Ci segnalano i nostri contatti una catena di S. Antonio che comincia con le parole “Ho scaricato da Internet l’intero testo Costituzionale che andremo a votare il 20 settembre…”
MASSIMA ATTENZIONE ‼️
Ho scaricato da internet l’intero testo costituzionale che andremo a votare il 20 settembre e ops….che cosa scopro????!!!
I grillini/pidioti ci avevano preparato una bella trappola!
Cari amici, votando SI al referendum non solo chiediamo la riduzione dei parlamentari ma andremo a modificare anche le funzioni, le competenze e le modalità di elezioni di questi.
Vi spiego meglio:
All’art. 10 del testo costituzionale, per quanto riguarda i poteri del SENATO, si stabilisce che questi bravi 100 senatori avranno il potere di modificare assieme alla camera la nostra costituzione!
Cosa vuol dire? Che 100 senatori avranno il diritto di vita e di morte della nostra democrazia!!!
Bravi grillini/pidioti, come prendete per il culo voi, nessuno! Ma non finisce qui….andiamo avanti, e cosa scopriamo? Che all’art. 39 delle disposizioni transitorie chi sceglierà i senatori? Noi???? No! I 100 senatori…ascoltate bene….saranno SCELTI DAI CONSIGLIERI E SINDACI SU LISTE PREPARATE DAI PARTITI!!!!@
Ma stiamo scherzando????????!!!@@! Infine molte competenze legislative della regione verranno affidate sempre al parlamento limitando di fatto i poteri delle regioni e concentrandoli totalmente nelle mani di pochi, neanche eletti da noi!
Che schifo! No! Per me basta, IO VOTO NO
Ma niente di tutto quello descritto nel testo è contenuto nell’attuale riforma: bensì, un grossolano errore, come vedremo, ha portato l’anonimo commentatore a commentare il Referendum Costituzionale del 2016.
Come al solito, l’intera condivisione si basa su un enorme, colossale fraintendimento: la condivisione parte chiedendo di considerare attentamente il voto referendario, cosa buona e giusta, ma finisce per commentare il testo di riforma oggetto del Referendum Costituzionale del 2016, intitolato
«Approvate il testo della legge costituzionale concernente “disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?»
Schierati per il sì erano: Centro Democratico, Italia dei Valori, MAIE, Nuovo Centrodestra, Partito Democratico, Partito Socialista Italiano, Scelta Civica, CISL, Coldiretti, Confindustria
Schierati per il no invece: Conservatori e Riformisti, Federazione dei Verdi, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega Nord, Movimento 5 Stelle, Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà, Unione di Centro, ANPI, ARCI, CGIL, Cobas, CUB, FIOM, Italianieuropei, Libertà e Giustizia, Magistratura democratica, Rete degli studenti medi, Unione degli universitari, UGL, USB
Mentre adesso ci apprestiamo a votare per il Referendum Costituzionale del 2020, titolato
«Approvate il testo della legge costituzionale concernente “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 240 del 12 ottobre 2019?»
In questo caso schierati per il sì sono: Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Lega Nord, Fratelli di Italia, Union Valdotaine, Sudtiroler Volkspartei, Alternativa Popolare, Cambiamo! Patria e Costituzione, ancorché a parte il Movimento 5 Stelle sostanzialmente gli altri partiti tendano ai singoli iscritti una certa autonomia, con Matteo Salvini a chiosare che “siccome la Lega non è una caserma” la posizione di Giorgetti, sostenitore per il “No”, non comporterà alcuno strappo, acredine o contrasto e la direzione del PD praticamente plebiscitaria per il sì nonostante contrasti nel resto del partito.
Tra gli indecisi spiccano: Italia Viva, Articolo Uno, Forza Italia
Contrari risultano: PSI, +Europa, Sinistra Italiana, Unione di Centro, MAIE, USEI, Azione, Centro Democratico, Rifondazione Comunista, Vox Italia, Green Italia.
L’errore grossolano ed evidente nel testo scaricato da internet è che chi ha scaricato il testo ha in realtà letto e commentato il disegno di legge di riforma costituzionale approvato dalla Camera dei Deputati il 12 aprile 2016 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016.
Invero molto più “Pignolo” e preciso nel dettaglio, spingendosi a presupporre “il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione”
Invero assai più spartana la riforma la Riforma costituzionale odierna, rubricata «Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari». (19A06354) (GU n.240 del 12-10-2019 )
L’attuale riforma sostanzialmente si limita alla sola riduzione del numero di Parlamentari, demandando i “correttivi” che inevitabilmente dovranno derivarne a successive riforme elettorali.
E questo è quanto.
Smettere di informarvi dalle Catene di S. Antonio di sicuro.
Se avete bisogno di informazioni potete consultare i vari comitati che si sono formati, come il Comitato per il sì, il Comitato NoiNo e il Comitato Giovanile NOstra, ma andate a farlo lontano dalla nostra pagina.
Noi non abbiamo intenzione di fare politica, noi non vogliamo fare politica, noi non vi diremo chi votare per questo referendum e chiunque verrà sulle nostre pagine a proporre ad altri soluzioni di voto sarà allontanato fermamente ma nettamente.
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