Disinformazione

“Hackerata l’email di Fauci: dati sul Covid gonfiati”, Silvana De Mari insiste con la disinformazione

Qualcuno, un hacker, avrebbe bucato l’email di Anthony Fauci svelando tutto ciò che i complottisti e i negazionisti bramano da tempo: l’inesistenza di un’emergenza e le cure all’idrossiclorochina. La nuova campagna di disinformazione di Silvana De Mari, a noi nota in altre occasioni arriva con l’ennesimo video di pochi minuti in cui la dottoressa semplifica i suoi argomenti per soddisfare la pancia dei suoi seguaci.

 

La bufala dell’hacker

Silvana De Mari racconta che un hacker sarebbe riuscito ad entrare nelle email di Anthony Fauci. Dal materiale recuperato risulterebbe che i dati sulla mortalità da Covid in Italia sarebbero stati gonfiati “al 99%” e che lo stesso Fauci avrebbe demolito la possibilità di utilizzare l’idrossiclorochina. Insomma, “God bless hackers” dice Silvana De Mari con fierezza, mentendo ai suoi seguaci.

Non esiste alcun hacker. La bufala dell’hacker è venuta fuori in acque internazionali, come dimostra questo articolo di Politifact pubblicato il 4 giugno. Questa teoria fa ovviamente gola ai complottisti, essendo molto suggestiva. Peccato, però, che le e-mail “leakate” di Anthony Fauci sono state ottenute con un semplice riferimento al Freedom Of Information Act (FOIA) da parte di tue testate internazionali, il Washington PostBuzzfeed. Entrambe le testate, infatti, hanno pubblicato il contenuto di queste email senza sensazionalismi, visto che il FOIA garantisce l’accesso agli atti amministrativi. Una prassi normale, in sostanza, specialmente in termini di giornalismo.

Il contenuto delle email

L’origine in laboratorio

Silvana De Mari liquida con un video di nemmeno 3 minuti più di 3200 pagine di email che tutti possono visionare a questo indirizzo. La corrispondenza di Anthony Fauci copre un periodo che inizia nel febbraio 2020 e termina nel giugno 2020. I complottisti di tutto il mondo, per esempio, si concentrano su un’email inviata nell’aprile 2020 dalla Eco Health Alliance in cui Fauci veniva ringraziato per aver negato l’origine artificiale del SARS-CoV-2. A far sgambettare i disinformatori seriali è il fatto che la Eco Health Alliance in passato avesse finanziato l’Istituto di Virologia di Wuhan. Questa, secondo la semplificazione, sarebbe una prova del fatto che Fauci avesse dei rapporti con Wuhan. Lo stesso Fauci si è detto sorpreso di questa semplificazione in un’intervista rilasciata alla CNN. Sulle considerazioni di Fauci in merito all’origine del virus consigliamo la lettura di una nostra recente analisi.

Ancora, il 31 gennaio 2020 l’immunologo Kristian G. Andersen (pag. 3187) scriveva a Fauci per comunicare alcune “unusual features” nel virus. Per questo i complottisti semplificano sostenendo che Fauci sapesse dell’origine artificiale del virus. Andersen, tuttavia, ha poi smentito la teoria del virus creato in laboratorio. Il 31 gennaio 2020 la pandemia era ridotta alla Cina, dunque non era chiaro cosa sarebbe successo di lì a poco in tutto il mondo.

Le mascherine

Secondo i complottisti e i seguaci di Silvana De Mari, Anthony Fauci avrebbe sempre sostenuto l’inutilità delle mascherine e la prova sarebbe in uno scambio di email (pag. 3027) con Sylvia Burwell del 5 febbraio 2020: “Le mascherine servono solo agli infetti, non alle persone non infette”, scriveva Fauci.

Era il 5 febbraio 2020, ricordiamo: la pandemia non era ancora in atto e nessuno immaginava cosa sarebbe successo nei mesi successivi.

Idrossiclorochina

L’idrossiclorochina è il nettare dei complottisti, convinti di avere una soluzione e una cura a tutto. Ripetiamo: Silvana De Mari dimostra di non aver consultato le e-mail “leakate” di Anthony Fauci e per questo sostiene che l’immunologo abbia fatto di tutto per ostacolare i test sull’idrossiclorochina. In realtà, se si cerca “Hydroxycloroquine” nei documenti presenti online si può notare che Anthony Fauci ha sempre accettato dibattiti sul tema, anche nei mesi in cui i numeri sulla pandemia erano appena esplosi (marzo e aprile).

I complottisti contro Fauci, perché?

Chiaramente tra i complottisti ci sono tantissimi patrioti Q che non hanno mai tollerato il dissenso di Fauci contro Donald Trump. Sull’idrossiclorochina, soprattutto, Fauci sosteneva che Trump parlasse “per aneddoti” e anche uno studio francese aveva smontato le teorie sostenute dall’ex Presidente degli Stati Uniti.

Patrioti Q e complottisti sono dunque soliti attaccare con ogni mezzo chiunque non sia allineato alle loro teorie, e lo fanno con bufale e disinformazione. Per conoscere il punto dell’AIFA sull’impiego dell’idrossiclorochina nei pazienti Covid-19 è disponibile questa scheda.

Conclusioni

  • Nessun hacker ha invaso l’email di Anthony Fauci. Due quotidiani internazionali hanno avuto accesso al carteggio appellandosi al FOIA: Silvana De Mari mente;
  • Nelle email non è presente alcuna prova del virus creato in laboratorio;
  • Fauci non ha demolito le teorie sull’idrossiclorochina, ha demolito piuttosto le pretese infondate di Donald Trump che si esprimeva da non esperto.

L’email di Fauci, ribadiamo, non è stata hackerata: la teoria stuzzica i complottisti che non conoscono il FOIA proprio come Silvana De Mari.

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