un prodotto scientifico ma un “atto di fede” e non bisogna attaccare questo business che costa poco, rende tantissimo e con il denaro ricavato si può corrompere quasi chiunque».
Le dichiarazioni del dottor Montanari sulla presunta “potenza” di Big Pharma fanno riflettere quando si pensa alle leggi emanate dai vari governi europei (non tutti) a favore dell’obbligatorietà dei vaccini, alle raccomandazioni degli Ordini dei Giornalisti che sanzionano talvolta fino all’espulsione i giornalisti “dissidenti” che si esprimono sul tema, ai medici la cui formazione, e i cui congressi (con pernottamenti e pasti) in località idilliache, sono interamente pagati dalle case farmaceutiche e, infine, agli Ordini dei Medici che radiano chi non è allineato.
In Italia esiste la Legge 210/92 “indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie“, e questa risale agli anni in cui i governi pensavano ancora al bene dei cittadini e non solamente al business, a riprova che la potenziale pericolosità dei vaccini era già stata riconosciuta in passato; non crediamo, infatti, che una Pubblica Amministrazione indennizzi un cittadino senza avere prima la certezza dell’esistenza di una correlazione causa-effetto.
Bene, andiamo per ordine.
Stefano Montanari
Come ricorda NeXt Quotidiano: «Stefano Montanari è colui che ha deciso di impegnarsi fino in fondo per scoprire quante e quali nanoparticelle nocive siano presenti all’interno dei vaccini pediatrici. Grazie all’utilizzo di un microscopio elettronico a scansione ad emissione di campo con rivelatore a raggi X e spettroscopio a dispersione di energia i coniugi Montanari hanno analizzato quarantaquattro campioni di trenta vaccini provenienti da Francia e Italia trovando – a loro dire – le prove della contaminazione da nanoparticelle». MedBunker, in particolare, ci fa notare, in riferimento allo studio pubblicato da Montanari e dalla moglie Antonietta Gatti:
Le nanoparticelle sono chiaramente in qualsiasi posto del pianeta e la Gatti (ma è il suo lavoro, quello che la fa vivere) le cerca dovunque e, naturalmente, le trova. Così le ha trovate nel sangue, negli organi e persino nelle merendine, anche se, riflettendoci, non sembra una cosa così strana, se per fare una merendina usi un macchinario, una lama, un frullatore, è chiaro che in quella merendina, cercando, troveremo piccolissime particelle derivanti da quel macchinario, dalla lama, dal frullatore.
Accadrebbe la stessa cosa se analizzassimo una torta fatta in casa: analizzandola con un microscopio potentissimo troveremmo piccolissime (per questo si chiamano “nanoparticelle”) particelle di acciaio che derivano dal coltello o altre di ferro che derivano da un altro utensile. Non è strano e non deve stupire.
Dunque, come primo step, Salvo di Grazia ci ricorda che le nanoparticelle sono ovunque e che non c’è da stupirsi se compaiono anche nei vaccini:
Oggi, inoltre, rispetto ad anni passati, disponiamo di strumenti più progrediti e filtri che rendono più difficile la presenza di queste particelle con le quali dobbiamo però convivere, è impossibile eliminarle ed esistono persino in una camera sterile, in una sala operatoria o in un posto pulitissimo.
Inutile ricordare che tali quantità, nella fiala di un vaccino, sono infinitesimali e che la rivista sulla quale Montanari e Gatti avevano pubblicato il loro studio (come riferisce Skeptical Raptor, citato da NeXt Quotidiano e MedBunker) può essere confusa con la più prestigiosa Journal of Vaccines & Vaccination. I coniugi, invece, avevano pubblicato sull’International Journal of Vaccines & Vaccination, per l’editore MedCrave noto come “predatory journal“, dunque come i nostri EAP (Editori A Pagamento), editori che pubblicano qualsiasi cosa previo compenso.
Improvvisamente, il 10 febbraio 2017, Stefano Montanari scriveva:
Sono appena tornato da Bruxelles dove, tra mille e una difficoltà ho parlato quasi clandestinamente insieme con il famigerato Andrew Wakefield e il Premio Nobel Luc Montagnier.
Al ritorno, ora, ho trovato una raffica di minacce di una gravità assoluta che mettono a serio rischio anche le nostre ricerche sulle leucemie, sulle malattie dei soldati e quant’altro.
Così, devo fare una scelta: o continuo a raccontare che cosa c’è nei vaccini e abbandono il resto o accetto la sconfitta e posso continuare almeno con il resto.
La decisione è dolorosa ma inevitabile: ho perso e basta.
Grazie ai pochissimi che mi hanno aiutato e gli altri crepino in pace.
D’ora in poi, io sono fuori.
Di tali minacce, Montanari, non ha mai dato prova.
L’autismo
Nel 2015 pubblicavamo la nostra guida utile sul caso Wakefield e sulla colossale bufala della correlazione tra vaccini e autismo. L’articolo de La Voce del Trentino cita un dato con riferimento a una ricerca condotta dalla CDC (Centers for Disease Control and Prevention) secondo la quale l’autismo sarebbe un’epidemia (epidemia, l’autismo) in via di diffusione.
Analizzando i dati riportati sul sito della CDC, si parla – in Asia, Europa e Nord America – di un caso su 68 di bambini affetti da autismo, ma non viene riportata alcuna correlazione coi vaccini. Restano dunque una convinzione e un’ostinazione che impegnano tutto il fronte anti-vaccinista a trovare per forza di cose una relazione inesistente. A foraggiare tali convinzioni sono, ad esempio, le parole di Luc Montagnier, premio Nobel 2008 e ora attivista no-vax.
Luc Montagnier
Durante una lectio magistralis tenutasi a Bologna, Montagnier sostenne:
Molti genitori non hanno più fiducia nelle vaccinazioni perché talvolta c’è una correlazione temporale tra il vaccino e i sintomi legati all’autismo. Questo non significa una correlazione di causa-effetto ma i vaccini, insieme ad altri elementi, possono essere fattori scatenanti di situazioni pre-esistenti legate all’autismo.
Come sottolineato da più fonti, però, Montagnier non ha mai fornito alcuna prova che dimostrasse le sue affermazioni. Resta una figura autorevole per il fronte free/no-vax, in quanto il premio Nobel da lui ricevuto lo rende inattaccabile.
In conclusione
- L’articolo de La Voce del Trentino parla dunque – facendo un po’ le veci di Montanari – di un controllo globale che Big Pharma, quasi come un fenomeno mafioso, eserciterebbe sui medici e sui giornalisti per impedire loro di svelare la verità sui vaccini e sulla loro (inesistente) relazione con l’autismo;
- I dati CDC sull’aumento dei casi di autismo – effettuato nel 2012 su ragazzi nati nel 2004 – sono riscontrati, ma nella ricerca non si parla di correlazione coi vaccini;
- Stefano Montanari non ha fornito prove certe delle minacce che avrebbe ricevuto al ritorno da Bruxelles;
- Luc Montagnier non ha mai fornito prove sulle sue teorie che mettono in relazione l’autismo e i vaccini;
- L’anno 2032, per il quale è prevista la presenza di un caso di autismo su 2 non è provato, e sul piano internazionale si parla di bufala riferita, però, all’anno 2025. Insomma, una variante di una disinformazione già in atto in termini internazionali.
Si tratta, dunque, di un titolo acchiappaclick creato per diffondere l’ennesima disinformazione – con una mantecata nell’allarmismo sensazionalistico – sui vaccini e sull’autismo.
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